Il quadro storico

Gli antefatti diplomatici che condussero alla Terza Guerra di Indipendenza culminarono nella firma del trattato fra Prussia ed Italia avvenuta l'8 Aprile del 1866 che sanciva - per la durata di tre mesi - l'impegno dell'Italia a scendere in campo a fianco della Prussia in caso di conflitto fra questa e l'Austria. L'accordo prevedeva in caso di vittoria dell'alleanza la cessione del Veneto all'Italia.

L'invasione dell'Austria da parte della Prussia avvenne il 16 giugno e questa azione comportò, il 19 giugno, l'entrata in guerra dell'Italia.

Le vicende militari della guerra del 1866 sono ben note ed hanno generato negli anni seguenti infinite discussioni ed analisi. In questa sede riporto solo una breve sintesi degli eventi per chiarezza del quadro storico. L'esercito Italiano vantava una consistente superiorità numerica disponendo di circa 220.000 uomini oltre a 38.000 volontari Garibaldini contro circa 75.000 uomini a disposizione dell'Arciduca Alberto. Purtroppo l'esercito Italiano venne diviso - per ragioni di rivalità ed incomprensione tra i suoi vertici militari - tra l'armata del Gen. Cialdini attestata sul Po e l'armata del Gen. La Marmora posizionata oltre il Mincio.

Il 23 giugno si arrivò,presso le alture di Custoza, alla battaglia decisiva per le sorti della guerra. Al combattimento parteciparono solo una parte delle unità del Gen. La Marmora che, varcato il Mincio, si scontrarono con l'esercito Austriaco.

Nonostante il valoroso comportamento delle truppe Italiane al termine della giornata l'esercito Italiano fu costretto a ritirarsi al di la del Mincio.

L'esercito Austriaco , anch'esso stremato e falcidiato dalle perdite, non tentò nemmeno di inseguire l'armata Italiana ma il Gen. Lamarmora, convinto di aver subito una disfatta, decise di ritirarsi ulteriormente consegnando la vittoria all'Austria che apprese, di fatto, dell'esito della battaglia dalle relazioni Italiane .

L'esito disastroso della campagna di terra fu aggravato dalla sconfitta subita in mare dalla nostra flotta che il 20 luglio ingaggiò la flotta Austriaca a Lissa e subì una cocente umiliazione culminata nell'affondamento di tre delle nostre navi - tra cui l'ammiraglia della flotta - e la morte di oltre 600 marinai Italiani.


Alfonso La Marmora

Constantine Volanakis - La Battaglia di Lissa 1866

L'unica nota positiva della campagna del 1866 venne da Garibaldi che il 22 luglio, con i suoi volontari, riportò una magnifica vittoria a Bezzecca costringendo le truppe Austriache ad abbandonare il Tirolo Italiano.

La Battaglia di Bezzecca - incisione da "The Illustrated London News" del 11 Agosto 1866

Nel frattempo la Prussia, ai primi di luglio, ottenne una vittoria schiacciante nella battaglia di Sadowa ed il 26 luglio costrinse l'Austria alla firma dell'armistizio . All'Italia non restò che firmare a propria volta a Cormons il 12 Agosto l'armistizio con l'Austria nell'oggettiva impossibilità di proseguire la guerra senza l'appoggio della Prussia.

Il risultato, umiliante per il paese, fu la cessione del Veneto da parte dell'Austria a Napoleone III che a sua volta lo cedette all'Italia. Nei giorni 21 e 22 ottobre infine si tenne in Veneto il plebiscito di annessione che sancì il definitivo passaggio del Veneto all'Italia.