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da AMBIENTE E ENERGIA http://www.ansa.it/

Rifiuti: in Francia comincia addio ai cassonetti

Esperimento in periferia Parigi con nuovi collettori aspiranti

31 ottobre 2011

(ANSA) - ROMA, 31 OTT - L'esperimento e' partito da quattro quartieri di Romainville, citta' di circa 23.000 abitanti alla periferia di Parigi dove i cassonetti dell'immondizia hanno lasciato il posto a piu' di cento colonne grigie, collocate due a due: una per la raccolta dell'umido e, di fianco, un'altra per la raccolta differenziata di materiali riciclabili dove i rifiuti vengono stoccati per circa 12 ore prima di essere aspirati da grossi tubi, posati a due metri sotto terra (per una lunghezza totale di circa 4 km) e inviati, a una velocita' di circa 70 km/h, a un collettore. Qui, i rifiuti - selezionati per tipologia - vengono compattati, caricati su camion e spediti ai centri di trattamento della raccolta differenziata.

Le famiglie interessate sono circa 2.600 e la citta' di Romainville e' la prima in Francia ad adottare il sistema di ''raccolta dei rifiuti ad aspirazione pneumatica''.

La ''raccolta dei rifiuti ad aspirazione pneumatica'' e' gia' in uso da tempo in diversi Paesi europei (a Stoccolma esiste fin dal 1971 e a Barcellona dal 1982) e, in Francia, e' stata sviluppata da Veolia Environnement insieme al gruppo svedese Envac. Il costo totale dell'operazione e' di 10,8 milioni di euro, dei quali solo 2,8 sono a carico della citta' di Romainville, che beneficia degli incentivi messi a disposizione dall'Agenzia per l'ambiente e l'energia (ADEME-Agence de l'environnement et de la matrise de l'e'nergie). Anche la citta' di Les Lilas, vicina a Romainville, lo adottera' entro la fine dell'anno mentre un intero quartiere di Parigi (Batignolles) e diversi comuni dell'Ile de France (quali Issy-les-Moulineaux e Vitry-sur-Seine) ne stanno seriamente valutando l'installazione.

da www.ilgiorno.it

Olevano, centrale a biomasse bocciata dal Tar

Annullate le autorizzazioni rilasciate dalla Provincia per gli espropri dei terreni.

di Stefano Zanette

Centrale a biomasse

Centrale a biomasse

Olevano Lomellina, 31 ottobre 2010 - Bloccata dal Tar la realizzazione della centrale a biomasse di Olevano. Il Tribunale amministrativo regionale ha dato ragione al ricorso presentato dalla Fondazione Vera Coghi ed ha annullato le autorizzazioni rilasciate dalla Provincia sia per l’esproprio dei terreni che per la realizzazione della centrale. Un pronunciamento in tempi da record, rispetto alla discussione avvenuta in giugno e ai ricorsi presentati nel 2009, con la sezione quarta del Tar della Lombardia che si è dichiarata sulla legittimità e sulla procedura degli atti relativi all’impianto di Olevano Lomellina che stanno realizzando Maire Tecnimont e Biomasse Olevano: sono stati annullati i due atti autorizzativi (rilasciati dalla Provincia) per la costruzione e per l’esproprio dei terreni, con la motivazione di “difetto di partecipazione” e quindi del rispetto delle garanzie nei confronti dei diretti interessati, ossia la Fondazione Coghi e la Società agricola Sviluppo, proprietaria dei terreni.

Il terzo ricorso, presentato contro l’autorizzazione integrata ambientale (rilasciata dalla Regione Lombardia) è stato invece dichiarato “irricevibile”, perché tardivo. Ma la sentenza del Tar, immediatamente esecutiva, rende di fatto prive le società Maire Tecnimont e Biomasse Olevano delle autorizzazioni per proseguire i lavori per realizzare le infrastrutture previste per il progetto della centrale a biomasse. “Per la Fondazione Vera Coghi - commenta la presidente Mariangela Zenoni Collivignarelli - che si è assunta l’onere di una battaglia di civiltà per la difesa dell’ambiente e del territorio, e quindi per l’interesse generale, questa sentenza del Tar è una enorme soddisfazione. Una soddisfazione che condividiamo con il professor e avvocato Loriana Zanuttigh, che ci ha assistito, con le associazioni ambientaliste, tra cui Futuro sostenibile in Lomellina, che hanno raccolto le firme di tantissimi cittadini, e con i 200 medici lomellini che hanno firmato contro il proliferare di impianti dannosi alla salute pubblica”. Ma la soddisfazione non si limita agli aspetti relativi alla Fondazione come parte in causa. “Come cittadina - prosegue la presidente Mariangela Zenoni Collivignarelli - non posso che plaudire ai tempi davvero rapidi e alla straordinaria efficienza della giustizia e ai giudici del tar, che hanno di fatto mandato all’aria i calcoli di chi confidava in tempi di pronunciamento biblici”.

Entrando poi nel merito delle motivazioni dell’annullamento, ovvero per i difetti di partecipazione, di divulgazione e accesso agli atti e ai documenti, la presidente della Fondazione Coghi auspica che la sentenza del Tar “induca a una doverosa riflessione, che conduca a una revisione delle autorizzazioni rilasciate in assenza, tra l’altro, di un piano energentico provinciale. Il Tar afferma il principio che un ente pubblico deve ascoltare i cittadini e fornire loro strumenti di partecipazione effettivi”.

COMUNICATO STAMPA DELL'ASSOCIAZIONE FUTURO SOSTENIBILE IN LOMELLINA

RICHIESTA DI ACCESSO ALLE INFORMAZIONI IN MATERIA DI AMBIENTE

L' Associazione Futuro sostenibile in Lomellina ha inviato a fine settembre una richiesta di accesso alle informazioni in materia di ambiente, ai sensi del Dlgs 19 agosto 2005 n. 195 di recepimento della direttiva 2003/4/CE e ai sensi della legge n. 108/2001 di recepimento della Convenzione di Aarhus sull’informazione e partecipazione del pubblico in materia di ambiente relativamente ai sistemi di monitoraggio e di rilevazione delle sostanze inquinanti rilasciate dagli impianti industriali presenti nei comuni di Mortara, Parona, Confienza, Olevano e Castello d’Agogna.

La richiesta è stata inviata all’Arpa e all’Asl di Pavia, al presidente della regione Lombardia e al presidente della provincia di Pavia, agli assessori regionali e provinciali all’ambiente e alla sanità e ai sindaci di Mortara, Parona, Olevano, Confienza e Castello d’Agogna.

In tal modo si è chiesto ufficialmente che vengano resi pubblici anche on line e trasmessi all’Associazione:

- le modalità di monitoraggio di PM10, PM2,5, PM 0,1, di NOX, SOX, CO2, NH3,O3, NO2, HCL, HF, di diossine e organici tossici, di metalli pesanti e di qualsiasi emissione nociva, tipo formaldeide,

- la periodicità dei controlli,

- il personale addetto ai controlli,

- il tipo di rilevatori utilizzati per ogni singola sostanza inquinante,

- la loro collocazione sul territorio,

- se i sistemi analizzatori sono collegati in via telematica con l’Arpa di competenza.

E’stato anche richiesto di permettere ai propri tecnici ed esperti di fiducia di prendere parte ai monitoraggi ove non fossero ancora stati avviati.