DISCARICA DI ALBONESE

5 GIUGNO 2022

OSSERVAZIONI INVIATE AGLI ENTI IN INDIRIZZO PER PROGETTO DI AMPLIAMENTO DELLA DISCARICA DI ALBONESE

Provincia di Pavia

Settore Tutela Ambientale, Promozione del

Territorio e Sostenibilità

PEC provincia.pavia@pec.provincia.pv.it

p.c.:

Spett. le Comune di Albonese

PEC comune.albonese@legalmail.it

Spett. le Comune di Mortara

PEC comune.mortara@pec.regione.lombardia.it

Spett. le Comune di Cilavegna

PEC comune.cilavegna.pv@legalmail.it

Spett. le Comune di Parona

PEC parona.comune.pv@pec.it

Spett. le Comune di Nicorvo

PEC comune.nicorvo@pec.regione.lombardia.it

Spett. le Provincia di Novara

PEC protocollo@provincia.novara.sistemapiemonte.it

Spett. le Comune di Borgolavezzaro

PEC borgolavezzaro@cert.ruparpiemonte.it

Spett. le Soprintendenza Archeologia Belle arti e paesaggio

PEC mbac-sabap-co-lc@mailcert.beniculturali.it

Spett. le Regione Lombardia

Ufficio Territoriale Regionale Pavia

PEC pavialodiregione@pec.regione.lombardia.it

Spett. le ARPA PAVIA

PEC dipartimentopavia.arpa@pec.regione.lombardia.it

Spett. le A.T.S. di Pavia

PEC protocollo@pec.ats-pavia.it

OGGETTO: OSSERVAZIONI SU RICHIESTA DI VARIANTE SOSTANZIALE ALL’AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE N. 01/2015 DEL 11/02/2015 E S.M.I. - REV.0 DELL’IMPIANTO GREEN UP SRL, SITA NEL COMUNE DI ALBONESE (PV)SU S.S. 211 PER MORTARA


L’Associazione Futuro sostenibile in Lomellina ODV, iscritta al registro regionale del Volontariato al n. 367 PV- sez. B civile, presente sul territorio lomellino dal 2008, ha analizzato il progetto relativo all’ampliamento della discarica controllata per rifiuti speciali non pericolosi sito nel Comune di Albonese (PV) presentato dalla ditta Green Up SRL.

In seguito alla lettura e all’approfondimento dei contenuti del progetto ritiene opportuno presentare le seguenti osservazioni.

Da SNT - PAG 15 – MOTIVAZIONI DELL’INIZIATIVA PROGETTUALE

“… la volumetria residua degli impianti attivi nel contesto territoriale non sarà più in grado in breve tempo di soddisfare il fabbisogno di conferimento a livello provinciale.

Quanto sopra è stato confermato sia eseguendo il confronto con le capacità residue delle discariche per rifiuti speciali non pericolosi all’anno 2018, come dalle fonti bibliografiche più aggiornate di ARPA Lombardia, sia in virtù delle effettive volumetrie residue conferibili nelle discariche ad oggi attive. Confrontando la capacità residua degli impianti di smaltimento provinciali (175.000 t) con la necessità di smaltimento annua (164.000t/anno), appare evidente l’inadeguatezza impiantistica provinciale in relazione alla produzione di rifiuti speciali non pericolosi, acuita anche dall’assenza di nuove iniziative sul territorio in esame.

La generale inadeguatezza impiantistica rispetto alla produzione di determinate categorie di rifiuti, è, inoltre, in modo ampio e puntuale attestata dalle elaborazioni riportate nel rapporto ISPRA 321/2020 “Rapporto Rifiuti Speciali – Edizione 2020”. A fronte di un generale progressivo aumento della produzione di rifiuti speciali non pericolosi, la consultazione del portale regionale che riporta le iniziative sottoposte a procedura di VIA per la realizzazione di nuovi impianti, ha restituito una situazione sostanzialmente immutata rispetto ai dati analizzati per la determinazione della capacità residua, permettendo di affermare che la domanda di smaltimento, nel breve e nel medio periodo, non potrà essere soddisfatta dalla dotazione impiantistica provinciale. Qualora si rendesse disponibile la nuova volumetria in progetto la capacità volumetrica provinciale aumenterebbe in modo significativo, permettendo di far fronte alle necessità di smaltimento provinciali nel breve e nel medio periodo.

Si ritiene, quindi, che la scelta progettuale consenta di far fronte alle esigenze territoriali di gestione dei rifiuti, ma a consumo di suolo nullo, permettendo di soddisfare i requisiti tecnici disposti dal D.Lgs del 13 gennaio 2003 n. 36, così come modificato dal recente D.Lgs del 3 settembre 2020 n.121.

SNT a PAG 16 - ANALISI ALTERNATIVE

“… In conclusione si ritiene che l’alternativa zero, vale a dire la non realizzazione dell’intervento in progetto, sia ovviamente percorribile ma che risulti meno vantaggiosa sia in termini ambientali che sociali rispetto alla realizzazione dell’ampliamento in richiesta.”

E ancora “… parte di questi rifiuti non può essere recuperata e necessita di essere conferita presso gli impianti di smaltimento, con particolare riferimento agli impianti che svolgono operazioni D1 (rifiuti non pericolosi). In merito a questo aspetto, gli approfondimenti effettuati hanno evidenziato che entro breve tempo”.


OSSERVAZIONE N.1

LA DISCARICA COME NON SOLUZIONE DEL PROBLEMA DEI RIFIUTI NON PERICOLOSI

Green Up presenta un progetto di ampliamento della discarica con MOTIVAZIONI che dovrebbero fare riflettere chi gestisce il PIANO REGIONALE RIFIUTI. Nel presentare il suo progetto Green-Up si appropria del ruolo di chi risolve le esigenze territoriali relative alla gestione dei rifiuti speciali non pericolosi della provincia di Pavia.

Tutto ciò restituisce l’immagine di una provincia e di una regione non in grado di gestire in modo razionale e in linea con le direttive europee la questione dei RIFIUTI, cercando di spostare sempre più in là nel tempo una gestione sostenibile e razionale dei rifiuti.

Se l’ampliamento della discarica sarà autorizzato, di fatto verrà conclamato il fallimento della gestione regionale dei rifiuti. Sarà messo nero su bianco l’adozione di un compromesso e LA NON SOLUZIONE della Gestione dei Rifiuti in totale contraddizione con quanto richiesto dalle direttive europee del 2018 e in contrasto con Il dlgs 121 del 3 settembre 2020 che le ha recepite.

Per giustificare che non esistono alternative all’ampliamento della discarica si produce così un quadro drammatico delle potenziali conseguenze sulla corretta gestione dei rifiuti a livello provinciale e regionale in quanto i rifiuti gestiti nell'impianto in esame, si afferma, dovrebbero essere collocati in altri siti idonei. E si ribadisce il concetto che i volumi di rifiuti da smaltire resteranno invariati a prescindere dalla presenza o meno dell’impianto in oggetto e che gli stessi dovranno trovare una collocazione idonea e sostenibile dal punto di vista ambientale nella stessa area di competenza o in un sito più distante con il relativo incremento di costi ambientali.

Velato - ma neanche tanto velato - ricatto: se non l’autorizzate avrete un’altra discarica!


OSSERVAZIONE N. 2

PARLARE DI VOLUMI DI RIFIUTI INVARIATI DA QUI A FINE VITA DELLA DISCARICA È CONTRADDITORIO IN RELAZIONE ALLE DIRETTIVE DELL’UE

Il pacchetto sull’economia circolare dell’UE del luglio 2018 (direttiva UE 850/2018) è stato recepito dallo Stato Italiano nel settembre 2020. Il dlgs 121 del 3 settembre 2020 modifica la direttiva 1999/31/CEE. Il nuovo decreto rende vigenti anche in Italia una delle quattro direttive europee sull’economia circolare.

All’art.1, comma d, introduce una modifica importante alla legislazione che regola le discariche. A partire dal 2030 è vietato lo smaltimento in discarica di tutti i rifiuti idonei al riciclaggio o al recupero di altro tipo.

Il collocamento in discarica è previsto al 10% solo nel caso risulti essere il risultato ambientale migliore in conformità all’art. 179 del dlgs 152/2006. Quindi per sostenere la transizione verso l’economia circolare, il decreto garantisce una progressiva riduzione del collocamento in discarica per prevenire e ridurre il più possibile le ripercussioni negative sull’ambiente, in particolare l’inquinamento delle acque superficiali, delle acque di falda, del suolo, dell’aria, sul patrimonio agroalimentare, il paesaggio e l’ambiente in generale compreso l’effetto serra, nonché i rischi per la salute umana risultanti dalle discariche di rifiuti durante l’intero ciclo di vita della discarica. E entro il 2035 si sancisce che in discarica dovrà essere conferito solo il 10% dei rifiuti urbani.

A che cosa serve allora un altro ampiamento della discarica di rifiuti di Albonese? Non sarebbe più opportuno incentivare gli imprenditori ad avviare decisamente un serio e proficuo riciclaggio o recupero dei rifiuti? Con l’ampliamento della discarica di Albonese si persegue invece la strada opposta.


DA SNT. PAG. 9 – BREVE DESCRIZIONE DEL PROGETTO

Al termine dei conferimenti dei rifiuti, lotto per lotto, si eseguirà il ripristino ambientale dell’area con la posa del pacchetto impermeabilizzante sulla collina dei rifiuti. La progettazione della morfologia dell’intero insediamento deriva dal progetto di ripristino ambientale. Per la fruibilità del territorio, il ripristino a verde dell’area è la soluzione preferibile, con la conformazione finale di una collina.

OSSERVAZIONE N. 3

CONFORMAZIONE FINALE DI UNA COLLINA

Il termine “collina” è indubbiamente affascinante in una zona di pianura ma etimologicamente è meglio parlare esplicitamente di montagna di rifiuti sotterrati per una notevole altezza totale al colmo lasciati in eredità alle prossime generazioni.

Si chiede che ALLA CHIUSURA DELLA DISCARICA A FUTURA MEMORIA SIANO POSIZIONATI CARTELLI che indicano che la “collina verde” ospita rifiuti non pericolosi elencandone la tipologia.

OSSERVAZIONE N. 4

PROVENIENZA RIFIUTI

La discarica GREEN UP di Romagnano Sesia in Piemonte è stata chiusa.

· Dove saranno collocati i rifiuti che arrivavano a Romagnano Sesia?

· La discarica di Albonese non riceverà più solo rifiuti provinciali, come si legge sui documenti presentati, ma rifiuti che provengono anche da altre regioni?

· Quali garanzie e quali controlli saranno attivati affinché il flusso dei rifiuti sia solo provinciale?

· In caso contrario la premessa fatta da Green up non è corretta poiché il flusso dei rifiuti va allora considerato a livello non solo regionale e provinciale ma addirittura extraregionale.

DA “SNT - PG. 17 PARAGRAFO 5 - ANALISI DELLE ALTERNATIVE PROGETTUALI

L'ubicazione del complesso IPPC presenta, infine, diversi aspetti favorevoli anche richiamati quali criteri preferenziali per la localizzazione degli impianti nel Piano Regionale Gestione Rifiuti (PRGR) che rendono il sito in studio ottimale per l'attività in previsione, quali:

Preesistenza di una buona viabilità di accesso e possibilità di collegamento alle principali

opere di urbanizzazione primaria;

- Destinazione urbanistica;

- Vicinanza alle aree di maggiore produzione di rifiuti;

OSSERVAZIONE N.5

Si deduce dalla lettura che i rifiuti conferiti debbano essere “di vicinanza”

DA “PIANO DI SORVEGLIANZA E CONTROLLO”

PARAGRAFO 7 - ACCESSO AI DATI DI FUNZIONAMENTO E AI RISULTATI DELLE

CAMPAGNE DI MONITORAGGIO A PG. 10

Gli esiti dei controlli e dei monitoraggi previsti nel presente piano sono conservati presso il cantiere e presso la funzione tecnica centrale per tutta la durata delle fasi di gestione e post-chiusura dell’impianto.

I risultati sono correlati alla serie storica già disponibile e sono periodicamente verificate le concentrazioni dei parametri ed il loro andamento spazio-temporale, al fine di far emergere tempestivamente eventuali anomalie, individuarne le cause e attuare gli interventi necessari.

Queste informazioni sono trasmesse agli Enti di controllo con le modalità e le tempistiche

previste dalla normativa vigente e dalle prescrizioni autorizzative.

OSSERVAZIONE N. 6

Questo documento da un punto di vista ambientale è fondamentale, chiediamo che i risultati dei monitoraggi strutturali dei vari parametri prescritti siano consultabili

Mediante il monitoraggio si garantisce il pieno controllo della situazione ambientale, al fine di rilevare prontamente eventuali criticità non previste ed attuare prontamente azioni correttive, e si verifica l’efficacia delle misure di mitigazione adottate.

DA “RELAZIONE TECNICA RELATIVA AL PROGETTO DI INVARIANZA IDRAULICA ED IDROLOGICA”

PARAGRAFO 5 – DESCRIZIONE DELLA SOLUZIONE PROGETTUALE A PG. 13

· le acque meteoriche che cadranno sull’area servizi e sulla viabilità verranno raccolte dai pluviali e dalle caditoie e verranno suddivise in:

- acque di prima pioggia, corrispondenti ai primi 5 mm d'acqua precipitata durante un evento meteorico, che verranno indirizzate nella vasca di prima pioggia esistente, di volume utile pari a 75 m3 . Le acque di prima pioggia invasate, una volta terminato l’evento meteorico, saranno sollevate e inviate a serbatoio dedicato, con capacità di 60 mc, in conformità con il Regolamento Regionale 24 Marzo 2006 n°4, e da qui inviate presso idonei centri specializzati al loro smaltimento;

- acque di seconda pioggia, verranno inviate alla vasca di raccolta acque meteoriche dei piazzali esistente per poi essere scaricate nel Torrente Arbogna (Scarico S2) o eventualmente accumulate in un volume laminante e parzialmente infiltrante di volume utile pari a 1.800 mc. Le acque raccolte nel volume di laminazione potranno essere riutilizzate internamente al sito per irrigazione del verde; il volume laminante scarica le acque al sistema di trincee di subirrigazione

PARAGRAFO 5.1 – VOLUME DI LAMINAZIONE A PG. 15

Il volume di laminazione e infiltrazione ha la funzione di ridurre le portate di punta scaricate, per mezzo dell’accumulo temporaneo delle acque all’interno del sistema e la parziale infiltrazione nel sottosuolo. Per stimare la portata infiltrabile dal volume di infiltrazione, di altezza utile pari a 1,00 m, si è utilizzata la formula di Darcy: Qf = k * j * a

La permeabilità del terreno in cui è scavato il volume di laminazione è stata considerata, come indicato nella relazione illustrativa dello “Studio geologico, idrogeologico, geotecnico e sismico” redatto ai fini del progetto in oggetto da Servizi di Geo-Ingegneria e Progettazione S.r.l., pari a 1,2·10-6 m/s e ridotta cautelativamente del 15%. Imponendo, inoltre, una cadente piezometrica unitaria, si è ottenuta una portata infiltrata corrispondente a 1,99 l/s

Il volume laminante è pari a 1.800 m3 .

Nella tabella seguente si riportano le dimensioni e quanto pocanzi calcolato:

VOLUME DI LAMINAZIONE E INFILTRAZIONE




Area

A

1.800,00

Altezza utile

H

1,00

m

Volume laminante

Vlam

1.800,00

Permeabilità materiale

K

1,2·10-6

m/s

Area infiltrante

Ainf

1.950,40

Portata infiltrata

Qinf

1,99

l/s

DA “RELAZIONE PAESAGGISTICA VOLUME LAMINANTE”

PARAGRAFO 3.1 – LOCALIZZAZIONE A PG. 4

Il volume di laminazione previsto per le opere di invarianza idraulica, da realizzarsi in seguito alla richiesta di ampliamento del giacimento esistente, sarà localizzato nella porzione sud ovest del complesso IPPC, di fronte all’impianto di trattamento rifiuti, nei pressi della vasca antincendio e dell'area servizi, occupando una superficie di circa 860 mq. Il volume di laminazione e infiltrazione ha la funzione di ridurre le portate di punta scaricate, per mezzo dell’accumulo temporaneo delle acque all’interno del sistema e la parziale infiltrazione nel sottosuolo.

Nello specifico, le acque di seconda pioggia, saranno inviate alla vasca di raccolta acque meteoriche dei piazzali esistente per poi essere scaricate nel Torrente Arbogna (Scarico S2) o, eventualmente, accumulate nel volume laminante e parzialmente infiltrante, di volume utile pari a 600 mc, nel quale verranno inviate anche le acque meteoriche ricadenti dal ripristino della discarica. Le acque raccolte nella vasca di laminazione potranno essere riutilizzate internamente al sito per irrigazione del verde e parzialmente scaricate al suolo mediante subirrigazione. Si riporta nel seguito un estratto della planimetria di progetto delle opere di invarianza idraulica previste, con l’ubicazione del volume di laminazione oggetto di richiesta di autorizzazione paesaggistica.

OSSERVAZIONE N. 7

INCONGRUENZA DATI TRA LA DOCUMENTAZIONE DEPOSITATA

Dal calcolo nel documento.RELAZIONE TECNICA RELATIVA AL PROGETTO DI INVARIANZA IDRAULICA ED IDROLOGICA” il volume necessario per la vasca di laminazione è di 1800m³ mentre nel documento “RELAZIONE PAESAGGISTICA VOLUME LAMINANTE” viene descritto un volume di 600m³, cioè un terzo di quello calcolato nel progetto.


DA “PROGETTO OPERE INVARIANZA IDRAULICA ED IDROLOGICA”

Tav. I01 - rev. 0 marzo 2022

DA “RELAZIONE PAESAGGISTICA VOLUME LAMINANTE”

PARAGRAFO 3.1 – LOCALIZZAZIONE A PG. 5

Figura 3.2: ubicazione del volume di laminazione

Estratto planimetria “Progetto opere di invarianza idraulica” tav. I01, marzo 2022

OSSERVAZIONE N. 8

a) L’estratto della planimetria contenuta in “RELAZIONE PAESAGGISTICA VOLUME LAMINANTE” non corrisponde alla tavola citata nella didascalia.

Nella Tav. I01, marzo 2022 il volume di laminazione è ubicato di fronte all’impianto di trattamento rifiuti mentre l’estratto della planimetria contenuta in “RELAZIONE PAESAGGISTICA VOLUME LAMINANTE” lo indica lungo il lato sud della proprietà.

b) Il volume di laminazione, nel primo caso parzialmente e nel secondo per intero, ricade dentro l’area di mitigazione classificata come “naturalità diffusa” consumando terreno piantumato come mitigazione.

DA SNT PAG. 48, 49, 50 - RIPRISTINO AMBIENTALE E INTERVENTI DI RECUPERO FINALE

… Unitamente alle poche macchie boschive residue della zona, facenti per lo più capo ad alcuni fontanili, e alle fasce vegetate che decorrono lungo i corsi d'acqua e i principali canali irrigui, i nuovi boschi costituiscono elementi utili alla costruzione di una potenziale rete ecologica. Un sistema che metta in connessione aree con valenza ecologica più elevata rispetto alla matrice territoriale, in cui l'agricoltura monocolturale ha condotto a una banalizzazione del paesaggio e a un ridotto livello di biodiversità.

Le opere a verde successive alla chiusura della discarica di progetto, quindi, unitamente a quelle attualmente esistenti, innescheranno un processo di rinaturalizzazione del sito mirato al suo reinserimento nel paesaggio e nell'ambiente locale, nonché alla sua valorizzazione funzionale.


OSSERVAZIONE N. 9

SI SMINUISCE IL VALORE PAESAGGISTICO DELLA LOMELLINA

La descrizione qui sopra riportata banalizza la ricchezza paesaggistica naturale della Lomellina al fine di apparire nelle vesti di coloro che con “i nuovi boschi” renderanno la Lomellina “FINALMENTE” una terra ricca di biodiversità. La Lomellina è naturalmente ricca di biodiversità. E’ l’opera dell’uomo che sta cercando di distruggerla. Sarebbe stato più corretto non enfatizzare l’ampliamento della discarica come un valore aggiunto della Lomellina quando tutti sappiamo benissimo che una discarica non è un plusvalore anche se vi si piantano degli alberi. Nel suolo e nel sottosuolo la discarica continuerà a vivere.

DA ”RELAZIONE TECNICA DI PROGETTO” (a pag.106)

PARAGRAFO 10.1 NORME SPECIFICHE DI CONDUZIONE DELLA DISCARICA A PAG.106

§ Controllo periodico dei pozzi spia

§ Verifiche della qualità dell’acqua di falda

§ Controllo composizione e volume percolato

OSSERVAZIONE N. 10

Chiediamo quale sia la frequenza di campionamento

DA ”RELAZIONE TECNICA DI PROGETTO” (a pag.106)

PARAGRAFO 10.1 - NORME SPECIFICHE DI CONDUZIONE DELLA DISCARICA A PAG. 106

Redazione di una relazione annuale sulla condizione della discarica, come previsto nell'articolo 10. Comma due. Lettera i. DLGS. 36/ 2003

OSSERVAZIONE N. 11

Chiediamo che questo documento sia. reso pubblico.

DA ”RELAZIONE TECNICA DI PROGETTO”

PARAGRAFO 10.6 - AUDIT AMBIENTALE DEL GIACIMENTO CONTROLLATO A PG. 110

3. Audit sulla fase di post-chiusura

Al termine del riempimento dei vari lotti del giacimento controllato saranno eseguite delle ispezioni di auditing secondo un calendario prestabilito. In questa fase ispettiva sarà rivolta particolare attenzione al sistema di monitoraggio delle acque sotterranee e al sistema di sigillatura e copertura della discarica. Inoltre, saranno costantemente seguiti l'avanzamento e lo stato degli interventi di ripristino ambientale adottati.

Saranno effettuati controlli su:

- presenza di liquido nei pozzi spia;

- volumi di percolato prodotti;

- assestamento della copertura;

- rilevazioni sui livelli piezometrici nei pozzi di controllo;

- determinazione delle caratteristiche qualitative delle acque sotterranee.

A seguito di ogni ispezione verrà redatto un accurato rapporto in cui saranno descritti i fatti rilevati e commentate caratteristiche ed evidenze dello stato dell'impianto e della sua conduzione rispetto a quanto previsto dal progetto.

OSSERVAZIONE N. 12

Chiediamo che questi rapporti siano resi pubblici

OSSERVAZIONE N. 13

GESTIONE FIDEIUSSIONE

Si chiede che sia incrementato il valore della fideiussione dopo avere verificato l’affidabilità della compagnia di assicurazioni con cui è stata stipulata la precedente fideiussione al fine di prevenire ciò che è accaduto nel 2018 con la discarica di Cavenago (Waste Italia, proprietaria al 76% di ECOADDA) per una fideiussione stipulata con un’agenzia rumena poi fallita.

OSSERVAZIONE N. 14

ISTITUZIONE COMMISSIONE DI CONTROLLO

Si chiede che sia stipulato un accordo tra il comune di Albonese e la società Green Up per l’istituzione di una commissione di controllo, sul modello di quelle già presenti in altri comuni, composta da almeno un rappresentante del comune, uno dell’azienda ed uno per le associazioni ambientaliste. A nostro parere la Commissione dovrà riunirsi ogni quattro mesi, redigere rapporti quadrimestrali, (pubblicati anche sul sito del comune) sul funzionamento, i controlli e i monitoraggi ambientali, fornendo così un’adeguata e corretta campagna di informazione alla cittadinanza.

La società Green Up si farà carico delle spese di funzionamento della Commissione di controllo

Le indagini saranno eseguite secondo la frequenza e le modalità sopra indicate per tutto il periodo di attività della discarica e sino alla sua sigillatura finale, dopo di che varranno le prescrizioni dettate dal verbale di collaudo finale disposto dall’Ente di controllo.

Castello d’Agogna, 5 luglio 2022

PER ASSOCIAZIONE FUTURO SOSTENIBILE IN LOMELLINA ODV Iscritta al registro regionale del Volontariato al n. 367 PV - Sez. B Civile

Alda La Rosa (Presidente)

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INTEGRAZIONI OSSERVAZIONI PER AMPLIAMENTO DISCARICA DI ALBONESE

INVIATE IL 9 LUGLIO

Provincia di Pavia

Settore Tutela Ambientale, Promozione del

Territorio e Sostenibilità

PEC provincia.pavia@pec.provincia.pv.it

p.c.:

Spett. le Comune di Albonese

PEC comune.albonese@legalmail.it

Spett. le Comune di Mortara

PEC comune.mortara@pec.regione.lombardia.it

Spett. le Comune di Cilavegna

PEC comune.cilavegna.pv@legalmail.it

Spett. le Comune di Parona

PEC parona.comune.pv@pec.it

Spett. le Comune di Nicorvo

PEC comune.nicorvo@pec.regione.lombardia.it

Spett. le Provincia di Novara

PEC protocollo@provincia.novara.sistemapiemonte.it

Spett. le Comune di Borgolavezzaro

PEC borgolavezzaro@cert.ruparpiemonte.it

Spett. le Soprintendenza Archeologia Belle arti e paesaggio

PEC mbac-sabap-co-lc@mailcert.beniculturali.it

Spett. le Regione Lombardia

Ufficio Territoriale Regionale Pavia

PEC pavialodiregione@pec.regione.lombardia.it

Spett. le ARPA PAVIA

PEC dipartimentopavia.arpa@pec.regione.lombardia.it

Spett. le A.T.S. di Pavia

PEC protocollo@pec.ats-pavia.it

OGGETTO

INTEGRAZIONI OSSERVAZIONI

SU RICHIESTA DI VARIANTE SOSTANZIALE ALL’AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE N. 01/2015 DEL 11/02/2015 E S.M.I. - REV.0 DELL’IMPIANTO GREEN UP SRL, SITA NEL COMUNE DI ALBONESE (PV)SU S.S. 211 PER MORTARA

ODV Iscritta al registro regionale del Volontariato al n.367 PV- sez. B civile

INTEGRAZIONE n. 1

La ditta Green up è confluita nella subholding di Innovatec, denominata HAIKIplus SRL, in cui risulta essere il socio con il capitale più importante. L’ amministratore delegato di Green up ricopre lo stesso incarico in Haikplus, così come si legge nella visura camerale. Dal comunicato stampa della holding, si legge che HAIKIplus srl intende essere il punto di riferimento della transizione ecologica verso gli obiettivi fissati del 2050.

Sulle pagine del sito di Haikiplus, si legge poi: “Haiki+ si impegna per la tutela dell’ambiente, aiutandovi a tenere i vostri rifiuti fuori dalle discariche”

Spieghi allora Green up come sia conciliabile l'ampliamento della discarica di Albonese con gli obiettivi che si pone Haikiplus in cui è socio di maggioranza con gli stessi amministratori di Green Up.

A fronte di un possibile greenwashing chiediamo chiarezza e trasparenza nelle attività che la società Green up intende incrementare a Albonese.

Difatti non occorre certo l’ampliamento di una discarica di oltre il sessanta percento per avviare un’eccellente attività di cernita, riciclaggio dei rifiuti e produzione di energia su cui a parole Haikiplus, ossia Green up, intende dedicarsi.

Se le reali intenzioni sono quelle di un’economia circolare spinta occorre in dettaglio definire come si intende procedere con il milione di metri cubi che la collina Green up di Albonese intende riporre in discarica una volta ottenuta l'autorizzazione.

Castello d’Agogna, 9 luglio 2022

Associazione Futuro sostenibile in Lomellina ODV Iscritta al registro regionale del Volontariato al n. 367 PV - Sez. B Civile

Alda La Rosa (Presidente)





21 giugno 2021

DISCARICA DI ALBONESE: PERCHÉ L’AMPLIAMENTO?

Sentire ancora parlare di ampliamento della discarica di Albonese, ci riporta indietro nel tempo. Le vicende della discarica di Albonese sono note a tutti. Il primo lotto della discarica fu costruito agli inizii degli anni ’90 con il nome di Ecotrass, che nulla aveva a che fare con la ditta Ecotrass, oggi Agririsorse, che tratta fanghi.

La proprietà dei vari lotti che negli anni vengono costruiti è sempre la stessa, anche se i nomi delle aziende variano. Dal primo lotto costruito da Ecotrass si passa poi ai lotti costruiti da West Italia, da Sari Group per arrivare all’attuale Green Up.

Sei lotti sollevati che formano la montagna alta dal piano circa 15 metri, che tanto offende la vista di chi sa che cosa c’è sotto quel cumulo.

Trasaliamo quando ci viene in mente che già l’allora Sari Group fu oggetto di indagini e di arresti per le terre di spazzamento del primo lotto.

Poi arrivò l’intraprendente West Italia che costruirà il secondo, il terzo e il quarto lotto. Ma, avendo, ahimè, superato i limiti di altezza della graziosa montagna di rifiuti, le venne revocata l’autorizzazione in seguito ai sopralluoghi di Provincia, Arpa e Carabinieri. Così per abbassare il quarto lotto e riottenere l’autorizzazione la proprietà costruisce il quinto lotto.

Oggi Green Up ha ancora solo il sesto lotto da riempire di rifiuti di ogni genere: legna, plastica, pezzi di rifiuti ingombranti, anche quelli che gli incivili lasciano in giro nei campi, i raee, gli scarti imballati o sciolti di altri impianti, le famose capsule del caffè, gli scarti del tessile, gomme ecc. C’è anche qualche supermercato che conferisce ad Albonese. Volumi naturalmente ridotti con l’ausilio dell’indispensabile trituratore che riduce a ben poco quell’ammasso di rifiuti anche pericolosi.

Nonostante tutta questa mescolanza di rifiuti nel sito della discarica di Albonese non ci risulta che ci sia un pozzo per monitorare e aspirare gli eventuali GAS che ovviamente si formano sotto la graziosa montagna di rifiuti.

Green up ha due autorizzazioni stando a quello che si sa: una per la discarica e una per produrre il famoso CDR (combustibile derivato dai rifiuti) quello che è incentivato per produrre energia.

In questi giorni il comune di Mortara, che non mostra alcuna attenzione alle grandi criticità che ha sul suo territorio, ha pensato bene di cedere il proprio indice di pressione a Albonese. Che gentile concessione, quasi passata sotto silenzio, se non per i titoli di alcuni giornali.

Ci chiediamo su quale pianeta vivono gli amministratori di Mortara. Sicuramente sapranno che il pacchetto sull’economia circolare dell’UE del luglio 2018 (direttiva UE 850/2018) è stato recepito dallo Stato Italiano nel settembre 2020. Il dlgs 121 del 3 settembre 2020 modifica la direttiva 1999/31/CEE. Il nuovo decreto attua così anche in Italia una delle quattro direttive europee sull’economia circolare. All’art.1, comma d, introduce una modifica importante alla legislazione che regola le discariche. A partire dal 2030 è vietato lo smaltimento in discarica di tutti i rifiuti idonei al riciclaggio o al recupero di altro tipo. Il collocamento in discarica è previsto al 10% solo nel caso risulti essere il risultato ambientale migliore in conformità all’art. 179 del dlgs 152/2006. Quindi per sostenere la transizione verso l’economia circolare, il decreto garantisce una progressiva riduzione del collocamento in discarica per prevenire e ridurre il più possibile le ripercussioni negative sull’ambiente, in particolare l’inquinamento delle acque superficiali , delle acque di falda, del suolo, dell’aria, sul patrimonio agroalimentare, il paesaggio e l’ambiente in generale compreso l’effetto serra, nonché i rischi per la salute umana risultanti dalle discariche di rifiuti durante l’intero ciclo di vita della discarica. E entro il 2035 si sancisce che in discarica dovrà essere conferito solo il 10% dei rifiuti urbani.

A questo punto a che cosa serve un altro ampiamento della montagna di rifiuti di Albonese? Non sarebbe più opportuno che amministratori e imprenditori lavorassero per avviare decisamente un serio e proficuo riciclaggio o recupero dei rifiuti?

Per ora vediamo sempre e soltanto le solite vecchie modalità. Qual è il limite oltre il quale, cari amministratori e imprenditori, non andrete? Ci interessa veramente mentre stiamo qui a guardare e a preparare le prossime osservazioni al progetto che Green Up presenterà per la discarica di Albonese.

Alda La Rosa - Presidente Associazione Futuro sostenibile in Lomellina ODV

Iscritta al registro regionale del Volontariato al n. 367 PV - Sez. B Civile