Energia del futuro senza incidere sulle risorse alimentari

Post date: 7-feb-2010 9.45.18

da Greenme.it, 23 dicembre 2011

Marta Albè

Sun-Believable: in arrivo la vernice fotovoltaica

Gli ingombranti pannelli solari potrebbero essere sostituiti in futuro prossimo da una speciale vernice fotovoltaica, che, applicata sui muri esterni degli edifici, permetterà di generare elettricità che potrà essere utilizzata per il funzionamento degli elettrodomestici e delle apparecchiature che si trovano comunemente all’interno delle nostre case.

A dare l’annuncio della notizia è la rivista Science Daily, che riporta le scoperte innovative effettuate da un gruppo di ricercatori dell’Università di Notre Dame. Gli studiosi sono riusciti a realizzare una speciale vernice, dai costi contenuti, che possiede la caratteristica di contenere nanoparticelle in grado di funzionare come semiconduttori di elettricità. La vernice potrà essere applicata facilmente su qualsiasi superficie e materiale che possa essere un buon conduttore di corrente elettrica.

L’efficienza energetica riscontrata con l’applicazione sperimentale del nuovo metodo utilizzato per sfruttare l’energia pulita del sole è tuttora di gran lunga inferiore rispetto a quella rilevata attraverso l’applicazione dei comuni pannelli solari, ma i ricercatori stanno studiando nuove metodiche per massimizzare l’efficienza della loro invenzione. Al momento la vernice fotovoltaica non è dunque in grado di far vacillare il mercato dei pannelli solari, in quanto saranno necessarie ulteriori sperimentazioni al fine di poter immettere nei canali commerciali un prodotto realmente funzionante ed i cui costi possano davvero essere alla portata di tutti. Spinti dalle proprie aspettative più che positive, gli inventori non hanno potuto che battezzare la loro vernice “Sun-Believable”, con un immediato richiamo al fatto che un progetto ritenuto a lungo incredibile potrebbe presto prendere vita.

Negli Stati Uniti l’industria legata ai pannelli fotovoltaici è riuscita a mantenere una buona posizione sul mercato, nonostante la crisi economica ed il fallimento di Solyandra, grazie agli incentivi statali e federali, che, accanto ad una diminuzione dei costi degli stessi pannelli solari, hanno permesso agli americani di investire maggiormente nel settore, che sta contribuendo alla creazione di nuovi posti di lavoro in numerosi stati, garantendo un nuovo impulso all’economia d’oltreoceano. Per quanto concerne l’Italia, con l’approvazione della Manovra Monti, che da oggi diventa legge, viene confermata la proroga degli incentivi per l’efficienza energetica, con un’aliquota pari al 55%, fino alla fine del 2012, e del 36% a partire dal 2013. Si tratta di un importante passo per il nostro Paese verso un maggiore sfruttamento delle rinnovabili, che può essere incluso all’interno del quadro delle aspettative europee relative all’impegno sul fronte ambientale richiesto dall’Unione Europea al nostro Paese.

BIOCOMBUSTIBILI

Da un batterio modificato arriverà l'energia del futuro

Lo studio, pubblicato su Nature, mostra le potenzialità di una variante di Escherichia coli per la produzione di diesel biologico. Gli scienziati: "Così non si incide sulle risorse alimentari"

Da un batterio modificato arriverà l'energia del futuro

IL FUTURO dei biocarburanti potrebbe dipendere dalla modificazione genetica di un batterio, l'Escherichia coli, il cui habitat naturale è l'intestino degli esseri umani e degli altri animali a sangue caldo. In un articolo pubblicato sulla rivista scientifica Nature, i ricercatori dell'università di Berkeley, in California, e dell'azienda americana LS9 hanno fatto il punto sulla possibilità di produrre biodiesel grazie al "lavoro" di una versione geneticamente modificata di Escherichia coli. Si tratta, sottolineano gli scienziati, di una modalità di produzione alternativa alle tecniche conosciute finora, in grado di superare gli ostacoli a una maggiore diffusione del diesel biologico.

I vantaggi. Lo studio identifica un metodo potenzialmente poco costoso per convertire la cellulosa e gli scarti di prati e raccolti in carburante pulito, senza far aumentare i prezzi dei generi alimentari e soprattutto senza sottrarre risorse preziose per sfamare la popolazione mondiale. Finora, infatti, l'industria dei biocarburanti si è concentrata soprattutto sulla produzione di bioetanolo, un etanolo che si ottiene tramite la fermentazione di prodotti agricoli ricchi di zucchero, come i cereali, la canna da zucchero, gli amidacei e le vinacce. Una delle principali obiezioni a questo genere di carburanti, dunque, è proprio il fatto di consumare troppe risorse alimentari, andando a creare una competizione "sleale" tra bocche da sfamare e serbatoi delle automobili.

Il batterio modificato. Per uscire da questa impasse, i ricercatori di Berkeley e della LS9 hanno elaborato una versione geneticamente modificata di

E. coli in grado di ottenere e "digerire" gli zuccheri anche a partire dalla cellulosa. Ciò consentirebbe, nel giro di alcuni anni, di estendere la gamma di risorse da cui partire per produrre il biocarburante: a grano, mais e canna da zucchero, potrebbero presto aggiungersi legno, paglia e altri materiali per i quali è necessario dividere la cellulosa in zuccheri. Un compito in cui la nuova versione del batterio sembra essere particolarmente capace, candidandosi come la nuova frontiera nella produzione del carburante biologico.

Il biocarburante. Lo studio dei ricercatori di Berkeley è innovativo perché per la prima volta il prodotto finale, il biocarburante, non è l'etanolo, bensì una miscela di molecole molto più complesse: gli acidi grassi etil-esteri, che sono in grado di produrre una quantità molto maggiore di energia. "Il biocarburante che siamo riusciti a produrre con E. coli libera almeno il doppio dell'energia prodotta con il bioetanolo", ha spiegato Eric Steen, uno degli autori dello studio. "Inoltre, a differenza del bioetanolo - ha aggiunto - queste molecole possono sostituire direttamente i normali combustibili senza bisogno di alcuna modifica degli attuali sistemi di combustione".

Le prospettive offerte dai batteri. L'utilizzo di batteri come produttori di biocombustibili offre poi numerosi vantaggi: dalla maggiore facilità con cui si possono introdurre modificazioni genomiche e rendere possibili nuove reazioni, alla diminuzione dei problemi legati alla produzione su larga scala. Inoltre, la capacità dei batteri di adattarsi a condizioni ambientali estreme e sfruttarne le risorse presenti allarga notevolmente, rispetto agli altri organismi, la possibilità di utilizzare materiali di scarto sia agricoli che industriali. A tutto vantaggio dell'ambiente e della produzione alimentare, che non vedrebbe sottrarsi del materiale prezioso.