BONIFICHE

BONIFICA SIF (SOCIETA' ITALIANA FURFUROLO) DI VALLE LOMELLINA

A:

Comune di Valle Lomellina

Sindaco

Pier Roberto Carabelli

sindaco.comune.vallelomellina@pec.it

Regione Lombardia

ambiente@pec.regione.lombardia.it

territorio@pec.regione.lombardia.it

paviaregione@pec.regione.lombardia.it

Assessore all’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile

Claudia Maria Terzi

Assessore al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo

Viviana Beccalossi

Direzione Generale Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo

Paolo Baccolo

U.O. Difesa del suolo

Dario Fossati

Struttura Consorzi di bonifica

Diego Terruzzi

Provincia di Pavia

provincia.pavia@pec.provincia.pv.it

raffaella.piemontese@provincia.pv.it

Assessore alle Politiche Ambientali, Riserve Naturali e di Programmazione e Coordinamento Territoriale

Michele Bozzano

p.c.

Organi di stampa

OGGETTO : Mancate risposte a segnalazione circa problematiche connesse all’intervento di bonifica dell’area “ ex SIF” sita in Valle Lomellina.

Il 26 luglio 2014 abbiamo segnalato agli organi competenti e agli organi di stampa le criticità relative all’intervento di bonifica intrapreso nell’area “ ex SIF”, sita in via Stazione a Valle Lomellina per evidenziare alcune problematiche che riteniamo siano di particolare rilevanza per la salute dei cittadini di quella comunità.

A più di quattro mesi di distanza dalla nostra segnalazione, dove mettevamo in evidenza le gravi criticità relative alla presenza di bidoni del tutto simili a quelli trovati dentro l’area SIF e, a detta dei cittadini di Valle, interrati nell’argine di un fosso nel territorio della cascina Macedonia e nei pressi di un piccolo cascinale posto a circa 100 metri in linea d’aria dalla fabbrica SIF, all’epoca di proprietà della ditta Usvego, non abbiamo ricevuto risposte adeguate da parte di nessuno degli organi competenti.

Regione Lombardia, appena ricevuta la nostra segnalazione, il 28 luglio ha risposto che la DG Ambiente se ne sarebbe occupata. Nessuno della DG Ambiente si è fatto vivo.

La Provincia di Pavia non ha dato alcuna risposta.

Il comune di Valle Lomellina ha chiesto un incontro durante il quale il sindaco e il tecnico comunale ci hanno informato che le due aree da noi citate sono state già oggetto delle precedenti bonifiche e a dimostrazione di ciò hanno garantito l’immediato invio della documentazione alla nostra associazione, chiedendoci sulla base delle, a detta loro, avvenute bonifiche di verificare con i cittadini di Valle che hanno denunciato il fatto la localizzazione esatta dei bidoni nell’area Cascina Macedonia e nell’area ex Usvego.

Dal 5 novembre, giorno del nostro incontro, a oggi il comune nonostante i nostri solleciti non ha inviato nulla. Perché?

Dalla stampa apprendiamo che il sindaco ha risposto all’interrogazione della minoranza relativamente alla nostra segnalazione dicendo che tra il comune e la nostra associazione c’è piena collaborazione. Riteniamo che si possa parlare di collaborazione solo quando si mettono realmente in atto le azioni concordate. A tutt’oggi la collaborazione si ferma a uno scambio di chiacchiere che non hanno prodotto alcun risultato.

Se realmente le aree da noi segnalate sono state del tutto bonificate chiediamo fermamente a tutte le istituzioni per la tutela della salute dei cittadini di fornire a noi e ai cittadini di Valle i documenti che dimostrino che nelle campagne di Valle e in quelle circostanti non esiste più un solo bidone di furfurolo sotterrato. La preoccupazione dei cittadini di Valle e da noi condivisa è che nelle due aree sopraccitate, ma anche di altre zone interessate al fenomeno, non si sia mai proceduto ad una seria ed adeguata azione di verifica e di bonifica e quindi a tutt’oggi nessuno è in grado di quantificare l’entità dell’abusivo interramento né tantomeno il livello di pericolosità determinato dall’infiltrazione di tali elementi tossici nel terreno e nella sottostante falda freatica.

Chiedevamo quindi il 26 luglio 2014 che si mettesse in atto una seria azione di bonifica del territorio inquinato dagli scarti della ex SIF di Valle che non si limitasse alla sola area della stabilimento dismesso.

Riguardo poi all’altro punto da noi segnalato relativo alla massiccia presenza di tetti in amianto posti a copertura degli immobili della fabbrica, ormai in avanzato stato di disfacimento, aspettiamo sempre dagli organi competenti una risposta su come intendono procedere.

La pericolosità di tale minerale è ancora maggiore quando i manufatti di amianto sono sottoposti all’usura determinata dal passare del tempo e dall’inadeguata manutenzione come nel caso dell’ex SIF dove sussiste un consistente numero di immobili ricoperti da lastre di amianto ormai fortemente deteriorate dal tempo, alcune delle quali cadute a terra e conseguentemente sbriciolatesi.

Segnalavano che a nostro parere appare un evidente controsenso procedere ad un’azione di bonifica e di recupero dell’area ignorando tale incombente pericolo. Anche su questo elemento della nostra denuncia aspettiamo risposte che non sono mai state fornite.

Purtroppo nonostante la nostra denuncia, alla luce delle mancate risposte che le S.V. non si sono premurate di fornire, la vicenda della ex SIF Furfurolo continua a rappresentare una pagina oscura per il nostro territorio a cui si spera possano provvedere se non gli organi istituzionali che sembrano latitare almeno gli altri organi di controllo a cui faremo formale richiesta di intervento.

Castello d’Agogna, 9 gennaio 2015

Per Associazione Futuro sostenibile in Lomellina

futurosostenibilelom@tiscali.it ;

https://sites.google.com/site/futurosostenibileinlomellinait/

Alda La Rosa (Presidente)

A:

Comune di Valle Lomellina

Sindaco

Pier Roberto Carabelli

sindaco.comune.vallelomellina@pec.it

Regione Lombardia

ambiente@pec.regione.lombardia.it

territorio@pec.regione.lombardia.it

paviaregione@pec.regione.lombardia.it

Assessore all’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile

Claudia Maria Terzi

segreteria_assterzi@regione.lombardia.it

Assessore al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo

Viviana Beccalossi

viviana_beccalossi@regione.lombardia.it

Direzione Generale Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo

Paolo Baccolo

U.O. Difesa del suolo

Dario Fossati

Struttura Consorzi di bonifica

Diego Terruzzi

Provincia di Pavia

provincia.pavia@pec.provincia.pv.it

Assessore alle Politiche Ambientali, Riserve Naturali e di Programmazione e Coordinamento Territoriale

Michele Bozzano

p.c.

Organi di stampa

OGGETTO : Segnalazione circa problematiche connesse all’intervento di bonifica dell’area “ ex SIF” sita in Valle Lomellina.

Premessa

L’associazione Futuro sostenibile in Lomellina, sita a Castello d’Agogna in via Quairone 9, codice postale 27030, registrata presso l’ufficio delle Imposte di Mortara il 26 aprile 2010 con codice fiscale 92011430185, è un’associazione sorta, per contribuire, mediante la raccolta di dati e la conseguenza pubblicizzazione degli stessi alle strutture pubbliche ed agli organi di stampa, alla salvaguardia della salute dei cittadini e alla difesa del patrimonio naturalistico del territorio lomellino da possibili interventi di varia natura, in particolar modo da agenti inquinanti dell’aria, dell’acqua, del suolo e del sottosuolo.

All’associazione partecipano cittadini di vari comuni lomellini che provvedono a monitorare le diverse realtà territoriali e a segnalare al consiglio direttivo eventuali problematiche di particolare rilevanza.

Negli anni scorsi Futuro sostenibile in Lomellina è intervenuta sollevando problemi di varia natura connessi alla difesa del territorio e dei suoi abitanti in diversi comuni come ad esempio Olevano, Confienza, Ferrera Erbognone, Parona, Mortara.

Nelle scorse settimane alcuni cittadini di Valle Lomellina si sono rivolti all’associazione per segnalare alcune criticità relative all’intervento di bonifica intrapreso nell’area “ex SIF”, sita in via Stazione di quel comune e, quindi, al fine di corrispondere agli impegni statutari, ci si rivolge agli organi competenti e agli organi di stampa per evidenziare alcune problematiche che possono avere una particolare rilevanza, in particolar modo per la salute dei cittadini di quella comunità.

Evidentemente nell’illustrazione che segue si tralasciano molte considerazioni connesse all’evolversi di una vicenda che rappresenta una pagina oscura per il nostro territorio dando per scontato che tutti i destinatari della presente abbiano ben chiaro lo svolgimento della storia.

In estrema sintesi si evidenzia solamente che si sta trattando di una fabbrica, la S.I.F. Furfurolo” una ditta che operò per molti anni a Valle Lomellina dedicandosi alla lavorazione della lolla di riso proveniente dalle riserie locali ricavandone, oltre a prodotti commerciabili, scarti particolarmente pericolosi ed inquinanti quali la silice, i micidiali fenoli ed il furfurolo.

Nel 1993 la fabbrica viene chiusa e la ditta messa in liquidazione; l’intera area viene completamente dismessa ed abbandonata. Attualmente risulta cadente e diroccata ma ben presto si pone il problema di come intervenire su di essa stante la vera bomba ecologica rappresentata, oltre che da residui di cenere di lolla, dai residui altamente inquinanti presenti in essa.

Infatti le ispezioni predisposte dalla Guardia di Finanza e dalle strutture sanitarie locali portano alla scoperta di un ingentissimo quantitativo di bidoni metallici contenenti i residui della lavorazione, fortemente inquinanti e assai pericolosi, interrati abusivamente in fosse scavate nell’area dello stabilimento.

Nel 2005 la Regione Lombardia, dopo aver emanato un bando per la presentazione di progetti relativi alla bonifica dell’area finanziò quello ritenuto più idoneo anche se notevolmente più costoso rispetto ad altre soluzioni, tra le quali quello presentato dall’ A.R.P.A. provinciale.

Tuttavia, sia per problematiche connesse a ricorsi giurisdizionali presentati da altri concorrenti, sia per il diluirsi dei finanziamenti regionali versati con quote annuali in conto capitale, l’opera di bonifica risulta ancora assai lontana dalla sua realizzazione.

Da notizie giornalistiche recentemente diffuse, pare che una nuova tranche di lavori stia per essere intrapresa ed allora si segnalano i seguenti aspetti di criticità che, a giudizio della nostra associazione ma, ancora di più della cittadina vallese, andrebbero tenuti presenti al fine di non vanificare l’azione risanatrice intrapresa.

1) RECUPERO DEI BIDONI CONTENENTI SOSTANZE INQUINANTI E TOSSICHE AL DI FUORI DELL’AREA INTERESSATA ALLA BONIFICA.

A detta dei cittadini di Valle che hanno interpellato questa associazione, l’intervento di bonifica programmato e finanziato riguarda esclusivamente l’area ricadente all’interno del perimetro costituito dalla fabbrica ormai dimessa e dalle relative aree pertinenziali.

In realtà sussistono fondati motivi per ritenere che l’azione criminogena portata avanti per anni connessa allo smaltimento dei rifiuti tossici derivanti dalla lavorazione della lolla di riso mediante l’interramento di grossi bidoni metallici di circa 200 litri colmi di tali sostanze siano stati celati anche in altre località.

Infatti ci sono prove documentate da una denuncia presentata oltre 20 anni fa alla stazione dei Carabinieri di Sartirana della presenza di bidoni del tutto simili a quelli trovati dentro l’area SIF interrati nell’argine di un fosso nel territorio della cascina Macedonia rientrante nel territorio di Valle Lomellina.

I successivi rilievi determinarono la presenza di furfurolo e di fenoli.

Altri bidoni del tutto simili ai precedenti vengono successivamente rinvenuti nei pressi di un piccolo cascinale posto a circa 100 metri in linea d’aria dalla fabbrica SIF, all’epoca di proprietà della ditta Usvego; tracce di tale resti sono ancora oggi visibili in tale area.

Nelle due aree sopraccitate, ma si parla anche di altre zone interessate al fenomeno, non si è mai proceduto ad una seria ed adeguata azione di verifica e di bonifica e quindi a tutt’oggi non si è in grado di quantificare l’entità dell’abusivo interramento né tantomeno il livello di pericolosità determinato dall’infiltrazione di tali elementi tossici nel terreno e nella sottostante falda freatica.

Si presume tuttavia, da molteplici elementi induttivi, che alto sia il numero di bidoni interrati da decenni che con ogni probabilità hanno sversaton nel corso degli anni, il loro carico letale nel suolo circostante.

Per questa ragione si ritiene che una seria azione di bonifica del territorio inquinato dagli scarti della ex SIF di Valle non possa limitarsi alla sola area della stabilimento dismesso ma occorra procedere alla ricognizione di altre aree, cascina Macedonia e cascinino ex Usvego in primis, interessate da tale criminosa attività.

La nostra associazione, con la collaborazione di alcuni cittadini di Valle si dichiara disposta a collaborare per raggiungere tale risultato attraverso dati ed informazioni in nostro possesso.

2) SMALTIMENTO DELL’AMIANTO POSTO A COPERTURA DI GRAN PARTE DEGLI IMMOBILI PRESENTI NELLO STABILIMENTO EX SIF.

Un ulteriore ma non meno grave problema connesso alla salute dei cittadini del territorio di Valle è rappresentato dalla massiccia presenza di tetti in amianto posti a copertura degli immobili della fabbrica, ormai in avanzato stato di disfacimento.

E’ noto a tutti come le microscopiche fibre di amianto, se aspirate dall’uomo, determinino danni irreversibili alla salute e portino spesso a tragici epiloghi ( i recenti casi di Casale e di Broni lo stanno a testimoniare).

La pericolosità di tale minerale risulta ancora maggiore se i manufatti di amianto sono sottoposti all’usura determinata dal passare del tempo e dall’inadeguata manutenzione.

Infatti lo sfaldamento del manufatto facilita il passaggio nell’aria di un numero assai più consistente delle micidiali particelle e quindi aumenta esponenzialmente il livello di pericolosità.

Ebbene nell’area ex SIF sottoposta ad interventi di bonifica ambientale sussiste un consistente numero di immobili ricoperti da lastre di amianto ormai fortemente deteriorate dal tempo, alcune delle quali cadute a terra e conseguentemente sbriciolatesi.

A parere della sottoscritta associazione e di numerosi cittadini di Valle Lomellina, appare un evidente controsenso procedere ad un’azione di bonifica e di recupero dell’area ignorando tale incombente pericolo.

Si ritiene quindi che vada prevista, valutata ed effettuata un’attività di recupero e di smaltimento di tutto l’amianto presente in tale contesto.

3) ADEGUATA RECINZIONE ED INTERDIZIONE DELL’AREA INTERESSATA ALL’AZIONE DI BONIFICA.

Ancora da segnalare alle competenti autorità ci sembra il fatto che una consistente parte della recinzione dello stabilimento ex SIF risulti inesistente e quindi l’accesso all’area fortemente facilitato.

Infatti il più che ventennale abbandono dell’attività produttiva, della presenza di personale e conseguentemente di ogni intervento volto alla manutenzione delle strutture, ha determinato il forte decadimento non solo degli immobili ma, altresì delle originarie perimetrazioni.

Pertanto risulta facilmente attuabile l’accesso all’area con evidenti pericoli di diversa natura per coloro, soprattutto se ragazzi, si avventurassero in tale contesto.

Inoltre ciò potrebbe determinare un improprio e colpevole utilizzo dell’area da parte di malintenzionati che la potrebbero considerare una sorta di discarica a cielo aperto o base per azioni malavitose.

Inoltre sull’entrata principale della fabbrica il cartello posto non riporta alcun dato e non segnala affatto che si tratta di un’area altamente pericolosa.

Per queste ragioni si ritiene che risulti imprescindibile prevedere, programmare e realizzare decisivi interventi che mettano in sicurezza l’intera area impedendone l’accesso a tutti coloro che non fossero direttamente interessati all’attività di recupero della stessa.

Nella consapevolezza di aver svolto il proprio ruolo di sollecitazione e di stimolo nei confronti delle autorità competenti al fine di favorire scelte corrette e consapevoli a tutto vantaggio della comunità di Valle Lomellina e del territorio lomellino ed in attesa di cortesi riscontri che testimonino l’attenzione prestata alle problematicità sopraevidenziate, si ringrazia per l’attenzione e si porgono distinti saluti.

Castello d’Agogna, 26 luglio 2014

Per Associazione Futuro sostenibile in Lomellina

futurosostenibilelom@tiscali.it

https://sites.google.com/site/futurosostenibileinlomellinait/

Alda La Rosa

Presidente