Solare

04/04/2012

da http://www.infobuildenergia.it/

E' stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 78 del 2 aprile 2012 il decreto del 15 marzo, in attuazione dell'articolo 37, comma 6, del decreto legislativo n. 28 del 2011, che ripartisce tra le Regioni la quota di produzione da rinnovabili al 2020, il cosiddetto "Burden Sharing".

Il provvedimento stabilisce che il Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, d'intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, emana uno o più decreti per definire la ripartizione fra regioni e province autonome di Trento e di Bolzano della quota minima di incremento dell'energia prodotta con fonti rinnovabili per raggiungere l'obiettivo del 17% del consumo interno lordo entro il 2020 ed i successivi. I decreti sono emanati considerando la definizione dei potenziali regionali, tenendo conto dell'attuale livello di produzione delle energie rinnovabili e l'introduzione di obiettivi intermedi al 2012, 2014, 2016 e 2018, calcolati coerentemente con gli obiettivi intermedi nazionali concordati a livello comunitario. Il decreto definisce inoltre le modalità di gestione dei casi di mancato raggiungimento degli obiettivi da parte delle regioni e delle province autonome.

Il provvedimento è composto da 7 articoli e 2 allegati:

L'Art. 2 stabilisce le modalità di determinazione e conseguimento degli obiettivi delle regioni e delle province autonome;

L'Art.3 fissa gli obiettivi, intermedi e finali, per ciascuna regione e provincia autonoma che, a partire dall'anno 2016 diventano vincolanti. Fermi restando gli obiettivi previsti dalla Tabella A le regioni e le province autonome possono stabilire, anche sulla base delle disposizioni di cui all'articolo 4, comma 3, del decreto legislativo n. 28 del 2011 e di cui al paragrafo 17.2 del DM 10 settembre 2010, pubblicato in Gazzetta Ufficiale 18 settembre 2010, n. 219, i limiti massimi alla produzione di energia per singola fonte rinnovabile in misura non inferiore a 1,5 volte gli obiettivi previsti nei rispettivi strumentidi pianificazione energetica per la medesima fonte.

L'art. 4 definisce gli orientamenti per iniziative prioritarie e la collaborazione Stato-Regioni e Province autonome.

L'Art 5 fissa il monitoraggio e la verifica di raggiungimento degli obiettivi. A decorrere dal 2013, il Ministero dello sviluppo economico provvede, entro il 31 dicembre di ciascun anno e secondo le modalità di cui al comma 4, alla verifica per ciascuna regione e provincia autonoma della quota del consumo finale lordo di energia coperta da fonti rinnovabili, riferita all'anno precedente. L'esito della verifica annuale è comunicato al Ministero dell'ambiente, al Ministero per i beni e le attività culturali, alla Presidenza del Consiglio dei ministri e alle regioni, con proposta di discussione in Conferenza Stato-Regioni nonché, in caso di mancato conseguimento degli obiettivi di cui alla Tabella A dell'articolo 3, per l'esercizio dei poteri di cui all'articolo 6. Entro tre mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto, il Ministero dello sviluppo economico dovrà istituire un Osservatorio costituito da sedici componenti che svolgerà il ruolo di organismo permanente di consultazione e confronto tecnico sulle modalità di raggiungimento degli obiettivi regionali.

L'Art 6 definisce le modalità di gestione dei casi di mancato raggiungimento degli obiettivi. A decorrere dal 2017, tenuto conto delle analisi e verifiche condotte dall'osservatorio di cui all'articolo 5, in caso di mancato conseguimento degli obiettivi da parte di una o più regioni o province autonome, il Ministro dello sviluppo economico invita la regione o provincia autonoma a presentare entro due mesi osservazioni in merito. Entro i successivi due mesi, il Ministro dello sviluppo economico, qualora abbia accertato che il mancato conseguimento degli obiettivi è imputabile all'inerzia delle Amministrazioni preposte ovvero all'inefficacia delle misure adottate dalla regione o provincia autonoma, propone al Presidente del Consiglio dei ministridi assegnare all'ente interessato un termine, non inferiore a sei mesi, per l'adozione dei provvedimenti necessari al conseguimento degli obiettivi. Decorso inutilmente il termine il Consiglio dei Ministri, sentita la regione interessata, su proposta del Ministro dello sviluppo economico, adotta i provvedimenti necessari ovvero nomina un apposito commissario che, entro i successivi sei mesi, consegue la quota di energia da fonti rinnovabili idonea a coprire il deficit riscontrato.

L'art. 7 fissa le disposizioni finali. In caso di aggiornamento degli obiettivi del PAN, si provvede al conseguente aggiornamento degli obiettivi che ciascuna regione e provincia autonoma deve conseguire ai fini del raggiungimento degli obiettivi nazionali fino al 2020. Al fine di consentire alle regioni e province autonome di avvalersi di un congruo periodo di tempo per adeguare le proprie strategie e azioni ai nuovi obiettivi modificati, il termine ultimo per l'aggiornamento degli obiettivi del Piano d'azione nazionale per le energie rinnovabili è stabilito al 31 dicembre 2016.

Negli allegati 1 e 2 al decreto sono riportati la metodologia seguita per la ripartizione tra le regioni e le province autonome degli obiettivi intermedi e finali di contenimento dei consumi finali lordi e di sviluppo delle fonti rinnovabili previsti dal PAN (Piano d'Azione Nazionale) ed i relativi risultati conseguiti.

http://www.greenstyle.it

SOLARE in 3D

23 marzo 2012

Uno dei limiti storici del fotovoltaico è rappresentato dal problema dell’efficienza energetica. In pratica, un pannello solare trasforma in energia elettrica solo una parte della luce che colpisce la cellula. L’efficienza non supera mai il 20% e, in caso di impianti particolarmente economici, scende anche sotto il 10%.

Dato che il sole è una fonte inesauribile, la soluzione più immediata al problema è stata quella di aumentare la superficie degli impianti. Laddove una sola cella fotovoltaica non può, perché troppo poco potente, possono magari 100 celle. Ovviamente, però, se il sole non intende spegnersi ancora per un bel po’ di tempo, assolutamente “esauribile” è lo spazio a nostra disposizione per impiantare dei pannelli.

Non è quindi strano che la ricerca sia tornata più a mirare alla produzione di impianti efficienti, che non meramente economici. Tra questi progetti, una nota di interesse merita senz’altro Solar3D. Il lavoro di questa azienda è orientato a creare una vera e propria nuova generazione di celle. Tramite una progettazione a strati in 3D si dovrebbe riuscire ad aumentare l’efficienza energetica a livelli fin’ora impensabili per questo tipo di tecnologia.

Tecnicamente, gli obiettivi raggiunti sarebbero i seguenti:

  • una riduzione del fenomeno della riflessione dei fotoni – che ovviamente abbassa di molto la capacità energetica di un impianto -, grazie ad una particolare progettazione della cella che la renderebbe in grado di trattenerli, senza curarsi dell’inclinazione solare. Sarebbe proprio la struttura in 3D a permettere questa “magia”.

  • un sistema innovativo per la trasformazione della luce in corrente elettrica altamente efficiente.

I lavori sono ancora in fase progettuale e la Solar3D starebbe mettendo a punto soltanto i primi prototipi. Interessante notare, poi, come il materiale principale su cui starebbe lavorando sia il silicone: economico e di facile reperibilità. Ed i risultati attesi sono incredibili: su carta di dovrebbe essere un incremento del 200% dell’efficienza, rispetto ai pannelli attualmente in commercio. Questo dato, in verità, non è molto chiaro visto la grande varietà di prodotti sul mercato. Azzardiamo l’ipotesi realistica che ciò voglia dire creare dei pannelli con un’efficienza generale tra il 30 ed il 40%.

È presto per dire se questo prototipo sarà davvero la nuova frontiera del fotovoltaico. Ad ogni modo, progetti come Solar3D segnano la strada del progresso tecnologico, delineando quali siano le priorità e le aspettative: una generazione di pannelli solari economica e con un’efficienza sempre maggiore.

A Catania grande fabbrica di pannelli.

Boom di fotovoltaico in Italia

(23 Luglio 2011)

da http://canali.kataweb.it/kataweb-consumi/2011/07/23/a-catania-grande-fabbrica-di-pannelli-boom-di-fotovoltaico-in-italia/?ref=HRSN-1

E' stata da poco inaugurata a Catania la più grande fabbrica di pannelli solari sul territorio nazionale e una delle maggiori a livello europeo

In Italia l’energia solare sta facendo passi da gigante: pochi giorni fa, a Catania, è stata inaugurata la fabbrica di pannelli solari più grande del Paese, nonché una delle più grandi d’Europa. Per l'impianto, chiamato 3Sun, Enel, Sharp e Stmicroelectronics hanno investito 70 milioni di euro ciascuno, che si sono sommati a oltre 49 milioni di project finance e di incentivo pubblico.

Nel corso dell’inaugurazione, l’amministratore delegato di Enel Fulvio Conti ha fatto presente che il nostro Paese è il numero due in Europa per capacità installata nel settore fotovoltaico. Lo scorso 30 giugno era già stato superato l'obiettivo nazionale di 8GW fissato per il 2020. Di questo passo, ha detto Conti, “possiamo stimare che arriveremo fino a 30 GW al 2020”. A riprova del fatto che l’Italia è in prima linea nello sviluppo delle rinnovabili, Francesco Starace, ad di Enel Green Power, ha ricordato che “nell'ultimo semestre in Italia sono stati installati 5mila Mw, vale a dire un sesto di tutto ciò che è stato installato in Europa negli ultimi dieci anni”.

L’impianto di Catania produrrà pannelli solari per 160 MW all'anno, una potenza che potrà essere incrementata in futuro fino a 480 MW l'anno. Grazie a questa fabbrica sarà possibile ridurre le importazioni di pannelli solari dalla Cina. Durante l’inaugurazione si è parlato anche di incentivi all'energia solare: il numero uno di Enel ha affermato che l'obiettivo è rendere la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili competitiva, anche senza aiuti statali, attraverso lo sviluppo di tecnologie innovative.

L’impianto 3Sun rappresenta "un grande segnale per l'Italia e per il ruolo da protagonista che il nostro paese deve svolgere nell'economia del futuro": così l’ha definito il ministro all'Ambiente, Stefania Prestigiacomo. "Quando parliamo di green economy - ha sottolineato il ministro - ci riferiamo proprio a questo: alle possibilità economiche ed occupazionali che possono svilupparsi per l'Italia ed in particolare per il Sud grazie ad una ricerca innovativa, con un grande mercato in espansione sia in Italia che all'estero".

Lo sviluppo delle fonti di energia “eco” può rappresentare una grande occasione anche per i privati cittadini, che in futuro pottrebbero ottenere energia più a buon mercato grazie all’installazione di pannelli solari nelle case. In attesa che questa tecnologia si sviluppi ancora di più, per tagliare le bollette è possibile scegliere le offerte di luce e gas più convenienti sul libero mercato attraverso il servizio di SuperMoney, che permette di confrontare le tariffe dei principali operatori italiani, tra cui anche Edison, Enel Energia e tanti altri.

LA GERMANIA HA SCELTO IL SOLARE

/da Greenreport.it, 30 luglio 2010

Nel 2011 la Russia costruirà la sua prima centrale solare

La costruzione della prima centrale solare russa comincerà nel 2011 a Kislovodsk, nel Caucaso. Lo ha annunciato Adolf Tcherniavski, responsabile del centro di ricerche energetiche Teploelektroproekt di Rostov sul Don che ha spiegato che «Il terreno è già stato allocato e spero che la costruzione comincerà l'anno prossimo».

L'impianto occuperà 20 ettari a nord-ovest della città, dove l'irradiazione solare è la più forte dell'intera regione. I tra quarti dell'area saranno utilizzati per installare moduli solari fotovoltaici, nel rimanente 25% è prevista l'installazione di pannelli solari termici. L'intera centrale solare dovrebbe rifornire di elettricità e calore i distretti intorno a Kislovodsk.

Si tratta di una centrale da 13 MW totali, 6,5 MW di energia elettrica e 6,5 MW di energia termica, per un costo previsto di miliardi di rubli, 76,5 milioni di euro.

Verrà realizzato anche un sito sperimentale con parabole solare accoppiate ad un motore Stirling che permetteranno di produrre energia.

da La Repubblica, 15 luglio 2010

Inaugurato a Priolo

il "solare di Archimede"

La centrale Enel si avvale di un'intuizione dello scienziato vissuto 23 secoli fa, attualizzata da Carlo Rubbia. L'impianto rimarrà in funzione anche di notte o con le nuvole. "Unico nel suo genere, punta di diamante del progresso" di VALERIO GUALERZI

Inaugurato a Priolo il "solare di Archimede"

L'impianto di Priolo

Rispetto a 23 secoli fa il nemico è cambiato, ma il luogo e il modo per combatterlo è rimasto lo stesso. All'epoca c'erano i romani da tenere fuori Siracusa, ora va sconfitto il riscaldamento globale riducendo le emissioni di anidride carbonica. L'arma rimane però uguale: specchi per concentrare la forza del sole. La geniale intuizione che Archimede mise in pratica nel 212 a. C. per neutralizzare le navi nemiche è tornata oggi d'attualità a pochi chilometri dalla sua Siracusa con l'inaugurazione a Priolo della prima centrale italiana a solare termodinamico. Un impianto pilota (che non a caso porta il nome dell'antico saggio della Magna Grecia) dalla limitata capacità (circa 5 MW di potenza), ma tecnologicamente all'avanguardia, grazie alla capacità del premio Nobel Carlo Rubbia di attualizzare l'intuizione di Archimede.

Grandi impianti solari termodinamici (detti anche a concentrazione o Csp) sono già in funzione con successo in particolare in Spagna e Stati Uniti, ma l'invenzione sviluppata dal fisico italiano durante la sua presidenza dell'Enea ha dato una marcia in più a questo tipo di fonte rinnovabile. Rispetto al metodo "tradizionale" che usa lunghe file di specchi a parabola per concentrare il calore del sole su un tubo dove scorre olio, la centrale Enel utilizza degli speciali sali fusi realizzati dall'azienda umbra Angelantoni 1 (con una partecipazione societaria della tedesca Siemens) su brevetto Enea.

Questi sali rispetto all'olio usato per creare vapore in grado di alimentare normali turbine per la produzione di elettricità raggiungono infatti temperature molto più elevate (550 gradi anziché 400) permettendo all'impianto di restare in funzione quasi a ciclo continuo, senza doversi fermare nelle ore di buio o in caso di nuvole.

La centrale Archimede non è quella che in gergo viene chiamata "stand alone", ma è stata affiancata a un impianto tradizionale dove aiuta a far girare le stesse turbine alimentate a gas. "E' un impianto unico nel suo genere che aumenta l'efficienza energetica di circa il 20-25% e consente di avere la disponibilità dell'energia accumulata anche di notte o in condizione di cielo coperto", ha sottolineato l'ingegner Livio Vido, direttore di ingegneria e innovazione di Enel. "E' la punta di diamante di un processo e di un progresso continuo nelle energie rinnovabili da parte dell'Enel", ha aggiunto il direttore generale dell'azienda Fulvio Conti all'inaugurazione. "E' un prototipo - ha precisato - costato 60 milioni di euro capace di generare un meccanismo industriale ridotto di costi se realizzato in larga scala in tante parti del mondo".

La partecipazione di un colosso come Siemens al progetto italiano conferma infatti le grandi prospettive del solare termodinamico e in particolare del termodinamico a sali fusi. Anche in vista del grande progetto Desertech avviato da un cartello di grandi imprese europee (tedesche in primo luogo) per realizzare decine di impianti di questo tipo nell'Africa settentrionale e sahariana. In una recente audizione al Senato, l'Anest (Associazione nazionale energia solare termodinamica) ha inoltre sottolineato come esistano in Italia le potenzialità per realizzare entro i prossimi dieci anni centrali per 3-5000 MW creando oltre 30 mila posti di lavoro.

da http://www.physorg.com/news197695549.html

Primo volo notturno per l'aereo a energia solare svizzero.

Punta a fare il giro del mondo senza carburante.

Roma - Il volo è partito mercoledì mattina poco prima delle sette, per fare la maggior scorta

possibile di Sole. L'obiettivo era di quelli ambiziosi: essere il primo velivolo a energia solare a *rimanere in volo per 24 ore consecutive, riuscendo quindi a raccogliere e accumulare durante il giorno le energie

necessarie per la buia notte. Tante cose potevano andare storte, una giornata poco luminosa, un vento troppo forte poteva far spendere forze eccessive, il pilota poteva accusare lo stress: tante cose che potevano costringerlo ad un atterraggio di emergenza prima della fine delle batterie.

E invece tutto è finito bene, anzi meglio delle aspettative.

Con il suo pilota Andre Borschberg, Solar Impulse ha sorvolato le Alpi e il massiccio del Giura ad una quota massima di 8.500 metri: il quadrimotore di 1500 chili, con un'apertura alare di 61 metri interamente

ricoperta da celle fotovoltaiche, faceva affidamento sulle sue 12 mila celle solari montate sulle ali e sulla fusoliera per alimentare le batterie che lo hanno mantenuto in volo per tutta la notte.

Una lunga notte, quella del pilota e dell'aereo, che sono rimasti in volo per 26 ore, riuscendo a resistere fin quando il Sole non è sorto di nuovo sulla base aerea Payerne (alle 5:43). Il velivolo

sarebbe addirittura riuscito a risparmiare 3 ore di energia nelle proprie batterie: risultato superiore alle più rosee aspettative.

"Niente ci può fermare da un altro giorno e una notte di volo... e dal mito del volo perpetuo ha

commentato un entusiasta Bertrand Piccard, l'avventuriero che guida l'iniziativa.

Si tratta, d'altronde, della prima volta che un aereo a energia solare riesce a resistere in volo una notte intera. Con la meta del volo non-stop raggiunta, ora il progetto punta al giro del mondo per il 2013-2014. Con l'obiettivo di convincere l'opinione pubblica che l'energia alternativa sia un'opportunità da cogliere, anche sulla terraferma.