Gruppi su misura

bambini che misurano liquidi
  • Si tratta di un progetto di area.I bambini di due classi (terza e quarta primaria) sono organizzati in 4 gruppi misti che ruotano su 4 contenuti specifici.La metodologia è focalizzata sulla sperimentazione diretta e sulla riflessione; le tappe sono scandite nei 4 gruppi più o meno allo stesso modo.I gruppi sono significativi su 2 anni. Un anno è valorizzato un approccio globale (uso della misura in contesti pratici significativi) e il successivo un momento analitico (costruzione di un percorso strutturato di pratica e di riflessione che porti dall'uso delle misure arbitrarie, al riconoscimento ed alla conoscenza delle misure convenzionali). I due momenti non sono prevalenti l'uno rispetto all'altro né come quantità di tempo dedicato né come successione.Esempio:Anno Scolastico 2004 /2005 Lavoro analitico sulla misura cui partecipa "Pierino di IV" e "Gianna di III"

  • Anno scolastico 2005/2006 Lavoro globale (Mestieri su misura) cui partecipa "Gianna di IV" e "Claudio di III"

  • Anno scolastico 2006/2007 Lavoro analitico cui partecipa "Claudio di IV" e "Martina di III"

  • Anno scolastico 2007//2008 Lavoro globale (Scienze su misura) cui partecipa "Martina di IV" e "Luigi di III" e così via...

Il Progetto "Gruppi su misura"

Itinerario Gruppo "Misure di capacità"

Resoconto dettagliato

Esperienza a.s. 2000-01

Strumenti

Piccola storia della misura

Come si vede, ogni singolo bambino ha l'opportunità di affrontare il nodo della misura sia dal punto di vista della strutturazione dei concetti, sia dal punto di vista dell'applicazione.

La difficoltà di un’organizzazione di questo tipo è calibrare le attività in modo da renderle adeguate ai bambini che non hanno mai affrontato l'argomento e a quelli che hanno già esperienza.

Noi abbiamo cercato di dare al lavoro globale la doppia funzione di approccio e di applicazione ed al lavoro analitico la funzione di formazione di concetti e di riorganizzazione di concetti già affrontati in un contesto applicativo.

Inoltre, la presenza di esperti e di “novellini” favorisce il passaggio di competenze tra pari.