La prima fase che possiamo prendere in considerazione è la socializzazione, in cui vi è un trasferimento da conoscenza tacita a conoscenza ancora tacita. Le persone, in questa fase costruiscono un terreno cognitivo, culturale, valoriale, sociale, comune, in cui potrà avvenire lo scambio informativo. Nel gruppo le persone sanno che possono parlare la stessa lingua perché hanno creato relazioni e corrispondenze di linguaggio e di mappa cognitiva sul piano tecnico, aziendale, culturale. La fase successiva è quella dell’esternalizzazione, in cui la conoscenza tacita diviene esplicita. Il sapere, le idee e l’innovazione vengono trasferiti da una persona all’altra mediante la metafora, possibile grazie al terreno comune costruito e in grado di far percepire all’altro, nella propria mappa rappresentativa della realtà, una propria idea, posizione, innovazione. In questo momento inizia un dialogo, in cui ciascuno è in grado di dare valore all’altro, condividendo la propria posizione e la propria lettura della nuova idea e dell’innovazione. È la fase della cosiddetta combinazione, dove la conoscenza esplicita si condivide come conoscenza esplicita. Le persone possono beneficiare dell’esternalizzazione dell’altro e, a loro volta, esternalizzare a favore dell’altro in un sistema di surplus di rimando, tipico dei processi di brainstorming. Il sapere e le idee divengono patrimonio esplicito del gruppo ed appartengono, ora, al gruppo e non solo alle persone. La fase successiva è quella dell’internalizzazione, per cui l’idea condivisa viene via via interiorizzata nelle mappe mentali individuali, applicata ai casi concreti e così assimilata nei modelli interpretativi della realtà delle persone. La conoscenza esplicita diventa tacita per ciascun membro del gruppo. Questo può consentire di ampliare nuovamente quel terreno di confronto condiviso del gruppo, rafforzando la capacità di relazione ed avviando e consolidando il processo di socializzazione.