«Una scuola che incontra e accoglie al piano terra – la città di tutti – durante tutto il giorno, tutti i giorni e anche di sera, che organizza il lavoro e lo studio dei ragazzi al primo piano, gli spazi dello studio. E al centro del complesso un giardino, il centro del mondo. e tutto intorno uno spazio aperto alla città»
Renzo Piano
Il Liceo Scientifico Banzi ha intrapreso da tempo un radicale percorso di cambiamento, incentrato sul riconoscimento di una costellazione di istanze interne ed esterne. Lungimiranza, attenzione, apertura sono le parole chiave di una revisione che percorre tutta la linea temporale e che guarda al futuro con forza ed ottimismo.
Gli spazi rappresentano una dimensione inevitabilmente connessa al sistema formativo. Il benessere nell'abitare la scuola, sbocca le inutili rigidità che impediscono la libera circolazione delle energie positive.
Nato nel 1972, il Liceo può essere destrutturato e ripensato come luogo di vecchie e di nuove cittadinanze, in sintonia con i forti bisogni di rielaborazione paradigmatica, nella relazione tra dimensione didattica e contesto sociale.
Porsi all’ascolto di nuove esigenze permetterà di rivedere gli spazi, gli arredi, il verde attraverso gli occhi degli studenti.
Liceo Banzi. Una Scuola per Cittadini (febbraio-marzo 2019)
A cura di Antonio Lezzi e Tiziana Panareo
Insieme hanno trovato piena convergenza tra i bisogni di innovazione dell'Istituzione Scolastica ed il desiderio di sperimentazione da parte di Tuned, consistenti nella ricerca delle condizioni più idonee alla progettazione di ambienti favorenti la relazione di insegnamento apprendimento
Antonella Manca
Dirigente Scolastico
Antonio Lezzi
Resp. Progetto
Tiziana Panareo
Resp. Progetto
Giorgio Litta
Studente
Lucrezia Conte
Studentessa
Federica Russo
Studentessa
Eleonora Lopalco
Studentessa
Gabriele De Filippi
Studente
Giacomo Leone
Studente
Luigi Moles
Studente
Roberto Fiore
Studente
Vito Ingrosso
Studente
di Vittorio Gallese e Davide Ruzzon
L’armonia, come la bellezza, sono termini pressoché scomparsi dal dizionario dell’architetto, sostituiti dalla meraviglia, troppo spesso prodotta da eccitanti figure o landmarks.
Recuperare una concezione basata sul rispecchiamento in terra, nel microcosmo, degli ordini numerici pitagorici rinvenuti nelle stelle, oggi non è certo utile, né necessario. Nondimeno, armonia e bellezza non possono essere espunte dall’orizzonte del progetto architettonico, pena l’irrilevanza dell’architetto, condizione che sempre più si diffonde nel nostro tempo. La responsabilità della attuale condizione, al netto delle pressioni prodotte in questa direzione dal sistema economico, rimane sulle spalle degli architetti. E’ loro il compito di riformulare una proposta che rimetta il disegno dello spazio costruito come elemento vivo e necessario per la vita. Questo passaggio richiede il riposizionamento al centro del vuoto architettonico, dello spazio immaginato e costruito un soggetto troppo spesso assente, negletto, nel fare e pensare l’architettura: l’uomo. Fare questo oggi, in modo del tutto nuovo, è possibile. Gli sviluppi delle neuroscienze, dagli anni 90 in poi, ci permettono di ricostruire un nuovo rapporto tra il sistema corpo/cervello e l’ambiente esperito. E’, in altri termini, possibile realizzare uno spazio adatto all’uso, profondamente capace di assistere l’uomo e le sue azioni nel quotidiano.
Il progetto deve rendere armoniche le attese dell’uomo, mentre vive una determinata esperienza, con i segnali emessi dallo stesso sistema architettonico.
La bellezza è la concordia, meglio la ricostruita armonia tra l’esperienza umana e la forma dello spazio che l’accoglie.
Secondo questa ipotesi, i segnali trasmessi dall’ambiente architettonico dovrebbero indurre la simulazione incarnata di un determinato movimento del corpo. Quando ciò accade, la memoria stratificata delle precedenti esperienze, dello stesso movimento del corpo, è in grado di far riemergere e rivivere un’emozione, la cui consapevolezza si consolida in un sentimento. L’essenza di ogni esperienza ( ascoltare, partire, incontrare, etc ) si può, così, tradurre in un sentimento.
La percezione interiore della concordia tra le attese più recondite e i segnali che arrivano dall’ambiente, nel quale siamo accolti, produce un senso di benessere profondo, forse semplicemente una nuova forma della bellezza.
A cura del gruppo BanzArch
Una scuola deve essere come una città dove ci si sente a casa. “I luoghi dell’apprendimento, hanno bisogno di trovare il giusto equilibrio tra l’essere un territorio stimolante ed essere un ambiente familiare…quando lo spazio insegna”. Hertzberger (Space and Learning, 2008)
Lo spazio scolastico è parte essenziale dell’impostazione educativa, è occasione educativa per la sostenibilità ambientale e genera qualità della vita.
Bisogna immaginare scuole in cui fa piacere entrare, che accolgono; spazi flessibili, che rendono possibile personalizzazioni e adattamenti funzionali in rapporto a diverse attività e bisogni, che creano un senso di appartenenza e di partecipazione a cominciare dai materiali usati, dall'organizzazione degli spazi, degli arredi. Scuole da difendere e fare proprie, che che soddisfano e coltivano il senso estetico, che includono l'intervento creativo dello studente. Si può arrivare a definire le caratteristiche degli ambienti scolastici partendo innanzitutto dagli incontri di progettazione partecipata, ascoltando i ragazzi mentre descrivono i loro spazi immaginari attenti agli aspetti sensoriali ed emozionali.
“Credo che l'architettura dovrebbe essere in grado di offrire felicità, divertimento ed emozione ai propri abitanti e da qui creare le condizioni per un futuro abitabile per le generazioni a venire.” Susanne Hofmann, docente alla Technical University di Berlino, e ideatrice del gruppo dei Baupiloten
“L’edificio pubblico non è una scultura che rimane lì a simboleggiare un evento, ma una struttura dinamica che ha bisogno di mutare spesso nel tempo, che richiede continui aggiustamenti, continue modifiche in relazione a quello che si fa.
Come la didattica, del resto, dove si realizzano continue verifiche, sperimentazioni e cambiamenti. In questo senso si può dire che la scuola è una struttura vivente. Il progetto si realizza in un continuo interscambio di conoscenze.
La scuola nel suo insieme è un processo interattivo tra insegnanti, studenti e genitori; è un'attività vitale per tutti coloro che vi partecipano e vi sono coinvolti.
L’edificio scolastico e i suoi dintorni rappresentano uno spazio vivente, un rivestimento protettivo in cui ha luogo il processo didattico e dove si apprendono lezioni di vita. Creare un ambiente vivibile, pensando al futuro”. Giovanni Galanti, docente di disegno industriale (Università di Firenze)
Per questi motivi si intende rileggere il nostro liceo e riscriverlo per punti.
Contesto e sito. Relazione del progetto con il territorio e rivalutazione dell’identità e del contesto culturale.
Principi organizzativi del progetto. Layout funzionale basato sulla sinergia tra comfort degli ambienti interni ed esterni e il benessere dei suoi fruitori.
Fasi del progetto dell’ecosistema scuola. Scuola come ecosistema articolato.
Coinvolgimento dei portatori di interesse. Architettura flessibile le cui possibili configurazioni nascono da processo partecipativo di coinvolgimento dei portatori di interesse.
A cura di Tiziana Panareo e Antonio Lezzi
Ci aspettiamo molto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza…
Senza alcuna dietrologia, la scuola, la cultura e la ricerca nel nostro Paese, hanno visto negli ultimi anni ridurre drasticamente gli investimenti.
All’interno del Piano nazionale di ripresa e resilienza la Missione 4 mira a rafforzare le condizioni per lo sviluppo di una economia ad alta intensità di conoscenza, di competitività e di resilienza, partendo dal riconoscimento delle criticità del nostro sistema di istruzione, formazione e ricerca:
La Missione “Istruzione e ricerca” si basa su una strategia che poggia sui seguenti assi portanti:
Miglioramento qualitativo e ampliamento quantitativo dei servizi di istruzione e formazione
Miglioramento dei processi di reclutamento e di formazione degli insegnanti
Ampliamento delle competenze e potenziamento delle infrastrutture scolastiche
Riforma e ampliamento dei dottorati
Rafforzamento della ricerca e diffusione di modelli innovativi per la ricerca di base e applicata condotta in sinergia tra università e imprese
Sostegno ai processi di innovazione e trasferimento tecnologico
Potenziamento delle condizioni di supporto alla ricerca e all’innovazione
A loro volta, tali obiettivi sono articolati in due componenti:
“Potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nido all’Università”
Gli investimenti materiali ed immateriali previsti per questa linea d’azione e le numerose riforme abilitanti, che ambiscono a ridefinire il quadro normativo ed istituzionale in modo che gli investimenti stessi possano essere efficaci, comportano finanziamenti sul PNRR di 11,01 miliardi di euro. Essi coprono l’intera filiera dell’istruzione.
“Dalla ricerca all’impresa”:
La componente mira a sostenere gli investimenti in R&S, a promuovere l’innovazione e la diffusione delle tecnologie, a rafforzare le competenze, favorendo la transizione verso una economia basata sulla conoscenza.
Tutti gli Stati Membri devono presentare alla Commissione Europea i propri Recovery Plan, per ottenere gli aiuti del Recovery Fund, entro aprile 2021. In Italia il Recovery Plan – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) – punta sulla inclusione, la digitalizzazione e la transizione verde.
Di seguito le linee guida del PNRR e gli interventi nell’ambito delle 6 missioni e 16 componenti.
Il Recovery Plan italiano individua sei missioni, legate ad altrettante aree tematiche strutturali di intervento, e dei sottoinsiemi di progetti omogenei e funzionali a realizzare gli obiettivi economico-sociali definiti nella strategia del Governo.
Digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo e la Pubblica Amministrazione, l’istruzione, la Sanità e il Fisco;
Rivoluzione verde e transizione ecologica;
Infrastrutture, per la mobilità e le telecomunicazioni, con la realizzazione di una Rete nazionale in fibra ottica, lo sviluppo delle reti 5G e l’Alta Velocità;
Istruzione, formazione, ricerca e cultura;
Equità sociale, di genere e territoriale, con focus sulle politiche attive del lavoro e sul piano per il Sud;
Salute.
M1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura
C1 Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella Pubblica Amministrazione
C2 Digitalizzazione e Innovazione del sistema produttivo
C3 Turismo e Cultura 4.0
M2 – Rivoluzione verde e transizione ecologica
C1 Impresa Verde ed Economia Circolare
C2 Transizione Energetica e Mobilità locale Sostenibile
C3 Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici
C4 Tutela e valorizzazione del territorio e della risorsa idrica
M3 – Infrastrutture per una mobilità sostenibile
C1 Alta velocità ferroviaria e manutenzione stradale 4.0
C2 Intermodalità e logistica integrata
M4 – Istruzione e ricerca
C1 Potenziamento delle competenze e diritto allo studio
C2 Dalla ricerca all’impresa
M5 – Inclusione e coesione
C1 Politiche per il Lavoro
C2 Infrastrutture sociali, Famiglie, Comunità e Terzo Settore
C4 Interventi speciali di coesione territoriale
M6 – Salute
C1 Assistenza di prossimità e telemedicina
C2 Innovazione, ricerca e digitalizzazione dell’assistenza sanitaria
Gli obiettivi che l’Italia punta a raggiungere con le misure contenute nel PNRR sono di:
ridurre l’impatto sociale ed economico della crisi pandemica;
raddoppiare il tasso medio di crescita dell’economia italiana dallo 0,8% all’1,6%, in linea con la media UE;
aumentare gli investimenti pubblici almeno al 3% del PIL;
far crescere la spesa per Ricerca e Sviluppo (R&S) dall’attuale 1.3% al 2,1%, al di sopra della media UE;
portare il tasso di occupazione al 73,2%, in linea con la media UE, contro l’attuale 63%;
innalzare gli indicatori di benessere, equità e sostenibilità ambientale;
ridurre i divari territoriali di reddito, occupazione, dotazione infrastrutturale e livello dei servizi pubblici;
aumentare l’aspettativa di vita in buona salute;
migliorare il tasso di natalità e la crescita demografica;
ridurre l’abbandono scolastico e l’inattività dei giovani;
migliorare la preparazione degli studenti e la quota di diplomati e laureati;
rafforzare la sicurezza e la resilienza del Paese nei confronti di calamità naturali, cambiamenti climatici, crisi epidemiche e rischi geopolitici;
promuovere filiere agroalimentari sostenibili e combattere gli sprechi alimentari;
garantire la sostenibilità e la resilienza della finanza pubblica.
Mission 4 (edilizia scolastica)
M2C3 inv1 - progettazione degli ambienti scolastici tramite il coinvolgimento di tutti i soggetti coinvolti con l'obiettivo di influenzare positivamente l'insegnamento e l'apprendimento di docenti e studenti
Investimento 1.3 - Potenziamento infrastrutture per lo sport a scuola
Investimento 3.3 - Piano di messa in sicurezza e riqualificazione dell’edilizia scolastica
Ci prepariamo alla trasformazione