Una sola domanda non riesce a dare un senso sufficiente ad una questione che riguarda moltissimi aspetti di grande importanza.
Occorre senz'atro condurre una riflessione di più ampio respiro. A "Chi", per esempio, serve la documentazione. Questo "Chi", a chi corrisponde? Interessante il gioco di parole. Una parola di uso estremamente comune, ma che, in questo caso, rappresenta la punta di un iceberg.
In una logica non semplificante, all'interno dei soggetti "agenti" in BanzHack si trovano persone, piccoli gruppi e un'organizzazione stessa. Un insieme che racchiude e mostra una proprietà emergente che non corrisponde alle proprietà delle singole parti. Studentesse, studenti e docenti in continuo turnover che con il loro lavoro, la loro passione e le loro idee, hanno contribuito a far diventare BanzHack un vero e proprio soggetto.
La proprietà emergente di BanzHack si esprime chiaramente nell'idea di cambiamento, resa moto bene nelle istanze, nelle azioni, nelle speranze di poter incidere attivamente nel proprio mondo di appartenenza.
Perché allora affidare ad un sito il compito di comunicare il paradigma al quale si ispirano tutti i comportamenti?
Per dirla con Bruno Latour, nel prendere in carico il mondo "non umano", di cui l'umano ha evidentemente necessita, BanzHack ha bisogno di un artefatto dotato di Agency. Un termine molto utilizzato nella riflessione sociologica e antropologica per identificare la sorgente dell'azione. C'è qui, difatti, l'intenzione di delegare ad un oggetto tecnologico, ciò che l'essere umano, qui identificato nella studentessa, nello studente, nei docenti e nel Liceo stesso, non può fare.
L'attore non umano, questo sito, non solo racconta ad altri, presenti, passati e futuri l'esperienza, ma spinge a fare, sollecitando la riflessione sulle produzioni, sui processi che le hanno generate e sulle persone che vi hanno preso parte.
Originariamente orientato alla documentazione delle produzioni made in BanzHack, progressivamente, il gruppo ha sviluppato la fondamentale competenza nel progettare contenitori dinamici dove tenere traccia non solo di eventi e progetti, ma anche dei processi che hanno portato alla loro realizzazione. Ciò ha permesso, e permetterà, di raggiungere alcuni importanti obiettivi: rendere visibili le azioni, accrescere la memoria storica e rendere consapevole l'identità di chi ha partecipato a tutte o a parte delle vicende che hanno attraversato e che attraverseranno BanzHack.
Con un'operazione di Design (thinking) BanzHack ha lavorato all'elaborazione di questo enunciato. Un'istanza di produzione a monte che è data da un insieme di concetti ed oggetti che insistono all'interno del suo contesto comunicativo e della sue prospettive specifiche. Attraverso una serie di strategie argomentative ed iterative, esso è rivolto a un preciso destinatario: se stesso, BanzHack, situato in forma frattale, nel sistema scuola.
A cura del Responsabile Scientifico e Fondatore del gruppo
Antonio Lezzi