INTERVISTA ALLA MAESTRA MARIA ISOLAN

  1. Da quanto fa questo lavoro?

13 anni

  1. Ha sempre voluto fare questo lavoro?

Da piccola desideravo fare l’insegnante infatti ho preso il diploma di quello che ora è il liceo di scienze umane, poi ho fatto un viaggio in Sud America e ho deciso che avrei fatto scienze politiche per occuparmi della povertà; quando sono venuta a Torino per sposare mio marito, il lavoro che ho trovato è stato a scuola, così ho trovato la mia strada.

  1. Perché ha deciso di lavorare alla Primaria e non all’Infanzia o alla Secondaria?

Perchè ho provato a lavorare anche all’Infanzia all’inizio del mio percorso lavorativo, ma preferisco l’età 6-10. La fascia d’età della Secondaria è più affine al lavorare attivamente e al fare ragionamenti, ma è comunque un’età difficile da gestire.

  1. Le mancano i suoi vecchi alunni della 5 elementare?

Assolutamente sì, ma li vedo ancora ai cancelli e mi piace ascoltare i loro racconti sul loro percorso scolastico.

  1. Ha mai pensato di cambiare lavoro?

Sono convinta di ciò che faccio e non cambierei mai, ma in alcuni momenti di stanchezza qualche cedimento c’è, ma comunque è il lavoro più bello del mondo!

  1. Quali sono, secondo lei le difficoltà che si incontrano facendo l’insegnante?

Imparare ad avere pazienza nei momenti in cui vorresti vedere che i tuoi alunni capiscono subito al volo e ti seguono, mentre bisogna lasciare spazio ai loro errori e ai loro tempi. Quando si è stanchi, cercare di trasmettere comunque ai propri alunni energia e passione, andando al di là della fatica.

  1. Ci può descrivere le classi migliori e peggiori che ha avuto?

Non c’è una migliore e una peggiore, ci sono giornate sì e giornate no per tutte le classi. Alcune classi sono più faticose, ma sono anche quelle che ti sfidano e da “peggiori” spesso diventano le “migliori”.

  1. Un’esperienza bella che si ricorda con gli alunni?

La gita di due giorni al lago di Candia con una classe quinta qualche anno fa, perchè le gite di più giorni permettono di creare un rapporto con gli alunni che è proprio diverso.

  1. Ha mai avuto problemi con i genitori? E con le colleghe?

Con i genitori, grossi problemi no, ma ho trovato famiglie non d’accordo su alcune valutazioni che ho dato, ma raramente. Con colleghe e colleghi no.

  1. Ci sono mai stati dei ragazzi che non riusciva proprio a sopportare? Come affrontava la cosa?

No, non mi è mai successo. Bambini più difficili sì, con giorni buoni e giorni meno buoni, ma che non riuscissi proprio a sopportare dei bambini no.

  1. Ci sono delle cose che cambierebbe in quello che ha fatto finora?

Sì, tante. Ogni giorno torno a casa chiedendomi se ho fatto bene, ma credo sia il bello di questo lavoro: sai di aver fatto del tuo meglio, ma non è mai il massimo. Probabilmente cambierei sempre il mio operato.

  1. Consiglierebbe questo mestiere ai giovani di oggi? Perchè?

Sì, perchè è un mestiere che ti tiene giovane e viva.

  1. Quali caratteristiche si devono avere per essere un buon insegnante, secondo lei?

Pazienza, voglia di migliorare, ironia e creatività.

  1. Come si trova con i nuovi arrivati?

Benissimo. Ero terrorizzata all’idea di passare da una quinta a una prima, il primo giorno di scuola sono arrivata a casa devastata, invece pian piano ho riscoperto la voglia di ricominciare con i piccoli.

  1. Ha delle nuove colleghe? Come si trova?

Sì, ho tre nuove colleghe: Giulia, Valentina e Mara. Mi trovo benissimo con loro, intanto perchè sono giovani e hanno tanta voglia di fare attività innovative con i bambini.

  1. Perché ci insegnava italiano, storia e inglese e non altre discipline?

Io ho una predilezione per le materie umanistiche e letterarie, la mia mente non è così scientifica.

  1. Adesso cosa insegna?

Ancora italiano, inglese, storia, geografia e tecnologia.

  1. Preferisce gli alunni che ha lasciato alla secondaria o quelli di adesso?

Ovviamente quelli che ho lasciato andare alla Secondaria :), ma tra 5 anni preferirò quelli di adesso.


Intervista di Daisy Gumari, Iris Gumari, Giulia Coha,

Yasmine Saqil, Sofia Schillaci e Amelia Picchiottino