Pag. 87-88: Tav. 29 – Per i residenti - In provincia di Trieste
Per coloro che si trovano a passare un lungo periodo a Trieste, oppure per i residenti che hanno già visto quanto illustrato nella guida e vogliono “vedere ancora qualcosa”, si elencano di seguito alcuni luoghi che pur non essendo di primario interesse turistico sono tuttavia interessanti per approfondire la conoscenza del territorio. Vengono segnalati comunque solamente luoghi facilmente raggiungibili, principalmente nelle zone non coperte dalle schede della guida.
Costiera
A valle della strada Costiera, il curioso edifico del Castelletto dei Filtri (1856), ora sede del Dipartimento di Oceanografia Biologica (Tav. 21)
A monte della strada Costiera, la torre piezometrica (1929) dell’acquedotto (Tav. 21)
Duino
La grotta del dio Mitra, l’unico Mitreo ipogeo noto in Italia
I resti di una mansio romana del I sec. d.C., ma all'interno del comprensorio dell'acquedotto del Randaccio
Aurisina
Le grandi voragini dell’ antica Cava Romana (Foto 1)
Le colonne con l’alabarda sulla strada provinciale, erette nel 1816 in onore del passaggio dell’imperatore Francesco I d’Asburgo (1768-1835) (Foto 2)
Curiosità: il proiettile conficcato nella facciata della Stazione di Aurisina, con la data 16.8.1917 (Foto 3)
Dalla zona artigianale di Aurisina si raggiunge in pochi passi il belvedere dedicato all’ alpinista triestina Tiziana Weiss (1952-1978), con un bel panorama verso Duino (Foto 4)
Da Aurisina parte anche un comodo sentiero panoramico che corre a metà costone fino a raggiungere Santa Croce. Una breve deviazione porta alla vedetta Liburnia (1856)
Il castelliere e gli stagni di Slivia (Foto 5)
Santa Croce
La colonna con la croce all’ingresso del paese (1761)
Curiosità: la piccola chiesetta dedicata a San Rocco (1646) con la statua (1895) del poverello (o del pellegrino questuante)
Il museo della pesca (visitabile solo su prenotazione)
Da Santa Croce con una comoda passeggiata tra i boschi si può raggiungere la vedetta (Foto 6) dedicata allo scrittore triestino Scipio Slataper (1888-1915), con un bel panorama sul golfo di Trieste.
Da Opicina a Basovizza
La stele (1780) al governatore di Trieste Karl von Zinzendorf (1739-1813), per l’apertura della strada per Vienna, in centro ad Opicina.
La piccola statua (1909) della Madonnina in Piazzale Monte Re
La Foiba di Opicina (monumento nazionale), sulla strada che da Opicina porta a Monrupino
Lo stagno di Percedol, sul fondo della conca, sulla strada che da Opicina porta a Monrupino
Lo stagno di Banne, nei pressi della scuola Julius Kugy
La colonna di Banne (1932)
Dalla base del ripetitore di Conconello-Banne parte un comodo sentiero che porta alla vetta del Monte Belvedere, con bei panorami sul golfo (Foto 7)
La passeggiata sulla ciclabile che dal paese di Trebiciano porta sino in prossimità dell’Abisso di Trebiciano (sul cui fondo, a 329 metri sotto la superficie, scorre il fiume Timavo (Tav. 19))
Il CRP (Centro Raccolta Profughi della seconda guerra mondiale) di Padriciano (visitabile solo su prenotazione)
La camminata (o pedalata), sulla Strada Imperiale, che va da Basovizza a Sesana, con i pannelli didattici che illustrano le particolarità dell’ ambiente carsico (Tav. 24)
Muggia e dintorni
Il portale d’accesso al lazzaretto di San Bartolomeo (1867), che apparteneva al precedente lazzaretto di Santa Teresa (1769), a Roiano, che a sua volta aveva sostituito il lazzaretto di San Carlo (1721) a Campo Marzio (Tav. 7)
Il dromo (obelisco) di Punta Sottile
Le strutture rimaste del forte Olmi (1864) in località San Florian-Ligon, ma all’interno di proprietà private, visibili dalla strada
La villa (1881) dell’arciduca Lodovico Salvatore d’Asburgo (1847-1915), in località Fontanelle (proprietà privata, visibile dalla strada)
La chiesetta di San Sebastiano a Muggia (Foto 8)
L’area protetta dei laghetti delle Noghere, in località Vignano (Foto 9). Vi si arriva dalla rotonda prima di Rabuiese, dove c’è il monumento (2010) all’esodo degli istriani (Foto 10)
A Noghere, l’edificio con le cariatidi recuperate dalla demolizione del teatro Armonia di Trieste
Altre cose da fare:
- Se vi piace camminare sui sentieri, raggiungete tutte le vedette del Carso (Crogole, Moccò, San Lorenzo, Alice, Italia, Slataper, Liburnia, Weiss) e le principali vette dei “monti” del Carso (Stena, Cocusso, Lanaro, Ermada, eccetera)
=== Fine delle informazioni riportate sulla guida pdf ===
Altre immagini:
Piccoli approfondimenti:
Al tempo della sua costruzione, al Castelletto dei Filtri venivano captate le acque di una sorgente d’acqua dolce per rifornire d’acqua le locomotive della linea ferroviaria e la città di Trieste
Le torri piezometriche servono a garantire la costanza di pressione e di portata all’acquedotto
La Cava Romana deve il suo nome al fatto che risale all'epoca romana
La vedetta Liburnia (1856) era in origine una torre piezometrica, e fu trasformata in vedetta dopo la sua dismissione
Link di approfondimento:
=========================
Tavola precedente: Tav. 29 – Per i residenti - A Trieste
Tavola successiva: Tav. 29 – Per i residenti - Fuori provincia
Guida pratica di Trieste ==> indice
Guida pratica di Trieste ==> Scarica la guida pdf
Guida pratica di Trieste ==> home