Pag. 85-86: Tav. 29 – Per i residenti - A Trieste
Per coloro che si trovano a passare un lungo periodo a Trieste, oppure per i residenti che hanno già visto quanto illustrato nella guida e vogliono “vedere ancora qualcosa”, si elencano di seguito alcuni luoghi che pur non essendo di primario interesse turistico sono tuttavia interessanti per approfondire la conoscenza del territorio. Vengono segnalati comunque solamente luoghi facilmente raggiungibili, principalmente nelle zone non coperte dalle schede della guida.
Edifici ed altri manufatti particolari:
La Torre dell' Arsenale del Lloyd (1858), ora sede dell’Autorità Portuale, in via Von Bruk (Foto 1)
L’ Osservatorio Astronomico in via Tiepolo/Segantini (1896) (Foto 2)
Il dismesso gasometro di Broletto (1901), sotto via D’Alviano (Foto 3)
Il lavatoio (1905) in via San Giacomo in Monte, ormai l’ultimo lavatoio rimasto in centro città
La gloriette nel parco di Villa Sartorio (1807), in Strada di Fiume (aperto al pubblico) (Foto 4)
La Torre dei Pallini (1840) in via San Francesco, ma all’interno di un complesso (Foto 5)
L’ ex Ospedale Militare (1856) in via Fabio Severo
La Torre dei Giuliani, in via Nicolodi a Barcola, ma all’interno di un complesso
E poi numerose case, tra cui la facciata di Villa Economo (1817) in Largo Promontorio; l’edificio del Genio Militare in via Belpoggio; la palazzina in mattoni rossi (1898) dell’amministrazione dell’ex comprensorio della Maddalena; alcune costruzioni (1908) nel comprensorio di San Giovanni; la casa coi mascheroni in via Raffineria (1914); alcuni edifici in via Manzoni e in via Tigor; casa Caprin (1878) in via Caprin; la scuola Da Vinci sulla curva di via Veronese (1913); le case in stile liberty (1907) all’inizio di via Commerciale; la Villa Pompeiana a Cattinara, eccetera.
Giardini:
Una cosa simpatica da fare è l’ esplorazione dei numerosi giardini e parchi rionali, come ad esempio Villa Engelmann (Foto 6), oltre alla già citata Villa Sartorio
Monumenti:
La statua (2009) del benefattore Osiride Brovedani (1893-1970) in Campo San Giacomo (Foto 7) e la sua casa-museo in via Leon Battista Alberti 6
La piccola statua (1971) della Madonnina di Gretta (Foto 8)
Il “labirinto in verticale” (2002) all’incrocio tra via Revoltella, San Pasquale e Forlanini (Foto 9)
La colonna con il capitello raffigurante la Sacra Famiglia (1816), sull’incrocio della strada che proviene da Cattinara con quella che scende verso San Giuseppe (Foto 10)
La statua a “Marco Cavallo”, nel comprensorio di San Giovanni (Foto 11)
Curiosità
I fanali che si trovano alle estremità del Ponte Rosso (Tav. 2) un tempo attorniavano una statua che si trovava in piazza Libertà (Tav. 1). La statua fu eretta per celebrare i 500 anni (che ricorrevano nel 1882) dall’atto di dedizione di Trieste all’Austria (1382). Fu inaugurata nel 1889 e rimossa nel 1919.
Il puttino della fontana di Piazza Ponterosso (Tav. 2) viene familiarmente chiamato Giovannin perché l’acqua che lo alimentava un tempo proveniva dal rione periferico di San Giovanni attraverso l’acquedotto teresiano. L’acquedotto, rifacimento di quello romano, passa anche sotto l’attuale Viale XX Settembre (Tav. 8), che infatti fino al 1920 si chiamava Contrada dell’ Acquedotto
In piazza Sant’Antonio Nuovo (Tav. 2), nella zona interrata del Canal Grande, si trova sepolta anche una piccola nave torpediniera che si trovava abbandonata lì dalla fine della guerra.
Il molo Audace (Tav. 4) è stato costruito nel 1751 sopra il relitto della nave San Carlo, da cui prese il nome, che venne poi cambiato in Audace nel 1922.
La targa del Bollettino della Vittoria Navale posta sul fianco della Prefettura (lato mare) (Tav. 5) cita la città di Trento come se fosse una città di mare.
In Via Giulio Cesare (Tav. 7), sul perimetro del mercato ortofrutticolo, si possono vedere ancora il cordolo ed il muro inclinato appartenenti alla fortificazione sorta sull’area del Lazzaretto Vecchio
Sotto via Battisti e via Carducci scorrono dei torrenti, che si incontrano all’altezza dei Portici di Chiozza
In via Pietà (Tav. 9), sul lato destro del portone d’accesso all’ospedale, una lapide ricorda la presenza della “Ruota degli Esposti”, soppressa nel 1875
In Via Tor San Lorenzo è ancora visibile un tratto delle mura medievali della città. Il loro andamento è ricalcato anche dal tratto iniziale in salita di via Felice Venezian
Il rosone della chiesa di Barcola (Tav. 15) proviene dalla chiesa di San Pietro, che sorgeva un tempo in piazza Unità d'Italia
In via Donaggio 17, in mezzo ai condomini di Borgo San Sergio, è visibile in un antiquarium un tratto dell’acquedotto della Val Rosandra. Il suo percorso è ricordato anche da una targa posta all’angolo tra via dell’Istria e via Fonte Oppia
Altre cose da fare:
- La piacevole gita “binari sconosciuti”, che viene proposta periodicamente con il treno storico dalla stazione di Campo Marzio (attualmente in restauro) (Tav. 7)
- La fioritura dei roseti nel comprensorio di San Giovanni da maggio in poi
- Oltre ai musei già citati nel corpo delle guida, ve ne sono numerosi altri, generalmente a gestione privata, visitabili solamente a richiesta o in particolari periodi. Tra questi citiamo ad esempio il museo della bora, il Piccolo Museo e quello della Birreria Dreher
=== Fine delle informazioni riportate sulla guida pdf ===
Altre immagini:
Piccoli approfondimenti:
La torre dei pallini, alta 45 metri, si chiama così perché dalla sua sommità si facevano cadere le gocce di piombo fuso per la fabbricazione dei pallini da caccia
L’attuale statua di Marco Cavallo ricorda il grande cavallo azzurro di cartapesta del 1973, che rappresenta il simbolo della riforma psichiatrica italiana dovuta a Franco Basaglia
Link di approfondimento:
Osiride Brovedani la sua casa-museo
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