SEXTORTION

                                                                                               di Alessia Ganci 3D

Ottobre 2015

Marta era una ragazza di 14 anni, non aveva molti amici, stava sempre sola ed è per questo che veniva spesso presa in giro dai suoi coetanei, nell’ultimo periodo però aveva conosciuto un gruppo di ragazze che la invitavano spesso a stare con loro.

Un pomeriggio si trovava a casa di una ragazza che aveva conosciuto da poco, lei era Sara. Quest’ultima disse a Marta che un ragazzo la voleva conoscere e le chiese il permesso per potergli dare il suo numero. La ragazza acconsentì.

Il giorno dopo le arrivò un messaggio da un numero sconosciuto, era Paolo, il ragazzo che aveva chiesto il numero a Sara. Nel messaggio c’era scritto che voleva conoscerla perché gli sembrava simpatica. Marta lo conobbe, inizialmente i due sembravano andare molto d’accordo e continuarono a conoscersi telefonicamente per qualche giorno. Lei piano piano cominciò a fidarsi e a raccontargli cose sue personali.

Una sera alla ragazza arrivò un messaggio strano da parte del ragazzo, lui le chiedeva di mandargli una foto con addosso solo l’intimo così da conoscersi meglio. Inizialmente la ragazza non era molto d’accordo, ma acconsentì perché si fidava di lui.

Subito dopo, le cominciarono ad arrivare minacce sia da parte del ragazzo sia da parte del gruppo di ragazze che aveva conosciuto recentemente.

Marta doveva pagare una grossa quantità di denaro altrimenti quell’immagine sarebbe finita su tutti i social. La ragazza non pagò la somma di denaro, ma non si rivolse neanche ai suoi genitori o a qualche altra persona adulta che la potesse aiutare. In poco tempo la sua foto e il suo nome si diffusero per il web.

Da quel momento in poi Marta si sentì sola e credeva di essere una persona del tutto sbagliata. In pochissimo tempo lei cambiò e quando era a casa si chiudeva in camera senza voler vedere nessuno.

Andò avanti così per circa quattro mesi. Presto la gente si dimenticò di tutta questa storia, ma lei continuava a pensare a tutte le cattive parole che le erano state attribuite.

Gli adulti che la circondavano vennero a conoscenza della terribile situazione troppo tardi per cercare di fare giustizia rispetto a ciò che era successo. L’unico modo in cui cercarono di aiutarla era quello di evitare il discorso, così che lei potesse dimenticare, ma questo purtroppo non accadde.

Passarono altri due mesi, era ormai aprile 2016, Marta continuò a cambiare in peggio così che i suoi genitori decisero di parlare con lei per cercare di capire quali fossero i suoi pensieri. Loro capirono che era cambiata solo per una questione di autodifesa, si vergognava di essere stata ingenua. Cercarono di farle capire che tutto questo era sbagliato.

A giugno, quindi all’inizio delle vacanze estive, i genitori di Marta affittarono una casa in un’altra città con la speranza che lei tornasse ad essere la ragazza allegra e spensierata che era prima.

Dopo qualche giorno Marta conobbe un gruppo di ragazzine di quel quartiere, loro la invitavano spesso a stare insieme, ma lei rifiutava ogni volta fino a quando i suoi genitori la convinsero a conoscere persone nuove, cercarono di farle capire che non si può diffidare di tutti, che nella vita bisogna sempre dare e darsi nuove possibilità.

Marta dunque conobbe questo gruppo di ragazze, legarono molto fin da subito e per tutta l’estate rimasero insieme così che lei ritornò ad essere quella di una volta ma con più responsabilità e coscienza.

Arrivò settembre, ricominciò la scuola, ma questo non portò nessun cambiamento in lei, anzi divenne sempre più sicura di se stessa. Iniziò a parlare con i suoi coetanei, ma sempre con responsabilità.

Da quel momento in poi Marta stava attenta e si fidava della gente solo dopo averla conosciuta bene.