Rose nella sua Basilica 09

Il 19 luglio mio marito berti Adolfo doveva sottomettersi ad una difficile operazione di un tumore. Nel mio dolore invocai S. Teresa che restituisse la salute a mio marito. Mentre si accingevano ad operarlo si scoprì un’altra malattia. La cara santa mi consolò e veramente ottenne a mio marito la guarigione.

B. SEVERINA

COLOGNA VENETA. — Il bambino Vezzaro Rino di Antonio e Lucia, di anni due, da Cologna Veneta, ammalò lo scorso anno di gastro-enterite in seguito alla quale perdette l’uso delle gambe. Il medico lo diceva affetto da febbre nervina. La mamma addolorata pensò subito aS. Teresa. Incomincia a pregare la taumaturga promettendo, a guarigione ottenuta, di portare il piccolo al Santuario e pubblicare la grazia. Ela grazia venne: il bambino cammina bene e oggi 18 aprile, inizio delle grandi feste, la mamma e il babbo soddisfano la promessa. In fede

V. ANTONIO e LUCIA

Accorsi dalle mie grida, i miei cuginetti mi raccolsero quasi morta sotto una pianta dalla quale ero caduta dall’altezza di undici metri. Nei giorni seguenti mi si sviluppò la commozione cerebrale per cui i medici mi diedero perduta. Infatti i segni della morte non tardarono a farsi vedere e vi fu un momento in cui tutti mi credettero morta. Perduta ogni speranza umana, i miei ricorsero a S. Teresina e mi misero sotto la testa una sua piccola reliquia cominciando una novena. Nei primi giorni peggiorai, ma la Santa dei piccoli non mi abbandonò e all’ultimo giorno della novena scomparve ogni segno del male e sentivo di potermi alzare. Grazie alla cara Santina che ha voluto lasciar cadere sopra di me una sua rosa profumata; ed ora trovandomi perfettamente guarita, vengo a soddisfare al mio dovere.

La graziata IRMA B., B. GIUSEPPE e CATERINA

Mio marito fu colpito da quattro anni da più malattie. Non mancarono le cure dei medici, ma tutte invano. Trasportato all’ospedale e visitato dissero che era un uomo perduto. Invocai con fede S. Teresa che mi consolasse in quei tristi momenti e al termine della novena potei constatare un miglioramento ed era con meraviglia di tutti continua in buona salute.

P. MARIA

Di solito sono certi aristocratici che ignorano il beneficio della Divina Grazia. Aristocratici perchè la vita li ha prescelti con le sue predilezioniterrene; quelli che le cure mortali opprime a tal punto sino ad al1ontanarli del vero obbiettivo. Gente grama e misera che si ritiene « a postocon la coscienza e « in pace» col mondo solo perchè compie il suo dovere verso la società e il prossimo suo. Non parlo di quelli che lafalsariga del lusso e’ dei divertimenti illeciti rende indegni di essere « figli di Dio » ma anche e specialmente di coloro che in nome di unasavia morale si ritengono protetti da ogni dovere verso il culto cristiano e si atteggiano a superuomini, incolumi cioè da ogni giudizio, ancheda quello finale. Il Santuario sarà un giorno anche per loro meta e richiamo; quando la sventura li toccherà veramente, allora anch’essi adimitazione della povera gente, si eleggeranno un Patrono e andranno a versare nel vaso di conforto la piena del loro cuore affranto. E Dionon voglia che sia per loro troppo tardi; e voglia ancora che non vi giungano quando sono «in extremis » ma. molto prima, quando ancora laloro attività può servire da vero esempio a quelli della loro casta che come loro non hanno pace nel solo benessere materiale. Conobbi unapovera donna di campagna malata di pleure, giudicata dai medici inguaribile, che volle andare a piedi al Santuario di S. Teresa; la Santatutto Amore. Luno era il tragitto per la povera disgraziata, ma tutto ella volle compierlo per chilometri e chilometri sostenuta dalla fede edalla speranza. E là, dinanzi all’Urna della Prediletta, ecco che mentre la contadina era assorta in preghiera che la trasfigurava, una pozzadi acqua si formò ai suoi piedi; il sacco pleurico si svuotava. La grazia era potente! Non i medici, non la scienza avevano guarita lapoveretta, ma la sua fede; poichè Dio solo può dove la scienza non arriva e la medicina è impossibilitata… e a migliaia si contano i casi diguarigione portentose. Qui in questo Santuario che è costante pellegrinaggio di fedeli, offerta quotidiana di devozione e di amore. E’ la linfache circola nei cuori purificandoli, è la bontà semplice che vivifica gli spiriti; è l’oasi di pace che accoglie i sofferenti. Ma nessuno può farne ameno; presto o tardi anche gli esuli ritornano alla patria cristiana e si prostrano dinanzi alle sante Reliquie dei messaggeri di Dio. La Chiesaconta infiniti casi nei quali elementi più disparati (aristocratici, atei, scettici, cinici, miserabili, disperati) si sono piegati offrendo non solo ilcuore ma staccandosi per sempre da tutti i loro beni materiali dai quali sembravano inseparabili. Il primo tipico caso non è quello delladolcissima Maria di Magdala? E il Poverello di Assisi non diede forse tutto se stesso e più? E la Piccola Teresa non rifiutò fino da giovinettaqualunque lusinga terrena? E la nostra Famiglia Reale non ci porge Essa stessa esempio con la sua Beata? Prendiamo esempio da loro edai mille altri che ad essi fanno corona. Bando ai falsi rispetti; umani, dunque, e sorridendo ripetiamo tutti: «chi si umilia sarà esaltato» nondimenticando che «gli ultimi saranno i primi >. Ma è meglio ad ogni modo arrivare per tempo, per non arrivare in stazione quando il treno èpartito, signori affaristi e aristocratici del portafoglio e del cervello!

L. M

VOLPINO DI ARCOLE. — Mio figlio di anni 20 fu colpito da meningite. Dopo parecchi giorni di cura i medici stessi non sapevano trovar unrimedio. Il giorno 11 maggio fu trasportato all’ospedale di Cologna Veneta, ma ogni cura sembrava inutile. Nella mia angoscia unita alla miafamiglia ricorsi a S. Teresa incominciando una novena. Essa benigna non tardò di esaudire le nostre suppliche ed il giorno 29 dello stessomese mio figlio ritornò a casa grandemente migliorato. Ora gode buona salute. Venni al Santuario di Tombetta ove di cuore ringraziai laSanta.

La mamma M. EDVIGE — Il graziato B. OTTAVIO

Mia nipote Adele provò per ben tre volte la visibile protezione della cara Santa Teresa. Da piccola ammalatasi di morbillo e dibroncopolmonite messa perduta dai medici ricorsi alla Piccola Santa e mi consolò lasciando al nostro affetto la bambina. Nel 1935 fuassalita da broncopolmonite e per cinque mesi fu minata dalla febbre e anche allora la Piccola Santa intervenne con la sua bontà. Nel 1936provai di nuovo quanto la cara Santa sappia consolare chi si rivolge a Lei, perchè caduta ammalata per la terza volta mia nipote, mentre ilmedico disperava, Essa fece scendere un’altra bella rosa. Grazie, potentissima Santa.

ANNA B.

TORBE (Verona). — La nostra cara bambina Zanotti Maria Rosa all’età di tre mesi fu colpita da un ascesso in gola. Fu trasportata d’urgenzaall’ospedale in condizioni gravissime, tanto che il professore disperava di salvarla. A cinque mesi ammalò di nuovo di bronco-polmonite e ilmedico la dichiarò inguaribile soggiungendo che soltanto la mano Divina poteva ridonarle la salute. Ritornati a casa privi d’ogni speranza cirivolgemmo a S. Teresa del B. G., supplicandola con fede affinchè ci ottenesse la guarigione della nostra cara Maria Rosa. La piccolacominciò a migliorare e dopo pochi giorni fu dichiarata fuori pericolo e completamente guarita. Cresce come un fiore. Prostrati ai piedi dellacara Santina, adempiamo alle nostre promesse con cuore riconoscente e grato.

I genitori: Z. ARTURO e ROSA

La signorina Da C. Cesira per due anni ebbe una termatosi sulla faccia e tutte le cure dei medici a nulla valsero, anzi i medici stessi vedendo la loro impotenza per guarirla, l’abbandonarono. La poverina allora si mise nelle mani di S. Teresa e piena di fiducia nel suo valido patrocinio cominciò una novena, terminata la quale, scomparve anche la malattia. Oggi 22 agosto è venuta personalmente a ringraziare la Santa.

La signorina Da C. Cesira per due anni ebbe una termatosi sulla faccia e tutte le cure dei medici a nulla valsero, anzi i medici stessi vedendo la loro impotenza per guarirla, l’abbandonarono. La poverina allora si mise nelle mani di S. Teresa e piena di fiducia nel suo valido patrocinio cominciò una novena, terminata la quale, scomparve anche la malattia. Oggi 22 agosto è venuta personalmente a ringraziare la Santa.

M. Pieretta è guarita per intercessione di S. Teresa da broncopolmonite e asma cronica con bronchite. La famiglia sentitamente ringrazia.

ESCALES - ANDE (Francia). — Mia moglie colpita da forti dolori allo stomaco e inesplicabili nevralgie al capo e ai denti da un mese nonaveva potuto avere un minuto di riposo. Ricorsi a S. Teresa ed Essa ci mostrò subito la sua bontà restituendo a mia moglie la sua primierasalute.

MARIO V.

Con la più grande riconoscenza rendo note le grazie che S. Teresa mi ottenne. Mio figlio Luigi ammalato per ben cinque anni ebbe laguarigione dalla cara Santa dopo averla pregata con una novena fatta con fiducia. Mia figlia colpita da grave esaurimento tanto chedeperiva di giorno in giorno, si rivolse anch’essa alla grande Santina ed ebbe la gioia di ottenere la perfetta salute. Una terza grazia laricevette anche mio marito che ammalatosi nell’inverno scorso ebbe a sentire anche lui la benefica protezione della cara Santa. Grazie, opotente Santa, della tua benevola assistenza verso la mia famiglia.

B. LUIGIA

S. STEFANO DAVETO (Genova). — Il nostro bambino di soli 20 mesi il marzo scorso venne colpito da broncopolmonite in forma gravissimatale che il medico curante disperava di salvarlo. Nello sconforto, con animo fiducioso ci rivolgemmo alla cara S. Teresa che avendociesauditi tante altre volte, eravamo certi che ci avrebbe salvato il nostro piccolo. Iniziammo una novena e infatti il nostro caro Toninocominciò a migliorare e finita la novena era fuori pericolo. Grazie, grazie o cara S. Teresa e di cuore adempiamo la nostra promessa ediffonderemo ovunque la tua devozione.

I genitori: L. ALFREDO – P. LUIGIA

MONTEBELLUNA (Treviso). — Con il cuore riboccante di gratitudine e riconoscenza verso la cara Santina pubblico la grazia che si èdegnata concedermi Dopo tanti anni di continue lotte contro crudeli dolori che mi fecero subire per cinque volte gravi operazioni, nonostantetanti tentativi, la morte sembrava volesse strapparmi da questa vita. Avvilita ricorsi alla celeste Taumaturga ed Essa guardando le mielagrime mi concesse perfetta guarigione. Come pegno della grande grazia ricevuta venni al Santuario di Tombetta a tributare alla caraSanta l’omaggio dovuto.

F. ESTER

Mio figlio Vincenzo ammalatosi di febbre altissima con bronchite e polmonite, mentre tutto sembrava perduto la cara S. Teresa ce lo salvò.

MARIA e FRANCESCO M.

VILLANOVA DEL GHEBO (Rovigo). — La bambina R. Teresina ammalata per due anni di ascessi freddi, fu colpita poi agli occhi così che imedici disperavano di salvarla. Si rivolse a S. Teresa e con sorpresa dei medici curanti stessi, ottenne la guarigione. Riconoscente venne alSantuario a ringraziare la Santa.

FAMIGLIA R.

La signora M. Santa per questioni fu percossa così fortemente da rimanere quasi un mese a letto inerte. Il medico curante dopo alcun tempo l’abbandonò vedendo impossibile l’opera sua, ma ciò che non poteva l’opera della scienza ha potuto l’opera della Santa. Infatti la figlia ricorse subito

S. Teresa con una novena alla fine della quale la mamma sua incominciò a migliorare e poco tempo dopo guari perfettamente. Oggi figlia e mamma riconoscenti, ringraziano.

M. SANTA e Figlia

Sono riconoscentissima a S. Teresa del B. G. per aver ridonato alla vita il mio piccolo Pierino che il medico disperava di salvare. Mi rivolsi alla cara Santina promettendo di portarlo al Santuario di Tombetta e di pubblicare nel periodico la grazia. Ho mantenuto la promessa e venni al Santuario a ringraziare la cara Santina della grazia che si è degnata di concedermi.

M. MARGHERITA

P. Irma ringrazia la Piccola Santa per averle salvato il piccolo Osvaldo.

Partito dall’Italia il 29 novembre 1935 e sbarcato a Massaua l’8 dicembre 1935, inviato prima al Cantiere di Moi Senu poi il 10 febbraio 1936 al 30° chilometro oltre Adigrat ove il 23 marzo mi ammalai di pleuro polmonite destra con dichiarazione dei medici che non avrei superato il male. Benchè la febbre fosse sempre alta invocai S. Teresa del B. G. Il giorno di Pasqua, fra lo stupore del medico curante e la gioia dei compagni ivi ricoverati, la febbre mi cessò completamente, tanto che il 3 maggio uscii perfettamente guarito dall’ospedale. Ringrazio S. Teresa pregandola che m’assista sempre perchè senza la sua intercessione non avrei potuto rivedere la mia famiglia.

GUIDO R.

AVESA. L’ultimo giorno dello scorso anno una grave disgrazia colpiva mio marito. Durante il lavoro, per inavvertenza, si impigliò con lamano destra nell’ingranaggio di una macchina e gli rimasero schiacciate tre dita. Portato d’urgenza all’ospedale, il chirurgo gli amputòimmediatamente l’indice e il medio, e, fatte le necessarie medicazioni, si astenne dall’amputazione dell’anulare con la speranza di poterlosalvare. Intanto l’avambraccio del povero infermo fu preso da gonfiore. Da principio il fenomeno si attribuì all’incurvamento dei nervi eall’assestamento della ferita. Ma il gonfiore cresceva ogni giorno e ad esso si aggiunse anche un po’ di febbre. Era l’infezione che si eraimpadronita anche dell’avambraccio e minacciava gravi complicazioni. Già si parlava, per evitare mali maggiori, di amputazione dello stessoavambraccio. Sotto l’impressione di questo pericolo, corsi a Tombetta e, fiduciosa, affidai la guarigione di mio marito a S. Teresa del B. G.La sera (era il Venerdì Santo) misi a mio marito, fra la fasciatura del braccio, una reliquia della Santa delle rose. Poco dopo la febbreincominciò ad alzarsi. Durante la notte, della materia usci dalle estremità della fasciatura. Il male si era chiaramente manifestato. Al mattinosi procedette ad una seconda operazione. Si fece all’avambraccio una apertura e una contro apertura, si isolò la carne dalle ossa e così sipotè estrarre del tutto la materia. Scomparsa la febbre, l’ammalato migliorò di giorno in giorno, fino alla completa guarigione. L’interventodella piccola Santa taumaturga fu evidente. A Lei un grazie commosso e la perenne riconoscenza da parte mia e di mio marito.

La moglie P.I MARIA

MARON (Udine). — Mia figlia Lidia nello scorso inverno veniva colpita da risipola con gravissime altre complicazioni. I medici che lacuravano dichiararono impossibile la guarigione. Ricorremmo allora a S. Teresa del Bambino Gesù e quando meno si credeva la bambinaincominciò a migliorare tanto che oggi gode perfetta salute. Riconoscenti ringraziamo la cara Santa.

Z. LUIGI e M. CLOTILDE

Ringraziano per grazia ricevuta: C. Carmelino, S. Giovanni e Antonietta per aver salvato il loro piccolo Lino

FOSSA DI CONCORDIA (Modena). — D. Gemma all’età di 11 mesi si ammalò di intossicazione intestinale. I genitori vedendo che ogni giornopeggiorava tanto che il medico l’aveva già messa perduta, dietro consiglio fecero promessa alla Santa di portarle la bambina al Santuarioappena l’avesse guarita. Fatta la promessa incominciò subito a migliorare ed ora gode perfetta salute. Riconoscenti sono venuti con labambina al santuario per ringraziare la Santa.

I genitori: DARIO UGOLINA — TARCISIO D.

Mi ero sposata da appena 15 giorni quando caddi ammalata di febbri infettive. Il mio dolore fu grande trovandomi da poco in quella casa pensando di dovere essere di peso alla nuova famiglia. Il dispiacere anche dei miei fu grande. Ricorremmo a S. Teresa promettendole di venire al suo Santuario. La buona e cara Santa ci esaudì perché cominciai a migliorare ed in pochi giorni potei alzarmi.

C. VITTORIA

Il mio bambino Vito si ammalò dl rachitismo e due volte sembrò che spirasse. Nel dolore ricorsi alla cara S. Teresa ed essa gli concesse la salute. Un’altra rosa mi concesse l’amabile Santa concedendomi la salute.

Grazie o cara Santa.

L. AMABILE

SCHIO (17-5-1937). — Con vivissima riconoscenza dichiaro di avere ricevuta una specialissima grazia da S. Teresa del Bambino Gesù. Miofiglio Aurelio di anni 13 si trovava fin da bambino affetto da adenoide per cui dovette a varie riprese subire tre operazioni, ma purtroppoqueste non portarono al paziente che brevi ed indecisi miglioramenti. Finalmente il medico mi disse doversi fare una quarta operazione, ciòche mise al colmo la mia angoscia. Fu allora che ricorsi con piena fiducia a S. Teresa del B. G. promettendo se ricevevo la grazia, una visitaal bel Santuario di Tombetta in segno di riconoscenza, e di far inserire la grazia sul bollettino della Santa. Ora il mio figliuolo sta bene, senzaalcun intervento chirurgico, e perciò sciolgo il mio voto. Sempre ho sperato nella Tua valida intercessione, o cara Santa, e conosco d’esserestata più volte esaudita; ma altre grazie abbisognano ancora alla mia famiglia e nella Tua protezione sempre confido.

MADDALENA C. A.

TREVISO. — Soffrii nove anni per un’artrite al ginocchio; fu una lunga prova ma la fede infine trionfò. Fin dalle prime cure dei medici, io mirivolsi fiduciosa alla Santa. Proprio mentre dalle dichiarazioni mediche si disperava, la Santa lasciò cadere una delle sue rose, guarendomi.Dopo tanto tempo posso finalmente camminare senza sostegno, mentre dalle visite mediche risulto guarita. Piena di gratitudine per lagrazia ricevuta domando che sia pubblicata a maggiore gloria della grande Santina che certo non mancherà di concedermi la perfettaarticolazione che ancor non possiedo.

L. INES