Padre Angelo Meneghini dello Spirito Santo, che fu il vero rivoluzionario realizzatore del Santuario, intorno al 1925, quando era priore del convento, aveva ideato anche la trasformazione dell’antico chiostro conventuale. L’operazione fu ripresa nel tempo prendendo a modello il chiostro del convento di Lisieux, dove aveva vissuto Teresa Martin. Il vecchio manuf
atto, almeno fino al 1951, rispettava le regole tradizionali, completando il porticato claustrale con il pozzo centrale, i laboratori artigianali attivi dalla comunità, e le infrastrutture funzionali. Trasformato, appare oggi nella sua imitativa realtà storica: al centro reca un gruppo raffigurante il Cristo crocifisso, Santa Teresa orante e alcune pe
core che abbevera all’ideale fiume di grazia che fuoriesce dalla base della Croce.