L’ampio distendersi della navata è corredato da otto profonde cappelle; ha un asse centrale caratterizzato dalla presenza delle porte laterali sormontate in nicchia da monumentali statue di legno, dipinte a bronzo dorato, raffiguranti i Papi Pio X e Pio XI, quest’ultimo il ‘glorificatore’ di Santa Teresa di Lisieux, entrambe opere dello scultore altoatesino Vincenzo Moroder. Marmi pregiati profilano le diverse modanature architettoniche, mentre lo sguardo indugia di volta in volta all’interno delle cappelle dove altri materiali raffinati creano altari e infrastrutture singolari, affinati stilisticamente al disegno generale del Santuario. Al centro della navata, è posto circolarmente lo stemma tradizionale carmelitano, recante il celebre motto del profeta Elia: “Zelo zelatus sum pro Domino Deo Exercituum” (Ardo di zelo per il Signore, Dio degli eserciti).
Anche il soffitto, realizzato con scansioni di volte a tensori traccianti, è in sintonia con l’unità architettonica.
Addossata alle lesene, foderate con lastronature in bronzetto e rosso ammonitico veronese, sta l’artistica ‘Via Crucis’. Lo sfondo e la cornice dei singoli quadri sono di marmi locali. Le figurazioni invece delle 14 stazioni sono bassorilievi su marmo di Carrara eseguiti con rara finezza dal Prof. U. Pighi di Verona.
L’area presbiterale è anticipata da un solenne arco trionfale in cui compaiono immagini di santi carmelitani dipinte dal pittore veronese Ferruccio Martinelli. La ghiera di volta accoglie entro medaglioni mistilinei, Cristo e gli apostoli, opera dello stesso artista.
Alla base, simmetricamente disposti, stanno i pulpiti in ‘cornu epistolae’ e in ‘cornu evangelii’, eseguiti su disegni dell’ing. Luigi Rebonato. Le sculture dei riquadri, di Umberto Pighi di Verona, rappresentano scelti episodi della vita di Teresa e della sua ‘Piccola Via’.
L’area presbiterale si avvale di un secondo arco costipato da immagini liturgiche di altri santi dell’Ordine Carmelitano, mentre la ghiera è occupata dalle gerarchie angeliche in atto di adorazione dell’Agnello.
Prime comunioni 2013 in basilica (I maggio, foto Soave)