Evento 1.
Seminario
“Le produzioni agro-alimentari e l’adattamento ai cambiamenti climatici”
Venerdì 14 Novembre 2025
Gonnosfanadiga – c/o Fiera Mercato, SS 196
Comune di Gonnosfanadiga - Ceas Monte Linas – Regione Sardegna
Il Ceas Monte Linas ha organizzato, con la collaborazione del Comune di Gonnosfanadiga, nell’ambito di un progetto destinato all'educazione allo sviluppo sostenibile e alla cittadinanza globale ( di cui alla D.G.R. n. 4/132 del 15.02.2024) un incontro informativo dedicato all’ambiente e alla sostenibilità dal titolo” Le produzioni agro-alimentari e l’adattamento ai cambiamenti climatici”.
L’evento informativo, inserito nella 38ª Sagra delle olive, si è tenuto in data Venerdì 14 Novembre dalle ore 9.30 alle 13.00 presso la Fiera Mercato- Gonnosfanadiga e ha visto il contributo di diversi tecnici (Università di Sassari, Dip. Di Agraria, CMCC Centro Mediterraneo sui cambiamenti climatici, AGRIS…) che hanno messo a disposizione le proprie competenze specifiche relativamente alla materia.
Si è illustrato in particolare la relazione tra clima, produzione del cibo e adattamento ai cambiamenti climatici, per giungere a comprendere come a livello individuale e collettivo, è possibile intervenire attraverso la scelta di processi produttivi sostenibili per il benessere del Pianeta.
Un’occasione per confrontarsi con tecnici e comprendere come è necessario sempre più adattare la nostra agricoltura e allevamento al cambiamento climatico in modo sostenibile.
Perché il cambiamento climatico è un problema per tutti: può rappresentare un emergenza ambientale in termini di perdita di biodiversità e un emergenza sociale per la carenza idrica del territorio, la diffusione di malattie e la possibilità di eventi metereologici estremi.
Nel corso dell’incontro divulgativo è stata approfondita la tematica dei cambiamenti climatici in relazione ai processi produttivi del cibo con l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza e guidarla a comprendere l’importanza di diventare cittadini più consapevoli e responsabili, presupposto fondamentale per orientare le proprie scelte verso la sostenibilità. Dall’incontro è emerso come i produttori devono coltivare senza arrecare danno al pianeta e i cittadini devono consumare in maniera più sostenibile. Tra le azioni da mettere in atto vi sono inoltre quella di ridurre le perdite nella filiera produzione-distribuzione, ridurre gli sprechi e cambiare il proprio stile alimentare basandosi sull’alimentarsi meno e nutrirsi meglio.
Partendo dal concetto di adattamento che significa “anticipare gli effetti avversi dei cambiamenti climatici e adottare misure adeguate per prevenire o ridurre al minimo i danni che possono causare oppure sfruttare le opportunità che possono presentarsi”, sono stati presentati gli scenari possibili del clima e cambiamenti climatici in Sardegna (e nel territorio di Gonnosfanadiga) in relazione alle temperature, ondate di calore, notti tropicali, siccità e precipitazioni intense classificando le diverse aree della Sardegna in zona a basso, moderato o alto rischio/pericolo. Sono stati presentati, nello specifico, i principali impatti dei cambiamenti climatici per la Sardegna tra cui l’aumento delle temperature di circa 1.3°C negli ultimi 100 anni e la riduzione delle precipitazioni, nonchè un aumento della frequenza degli eventi estremi di precipitazione. Volendo fare una previsione per i prossimi cinquant’anni gli scenari futuri prevedono: la scomparsa di alcune specie tipiche degli ambienti più umidi, la presenza di specie resistenti alla siccità e alle elevate temperature, la riduzione degli areali di vegetazione a macchia mediterranea alta in equilibrio (Climacica), l’arrivo di specie invasive di origine tropicale e la perdita di biodiversita’.
L’agricoltura è uno dei settori che subisce maggiori impatti come la siccità e lo stress idrico, la riduzione della resa, l’aumento di parassiti, l’anticipazione delle stagioni, il verificarsi di eventi estremi e la salinizzazione. Ma a subirne gli impatti sono anche l’allevamento, l’ambiente urbano, l’ambiente marino costiero, i bacini idrici e nonche la nostra salute.
In risposta agli scenari futuri e agli impatti dei cambiamenti climatici la Regione Sardegna ha adottato una Strategia di adattamento ai cambiamenti climatici con diverse Azioni, Piani e Programmi tra cui quella di migliorare le attuali conoscenze sui cambiamenti climatici e sui loro impatti per aumentare la consapevolezza e supportare la sensibilizzazione e l’informazione attraverso le attività e iniziative, per esempio, portate avanti dall’ARPAS e dalla Rete INFEAS, Sistema regionale dedicato all’educazione ambientale e alla sostenibilità (CEAS). - Andrea Motroni - Servizio SVASI
I sistemi agro-alimentari sono al centro della sfida climatica globale. Producono cibo per miliardi di persone, ma generano anche pressioni ambientali significative. E per ridurre l’impatto ambientale la strada da percorrere è quella di adottare pratiche agricole sostenibili come l’agroecologia di precisione.
I sistemi agroalimentari contribuiscono al 34% delle emissioni totali di GHG. Occorre ridurre gli sprechi, salvando gli avanzi, congelando porzioni di cibo, acquistando solo ciò che è necessario e cercando di comprare prodotti locali.
Per una giusta transizione verso comportamenti alimentari sani e sostenibili il CMCC sta portando avanti un progetto denominato SWITCH, che prevede la costruzione di una piattaforma digitale, per offrire una raccolta di dati scientifici sulla sostenibilità alimentare e i valori nutrizionali degli alimenti. L’applicazione esplora più di 400 alimenti, offre informazioni sui loro impatti ambientali (impronta di carbonio, impronta idrica e indice di sostenibilità del pesce), sugli aspetti nutrizionali, la frequenza di consumo e le raccomandazioni dietetiche per una dieta sana e sostenibile. – Valentina Mereu – CMCC
Di fronte alla grande sfida dell’agricoltura di sfamare una popolazione mondiale in costante crescita senza impattare negativamente sull’ambiente l’Agricoltura Integrata di Precisione (AIP) rappresenta l'unica via per un futuro agricolo resiliente e responsabile. L’AIP che consiste, in parole semplici, nel “fare la cosa giusta, nel posto giusto, al momento e nel modo giusto”, consente di ottimizzare le risorse agricole, migliorare nel contempo la produttività e conseguentemente la redditività e di ridurre l’impatto ambientale L’AIP richiede però costi elevati, competenze tecniche specifiche, innovazioni tecnologiche che la rendono di difficile attuazione da parte delle aziende agricole della Sardegna. – Roberto Zurru - AGRIS
Anche le aziende agrozootecniche hanno un forte impatto ambientale e sono responsabili dei 2/3 di emissioni non CO2 dell’agricoltura derivanti da diverse fonti, tra cui animali, fermentazione dei reflui e i combustibili fossili.
Per ridurre gli impatti ambientali e nel contempo migliorare l’efficienza produttiva degli allevamenti diventa importante orientare l’attività non solo ed esclusivamente al prodotto ma alle risorse, e puntare l’attenzione sui servizi ecosistemici, ovvero sui benefici che gli ecosistemi forniscono all’uomo e che si originano dall’interazione degli ecosistemi con gli individui (capitale umano), le loro comunità (capitale sociale) e le strutture da loro create (capitale strutturale).
Oltre alla produzione di latte, carni e alimenti vari, le aziende zootecniche, in particolare i sistemi pastorali (multifunzionali) offrono diversi benefici al territorio tra cui la prevenzione di incendi, il popolamento delle aree rurali, la regolazione ambientale, il controllo della fauna selvatica, il mantenimento del bosco-seminativi, la ricchezza di sostanza organica e suolo, la tutela della biodiversità, per non parlare poi dell’occupazione/reddito, della cultura e il legame con il territorio....tutti fattori che andrebbero a venir meno con l’abbandono della zootecnia. – Alberto Stanislao Atzori - Gi-Ant - Univ. SS