La sua sede è il Montegranatico che, situato in pieno centro storico, ha molto da raccontare della comunità di Gonnosfanadiga e delle sue tradizioni fortemente legate alla territorio.
I Monti granatici o frumentari erano delle vere e proprie “banche del grano”, istituti di prestito dei cereali con l’obbligo della restituzione dopo il raccolto. L’obiettivo della loro istituzione, infatti, era quello di arginare la piaga dell’usura a danno degli agricoltori più poveri, e assicurare loro le sementi necessarie per la semina.
Il Monte di Gonnos porta una targa nella porta datata 1775; si ha la certezza che in quell'anno esso venne ricostruito e non costruito in quanto non era possibile beneficiare della legge promulgata in quello stesso anno ed iniziare e terminare l'opera allo stesso tempo.
Gli spazi interni sono valorizzati da una collezione faunistica di circa 100 esemplari di animali tassidermizzati o in resina che rappresentano una porzione della grande varietà di specie animali che abitano questi luoghi. Tutta la collezione è concepita in modo da risaltare le diversità degli ambienti presenti nel territorio di Gonnosfanadiga ed è accompagnata da un’ampia pannellistica con illustrazioni e testi scientifici.