Christian Gigante

3° CPLA

Una riflessione sulla mia esperienza di alternanza scuola-lavoro

Quest’anno, grazie all’alternanza scuola-lavoro, ho avuto la possibilità di lavorare per la prima volta per due settimane in una vera azienda, la Mazzucchelli di Castiglione Olona. Questa si trova nel paese in cui abito e dunque per me è stato anche molto comodo. 

I giorni precedenti all’inizio ero abbastanza preoccupato poiché non sapevo cosa mi aspettasse, essendo la prima volta, ma raggiunta quella mattinata sono arrivato lì e ho chiesto al portinaio dove dovessi andare per trovare il dott. Cassataro, responsabile delle risorse umane dell’azienda e mio tutor. Il portinaio mi ha risposto dicendomi che avrei dovuto proseguire la strada e andare nella palazzina degli uffici dove mi stava aspettando. Dopo essere arrivato, la segretaria mi ha detto di aspettare e dopo pochi minuti il signor Cassataro è venuto a chiamarmi e mi ha fatto accomodare nel suo ufficio dove ci siamo presentati; mi ha fatto firmare due fogli per l’alternanza e mi ha spiegato diverse regole da seguire, consegnandomi anche un badge che dovevo timbrare tutti i giorni sia all’entrata sia all’uscita. Successivamente mi ha riferito che il mio settore lavorativo sarebbe stato il controllo qualità e che la persona che mi avrebbe seguito sarebbe stato un certo Giorgio. A quel punto mi ha congedato e sono tornato all’entrata della fabbrica, dove ho incontrato Giorgio. Appena sentito il mio cognome mi domanda se fossi il figlio di Giovannino e io gli ho risposto dicendo di sì; allora abbiamo iniziato a parlare e mi ha detto che lo allenava a calcio quando mio padre aveva ancora la mia età. Infatti, un altro motivo che definisce questa una bella esperienza è aver avuto durante le due settimane lui che mi affiancava e devo ammettere che mi ha fatto imparare bene il suo mestiere e cosa si svolge in quest’azienda. 

In breve vengono prodotte delle lastre in acetato di cellulosa per la realizzazione di occhiali o maschere sportive. Essendo con lui, lo aiutavo a svolgere molti lavori riguardanti il controllo qualità. Già dal primo giorno mi ha mostrato il giro dell’azienda che avremmo dovuto fare tutti i giorni per controllare la qualità del lavoro dei vari reparti, anticipandomi la presenza dei reparti blocco, estrusione, finitura, visiere e dei magazzini imballaggi e prodotti finiti. Riassumendo nel reparto blocco vengono tagliate attraverso una lamina dei fogli da un blocco di acetato di cellulosa di vari spessori, per esempio 80 decimi, e vari colori che vengono indicati tutti con un codice; nel reparto estrusione invece attraverso delle macchine chiamate filiere si producono delle lastre ricavate da un granulato; nel reparto finitura è presente il materiale che è stato reso dai vari clienti per difetti o i prodotti quasi finiti da ispezionare; poi è presente il magazzino per imballare i prodotti da spedire ai clienti e il magazzino dove vengono conservati tutti i materiali terminati. L’ultimo reparto è quello  visiere in cui vengono prodotte delle lastre di spessori minori per la realizzazione di visiere per caschi o sci. 

Dopo questa piccola descrizione dell’azienda vorrei parlare dei lavori che ho dovuto svolgere, anche per dare una mano a Giorgio e soprattutto per imparare molte cose. Praticamente tutti i giorni timbravo alle ore 8:30, salivo in ufficio, salutavo Giorgio, che era già lì da una mezzora a rispondere alle diverse e-mail, e successivamente indossavo le scarpe antinfortunistiche. Dopo un po’ di tempo scendevamo, bevevamo un caffè insieme agli altri colleghi e ci dirigevamo inizialmente nel reparto blocco dove insieme ispezionavamo prima dell’essiccamento, su un tavolo illuminato, i fogli prodotti durante la notte o il giorno prima. Lui controllava se avessero qualche difetto e io dovevo segnare su un’agenda i numeri identificativi chiamati WO, i codici colore e i vari spessori; se avessero avuto qualche difetto me lo riferiva e io lo registravo. Poi ci spostavamo nel reparto estrusione e lì controllavamo come procedeva la produzione delle lastre, soprattutto se fossero state sotto spessore visto che nell’estrusione non sono permesse tolleranze in difetto e anche se quest’ultime avessero delle alonature. Una volta finito il giro mattutino risalivamo in ufficio e io avevo il compito di inserire i diversi valori raccolti in precedenza in fabbrica in una tabella Excel per registrarli giornalmente. Dopo aver effettuato questi compiti arrivava l’ora di pausa-pranzo dalle 12.30 alle 13:30 e, avendo anche la mensa gratuita in quanto stagista, mi fermavo sempre e fortunatamente il cibo non era neanche male. Lì ho avuto la possibilità di conoscere molti colleghi che mi hanno accolto davvero bene e con cui si è creato anche un bel rapporto. Finito di pranzare, andavamo a bere un caffè al bar e nel frattempo giocavamo a carte o parlavamo tanto di calcio. Arrivate le 13:20 rientravamo in azienda e verso le 14:00 iniziavamo a svolgere diversi lavori che nei pomeriggi erano differenti: certe volte ci recavamo in magazzino a recuperare dei campioni per poi farli analizzare a laboratorio; altre volte andavamo in reparto finitura a controllare il materiale reso dai clienti. Insomma i lavori erano variabili di giorno in giorno e per questo ho acquisito nuove conoscenze e anche nuove capacità. La giornata terminava sempre alle 17:30 tranne il venerdì alle 16:00 essendoci la riduzione oraria. I primi giorni quando mio padre non lavorava mi veniva a prendere, ma durante la seconda settimana sarei dovuto tornare col pullman, ma quando Giorgio lo ha saputo è stato così gentile da accompagnarmi a casa tutti i giorni, abitando anche lui a Castiglione. 

Arrivato l’ultimo giorno sono stato chiamato dal Dott. Cassataro e mi sono dovuto recare nel suo ufficio; lì mi ha chiesto come mi fossi trovato e mi ha fatto una sorta di mini interrogazione su ciò che si fa nell’azienda e io gli ho risposto in modo corretto; infatti in seguito mi ha fatto i complimenti per come mi fossi comportato nelle due settimane e a quel punto ci siamo dati un arrivederci e ci siamo stretti la mano. A quel punto sono tornato in azienda a svolgere il mio ultimo giorno. Ho salutato tutti i miei colleghi, offrendo anche ad alcuni il caffè. Tuttavia, quello che ha reso questa una bella esperienza è l’aver conosciuto Giorgio che per me è stato un punto di riferimento molto importante. Dunque questa è stata per me un’esperienza davvero magnifica che mi ha aiutato a conoscere nuove cose e come funziona il mondo del lavoro che fino a prima era per me del tutto sconosciuto. Ringrazio molto anche la scuola che mi ha offerto questa possibilità, anche se penso che due settimane siano state un po’ poche. Spero che ci sarà ancora la chance di tornare a lavorare in questa azienda.