Nel mare del nord scomparve in tempi remoti una nave di legno con le vele bianche e l'effige di un corvo, ogni anno in inverno la nave si faceva vedere solcare le acque non molto distante dalla costa rocciosa a strapiombo, chi la vedeva sapeva di avere sette giorni di vita, la leggenda diceva che la nave era maledetta e portava a bordo gli spettri della notte divoratori di anime. Un giorno l'avvistamento fu fatto da un giovane che a detta di tutti nei villaggi non temeva la morte e confidava nella protezione degli angeli del cielo; aspettò sette giorni e ogni giorno pregava intensamente appoggiandosi alle verità della sua fede ma anche alla ragione che gli suggeriva che il male spesso impaurisce grazie alla suggestione e non tanto a un reale pericolo. Passati i sette giorni della leggenda non morì e si ritrovò sulla scogliera ad osservare l'orizzonte che si perdeva a vista d'occhio nell'infinito di acque placide e trasparenti. Alcuni gli dissero: "Perché non sei morto come dai racconti degli uomini di mare?", ed egli rispose: "Molte delle paure che ci attanagliano poggiano sulla fantasia, ma lo sguardo intelligente sulla realtà mi ha dato la forza di superarle, la paura è un fantasma che non esiste". Siamo noi che a volte abbiamo bisogno di inventarci le paure per alimentare il desiderio di vivere la nostra vita e poi diventare più forti ed equilibrati.