Si esibiva in un circo alla periferia della città un clown che tutti consideravano divertente e buffo, i suoi spettacoli erano seguiti da grandi e bambini e sempre accompagnati da risate e allegria. Quando a fine spettacolo entrava nel suo alloggio si toglieva il costume e si struccava, poi si guardava allo specchio così com'era e piangeva. Ricordava l'anziana madre morta per una malattia incurabile e i bei momenti trascorsi in sua compagnia, gli ultimi della sua vita longeva. Poi con lo sguardo al crocifisso rivolgeva al Signore questa preghiera: "Saluta mia mamma e dalle un bacio per me, chiedile di sorridere quando pensa a me e disponi ogni cosa nella tua provvidenza affinché un giorno possiamo riabbracciarci in Cielo". Poi si coricava nel letto per il sonno notturno e asciugava le sue lacrime con la speranza. Di notte una civetta andava a trovarlo e cantava nel buio e tra le luci spente del circo, lui pensava che sua mamma gli mandava a dire di non preoccuparsi e di pensare al prossimo spettacolo in cui avrebbe fatto ridere tanta gente e alla sua maschera da clown che nascondeva il dolore e che un giorno avrebbe lasciato per sempre, vestendosi di un abito bianco.