Con la Legge 211 del 20/07/200 la Repubblica Italiana riconosce il giorno 27 Gennaio (data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz) come Giorno della Memoria per ricordare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione del cittadini ebrei, la deportazione, la prigionia e la morte.
Per non dimenticare mai questo momento drammatico della nostra storia e fare in modo che eventi così atroci nei confronti di esseri innocenti vi propongo le seguenti attività.
La Stella di David è una stella a sei punte che rappresenta la civiltà ebraica.
Lo sfondo a strisce chiare e scure alternate rappresenta invece la divisa dei prigionieri nei campi di concentramento.
La stella di David, o meglio Scudo di David, (secondo re d'Israele durante la prima metà del X secolo a. C.) è universalmente accettata come simbolo del popolo ebraico.
La forma si ottiene dalla sovrapposizione di due triangoli equilateri uguali, uno con il vertice rivolto verso l'alto e l'altro con il vertice verso il basso.
A partire dal 1946 la stella di David è presente nella bandiera dello stato di Israele.
La stella di David non nasce però come simbolo ebraico ma piuttosto come segno magico di protezione, una sorta di talismano diffuso in numerosi popoli, indiani, fenici, assiri e successivamente nelle chiese bizantine e nelle moschee.
La persecuzione e la Shoah hanno trasformato la stella di David in un marchio di degradazione per milioni di persone.
Dal 6 settembre 1941, nelle zone occupate dalla Germania, fu imposto agli ebrei l'obbligo di indossare la stella di David, spesso di colore giallo, con soprascritta la parola "Jude" (ebreo in tedesco).
Nella Polonia occupata, gli ebrei furono costretti ad indossare una fascia sul braccio con sopra la stella di David oltre ad una pezza davanti e dietro i propri indumenti.
La stella è stata quindi simbolo di sterminio, esclusione, umiliazione del popolo ebraico; per tale motivo è diventata, per gli ebrei, simbolo del cammino verso la vita e la ricostruzione.
Puoi personalizzare la tavola inserendo altri simboli dei campi di concentramento nazisti
Perché le farfalle gialle?
Il simbolo della farfalla è tratto dalla poesia di Pavel Friedman, un giovane poeta che viveva nel ghetto di Terezin (Theriesenstadt) e che morì ad Auschwitz
La farfalla
L’ultima, proprio l’ultima,
di un giallo così intenso, così
assolutamente giallo,
come una lacrima di sole quando cade
sopra una roccia bianca
così gialla, così gialla!
l’ultima,
volava in alto leggera,
aleggiava sicura
per baciare il suo ultimo mondo.
Tra qualche giorno
sarà già la mia settima settimana
di ghetto:
i miei mi hanno ritrovato qui
e qui mi chiamano i fiori di ruta
e il bianco candeliere di castagno
nel cortile.
Ma qui non ho rivisto nessuna farfalla.
Quella dell’altra volta fu l’ultima:
le farfalle non vivono nel ghetto.
Strumenti e materiali:
Scatola da scarpe
Shopper di carta
Cartoncini F4 di colore marrone
Carta da regalo (o cartoncini F2 colorati) per il rivestimento interno
Strumenti da disegno
Nastro adesivo trasparente
Forbici
Colori
Cancellina a penna
Colla stick e colla a caldo