I prodotti ceramici sono ottenuti per foggiatura (modellazione) di materie plastiche naturali (argilla e caolino), con l’aggiunta di materiali sgrassanti, di materiali fondenti e di coloranti minerali: tutte queste materie vengono impastate con acqua e successivamente cotte.
E' una roccia sedimentaria a base di silicati di alluminio, che si trova allo stato terroso ed è la materia prima fondamentale per la produzione delle ceramiche e dei laterizi. La caratteristica sostanziale dell’argilla è la plasticità: imbevuta d'acqua si può modellare in forme varie che si mantengono dopo l'essiccazione. L’argilla esiste in diverse tipologie che si differenziano per il contenuto di sabbia e di impurità, queste ultime responsabili del colore. Essa è comunemente classificata in base alla sua modellabilità come argilla magra e argilla grassa. La prima è poco plastica e friabile con un elevato contenuto in sabbia, la seconda invece è molto plastica e con poca sabbia, untuosa al tatto. Le argille più pure e pregiate sono i caolini, composti di silicati di alluminio, di colore bianco. Queste devono il nome al centro cinese “Cao Ling” (collina alta) dove furono trovate e lavorate per la prima volta.
Le ceramiche (dall’antico greco kéramos, argilla) sono i prodotti ottenuti dall'impasto di argille, acqua ed eventuali additivi, essiccati e cotti a temperature che vanno da un minimo di 900 °C., fino ad un massimo di 1400°C.; una volta subito il processo di cottura, l’argilla non ritorna più allo stato plastico. Per queste sue caratteristiche l’argilla (detta pure creta) è molto usata anche dagli scultori.
Le ceramiche si suddividono in due categorie:
• Ceramiche a pasta porosa
• Ceramiche a pasta compatta
Sono costituite da una pasta tenera, assorbente, che si lascia scalfire facilmente dagli utensili con punte di acciaio. Vengono rese impermeabili con una patina di vetrina, un rivestimento vitreo trasparente applicato sul corpo ceramico prodotto. Il manufatto ceramico che ne viene rivestito è detto "invetriato". Questa operazione svolge anche funzioni decorative e protettive. La vetrina si usa dopo che l’oggetto ceramico è stato sottoposto a cottura (biscotto) prima della ulteriore ricottura. Appartengono a questo gruppo le terraglie, le maioliche e le terrecotte.
La più semplice forma di ceramica si trova negli oggetti formati di solo impasto, cioè di terracotta. Questo è il nome dato a tutti i manufatti di una argilla che cuoce, porosa e colorata, senza applicazione di rivestimento: dal mattone al comune vaso da giardino, dalla statuetta alla terracotta ornamentale.
Vengono classificate “tenere”, con le quali si fabbricano stoviglie di basso costo e piastrelle comuni da rivestimento e come “forti” che presentano invece caratteristiche estetiche e meccaniche migliori. Queste ultime vengono utilizzate per la produzione di stoviglie, piastrelle da pavimento e articoli sanitari.
Di origine antichissima, prodotte a partire dal XV secolo in Spagna, nell’isola di Maiorca, furono diffuse in Italia nel Medioevo ad opera degli Arabi. Viene anche detta faenza perché la città romagnola Faenza ne fu uno dei maggiori centri di produzione. Usate per piatti e vasellame di pregio, di colore rosso tendente al grigio giallastro, si realizzano per pressatura dell’impasto in stampi e sagome metalliche.
Sono poco porose ed hanno buone doti di impermeabilità ai gas e ai liquidi; non si lasciano scalfire dagli utensili con punte di acciaio. Appartengono a questa categoria le porcellane e i gres.
Per la produzione di piastrelle, si ricava da una mescolanza di argilla, feldspato, caolino e sabbia finemente macinati e trasformati in barbottina. Successivamente grazie a particolari processi fisici questo composto viene ridotto fino a diventare un polvere omogenea adatta alla pressatura. La cottura del gres porcellanato avviene ad una temperatura di circa 1150-1250 °C per circa 30 minuti e poi sottoposto ad un raffreddamento graduale. In questo modo si attribuiscono ottime caratteristiche di longevità data dall’impermeabilità, dalla resistenza agli urti, all’usura e agli sbalzi di temperatura. Le piastrelle in gres possono essere smaltate oppure no, generalmente si utilizzano per pavimentazioni di esterni e di edifici pubblici.
Nascono da una particolare argilla bianca detta “caolino”. Inventate in Cina nel VIII secolo, sono realizzate partendo da una miscela di caolino, silice e feldspato. In base alla mescola della pasta, si distinguono le porcellane “tenere”, usate prevalentemente per gli oggetti artistici e quelle “dure”, usate come complementi di arredo e nell’industria chimica. Gli orientali considerano la porcellana come il prodotto più importante fra le ceramiche. Con la tecnica del colaggio si realizzano gli elementi idro-sanitari per i bagni e le cucine delle nostre case che, dopo la formatura e l’essiccazione, subiscono una prima cottura. Successivamente alla smaltatura gli oggetti vengono ricotti a temperature che variano fra 1200° e 1400° C.; le porcellane mostrano particolari attitudini di robustezza e di pulibilità, resistenza al calore e agli acidi. Pur essendo molto resilienti (resistenti nel tempo) possono però essere però scheggiate in seguito ad urti.
1. Estrazione dell'argilla.
I giacimenti di argilla si presentano a strati, diversi per plasticità, colore, densità, ecc. L'estrazione si fa per mezzo di pale meccaniche insiti detti “cave” o “miniere cielo aperto”. Le operazioni di estrazione comportano un notevole impatto ambientale con conseguenze molto gravi per l’area prescelta. Quando lo sfruttamento della cava è esaurito, sono necessarie opere di ripristino ambientale, a volte molto complesse.
2. Preparazione dell'argilla.
L'argilla, opportunamente stagionata, viene corretta, all’occorrenza, con sabbie quarzifere per ridurne il ritiro e la deformazione derivanti dalla cottura. Prima di accedere all’impastato meccanico con l’acqua, vengono aggiunte sostanze fondenti (feldspati o calcari) per aumentarne la fusibilità.
3. Formatura.
L'impasto viene foggiato, con tecniche diverse nella forma desiderata: a mano, per oggetti pregiati o vasellame comune utilizzando anche il tornio; per colatura in stampi di gesso per la fabbricazione di elementi igienico-sanitari come water, lavabi, vasche da bagno, piatti doccia ecc.; per pressatura in forma (ottenimento di piastrelle, tegole), per trafilatura (mattoni pieni, forati, tavelle, tegole).
4. Essiccamento.
Una volta formati gli elementi, questi devono subire un graduale essiccamento, per ridurre al minimo la quantità di acqua contenuta; esso può essere effettuato in appositi essiccatoi ma anche all’aperta, sotto una tettoia che protegga dalla pioggia e dai raggi solari.
5. Cottura.
In questa fase l'argilla perde la sua plasticità e acquista durezza e resistenza. La cottura avviene in forno a temperature variabili a seconda dei prodotti, da 900°C, a 1050°C per i laterizi e da 950°C, a 1400° per tutti gli altri prodotti ceramici.
6. Rivestimento e decorazione.
Per rendere la superficie dei prodotti ceramici del colore e dell'aspetto voluti, vengono spalmati lo smalto o la vetrina per ottenere, rispettivamente, la finitura opaca o la finitura trasparente. Le decorazioni vengono normalmente eseguite con colori resistenti alle alte temperature che possono essere applicate sopra o sotto il rivestimento.
7. Cottura del rivestimento.
Il rivestimento viene fissato tramite un'ulteriore cottura in modo che Il prodotto acquisisca così le sue definitive caratteristiche estetiche, di durezza, di brillantezza e di resistenza.