L’intensità di corrente è la quantità di elettroni che attraversano la sezione del circuito nell’unità di tempo. Il simbolo dell’intensità di corrente è I e la sua unità di misura è l’Ampere (A).
Un Ampere corrisponde alla carica di sei miliardi di miliardi di elettroni (1 Coulomb) che attraversano un filo conduttore in un secondo.
Lo strumento che misura l'intensità di corrente si chiama amperometro.
Si definisce resistenza elettrica la capacità di un conduttore di opporsi al passaggio degli elettroni nel circuito. Essa dipende dal materiale che lo costituisce, dalla sua lunghezza e dalla sua sezione. La resistenza elettrica viene indicata con il simbolo R e misurata in Ohm (Ω)
Lo strumento che misura la resistenza si chiama Ohmetro. Vi sono corpi, come i metalli, che oppongono una resistenza molto bassa al passaggio della corrente e quindi sono buoni conduttori. Ve ne sono altri che presentano una resistenza di media entità ed altri ancora, come gli isolanti, che oppongono una resistenza elevatissima (vetro, ceramica, plastica, bachelite...).
La differenza di potenziale (o TENSIONE) è la principale grandezza elettrica e si misura in Volt (simbolo V) dal nome dello scienziato italiano Alessandro Volta (1745-1827) che inventò e costruì la prima pila.
Quando un generatore entra in funzione ai suoi estremi, detti poli, si genera uno squilibrio di cariche.
La differenza di potenziale è il dislivello di cariche elettriche tra le due estremità di un circuito. È la misura della forza con cui vengono spinti gli elettroni attraverso il conduttore.
George Ohm, un matematico e fisico tedesco, si accorse che tensione e intensità di corrente, sono due grandezze fisiche legate tra loro e individuò con il termine resistenza il loro rapporto.
La corrente elettrica possiede una forma di energia chiamata energia elettrica che, ad esempio, nelle nostre abitazioni, viene sfruttata per l'illuminazione e per azionare i vari elettrodomestici.
Se sulla targhetta che descrive le caratteristiche di un frullatore, ad esempio, troviamo la scritta 500 W, ciò vuol dire che il motore elettrico che lo fa funzionare è dotato di una potenza di 500 Watt, cioè è capace di effettuare un lavoro di 500 Joule in un secondo.
Per compiere questo lavoro, il frullatore deve assorbire dalla rete elettrica una corrispondente quantità di energia.
La potenza di una corrente elettrica dipende dalla sua intensità ( I ) e dalla tensione ( V ) del generatore che l’ha prodotta. Essa è quindi data dalla formula: P = V x I
Se la tensione è misurata in Volt e l’intensità di corrente in Ampere, la potenza sarà espressa in Watt ( W ).
W = V x A
L’energia elettrica consumata si misura in chilowattora ( KWh ).
Il chilowattora corrisponde all’energia fornita in un’ora da una corrente elettrica che ha la potenza di un chilowatt ( 1 chilowatt = 1000 watt ).
Grandezze elettriche fondamentali e derivate