I combustibili sono sostanze che bruciano in presenza di ossigeno (comburente) in una reazione chimica detta “combustione”; durante la combustione si sviluppa una gran quantità di calore (energia termica).
Il “potere calorifico” è la quantità di calore sprigionata dalla combustione di ogni Kg di sostanza e si misura in Joule/kg.
I combustibili possono essere naturali o artificiali e possono essere, solidi, liquidi o gassosi.
I COMBUSTIBILI FOSSILI
Si definiscono fossili quei combustibili derivanti dalla trasformazione, naturalmente sviluppatasi in milioni di anni, di sostanza organica (piante, animali e microorganismi), seppellitasi sottoterra nel corso delle ere geologiche, in forme molecolari via via più stabili e ricche di carbonio.
I principali combustibili fossili sono:
I combustibili fossili sono oggi giorno la principale fonte energetica sfruttata dall’umanità, grazie ad alcune importanti caratteristiche che li contraddistinguono:
sono “compatti”, ovvero hanno un alto rapporto energia/volume
sono facilmente trasportabili (la trasportabilità del gas naturale è funzione della distanza da compiere e della topografia delle zone attraversate con il gasdotto)
sono facilmente immagazzinabili
sono utilizzabili con macchinari relativamente semplici
costano relativamente poco.
Hanno tuttavia importanti svantaggi:
Sono molto inquinanti a causa dalla diffusione in atmosfera di sostanze nocive.
Il loro utilizzo determina un incremento della quantità di CO2 (anidride carbonica) in atmosfera, un gas non direttamente inquinante, ma oggi considerato come il maggiore imputato del surriscaldamento globale (effetto serra).
Non sono risorse rinnovabili, dato che il processo di fossilizzazione della sostanza organica è estremamente lungo e la quantità che oggi si fossilizza è trascurabile rispetto ai fabbisogni energetici della società in cui viviamo.