Nei Paesi sviluppati il mercato dei generi alimentari può portare a sprechi di cibo e cattive abitudini nutrizionali.
Prendendo spunto dalle abitudini di acquisto e consumo di cibo intono a noi, quali sono le cattive abitudini di acquisto?
Tutti noi possiamo fare molto per adottare buone abitudini di acquisto e consumo alimentare, che possono avere ripercussioni positive sull'equilibrio del Pianeta
690 milioni di persone nel mondo soffrono la fame, cioè l'8,9% della popolazione mondiale;
Se questa tendenza dovesse continuare, entro il 2030 il numero di persone denutrite potrebbe superare gli 840 milioni;
Un decesso su cinque di quelli che si registrano ogni anno in tutto il Pianeta è dunque da ricondurre ad una alimentazione poco equilibrata sia per denutrizione sia per eccesso di alimentazione.
Gli eccessi alimentari dei Paesi sviluppati sono responsabili di un decesso su due e di due casi su tre di disabilità.
L'agricoltura è alla base della sussistenza di oltre 2,5 miliardi di persone, la maggior parte delle quali nei Paesi in via di sviluppo.
Disastri naturali e riscaldamento globale mettono in pericolo la produzione agricola, soprattutto nei Paesi poveri.
Il 24% delle terre coltivabili del Pianeta si trova in Africa, ma produce il 6% del prodotto agricolo mondiale.
La domanda mondiale di cibo potrebbe aumentare del 70% entro il 2050.
L'agricoltura intensiva da sola minaccia l'86% delle specie a rischio di estinzione.
Negli ultimi cento anni l'agricoltura intensiva ha triplicato i livelli di fosforo e raddoppiato i livelli di azoto nell'ambiente rispetto ai livelli naturali.
Nella seconda metà del Novecento il consumo globale di carne è aumentato di 5 volte e potrebbe raddoppiare ancora entro il 2050.
Un terzo della produzione mondiale di cereali viene consumata dagli animali da allevamento.
La moderna zootecnia utilizza il 30% dell'intera superficie terrestre non ricoperta da ghiacciai e il 70% di tutte le terre agricole.
L'impronta idrica della filiera della produzione globale di carne incide per circa un quarto sull'impronta idrica globale.
Il settore dell'allevamento è la più importante fonte di inquinanti delle acque.
Molte aziende del settore della ristorazione hanno aderito ad un progetto pilota che ha l'obiettivo di ridurre, entro il 2025, gli sprechi alimentari.
Grazie alla tecnologia basata sull'intelligenza artificiale sarà possibile tracciare con precisione gli sprechi alimentari dei ristoranti in modo che gli chef possano disporre di dati per capire come intervenire.
La prima sperimentazione è stata avviata a Milano in un ristorante della catena Elior. Qui è stata installata una telecamera sopra i contenitori della spazzatura per catturare le immagini dei rifiuti alimentari. Il sistema impara a riconoscere il tipo di cibo gettato, registrando le diverse tipologie di spreco e individuando quali sono i cibi che i clienti lasciano nel piatto.
Un gruppo di ricercatori dell'università di Tokyo ha trasformato alcuni scarti alimentari in nuovi biomateriali da costruzione.
Il gruppo ha utilizzato la tecnica della pressatura a caldo, normalmente utilizzata per lavorare i trucioli del legno, applicandola a scarti di cipolle, zucche, banane, alghe, foglie di cavolo e bucce di arance, essiccati sottovuoto e polverizzati.
La tecnica di lavorazione prevede anche l'aggiunta di acqua, sale o zucchero e la successiva pressatura della miscela in uno stampo ad alta temperatura.
Tecnologia e fame nel mondo sono due concetti non chiaramente collegabili.
Invece le principali aziende hi-tech statunitensi hanno lavorato allo sviluppo di una piattaforma che possa individuare, prima che si diffondano, carestie di cibo e acqua localizzate.
E' nato il Famine Action Mechanism (FAM), un meccanismo di azioni contro la fame che si dice capace di ridurre del 30% la mortalità dovuta alla fame.
Come funziona
Il sistema è in grado di prevedere eventi in grado di espandersi velocemente, dovuti, ad esempio, a fallimenti delle colture, epidemie, siccità, disastri naturali e conflitti.
Si basa su un modello analitico, Artemis, che fa uso del machine learning (apprendimento automatico) e dell'Intelligenza Artificiale (AI) per prevedere in tempo reale dove si verificheranno emergenze alimentari, in modo da avere risultati utili a trovare rapidamente soluzioni.
Il FAM può essere un ottimo strumento per capire dove concentrare gli sforzi, ma è solo l'inizio.
Ci sono situazioni in cui la tecnologia può fare ben poco ed è il caso dei territori in cui regnano conflitti interni guidati da fazioni estremiste che contribuiscono a far evolvere le criticità.
E' qui che la tecnologia si ferma e lascia spazio ai governi, gli unici che possono veramente porre fine alla fame globale.
Il 5 febbraio si celebra la Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare, istituita nel 2014 per sensibilizzare i cittadini sul tema dello spreco del cibo e delle strategie per evitarlo.
Dal 2021 la Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare mette in primo piano gli Obiettivi di Sostenibilità dell'Agenda 2030 e si appoggia all'Osservatorio Waste Watcher sullo spreco alimentare domestico e sulle abitudini di acquisto, gestione e fruizione del cibo.
Documentati sul web riguardo a obiettivi e priorità del prossimo evento (Giornata Nazionale Contro lo Spreco Alimentare); alcuni siti sono:
Lavorando in gruppo, identifica alcune tematiche importanti sulle quali sensibilizzare l'opinione pubblica e crea un prodotto digitale (video, presentazione o locandina) che le illustri. Utilizza con cura immagini e testi per comunicare il tuo messaggio.