Il territorio comprende una serie di realtà economiche e sociali collegate strettamente alla realtà geografica.
Si definisce territorio un ambiente che ha caratteristiche omogenee: condizioni climatiche, attività e insediamenti che seguono gli stessi criteri organizzativi.
Ogni territorio ha una serie di specificità, quali: la bellezza del paesaggio, delle città, dei parchi naturali, delle coste o delle coltivazioni agricole.
Per soddisfare le proprie necessità, economiche e logistiche, l’uomo ha trasformato il territorio, costruendo strade, autostrade, ferrovie, tunnel, viadotti, dighe, centrali energetiche, oleodotti, elettrodotti, ecc.
Tutti questi interventi sul territorio prendono il nome di infrastrutture.
Servono a rendere produttivo, organizzato e fruibile il territorio.
Se l’insieme degli interventi non sono progettati e inseriti in un contesto intelligentemente pianificato, possono avere un effetto devastante sull’ambiente (impatto ambientale) e sulla sua conservazione. Spesso si parla di “ecomostri”.
Cos'è il territorio, elementi caratteristici, strumenti urbanistici
Esiste una rappresentazione grafica del territorio, con indicazioni, per ciascuno terreno, dei confini e dei proprietari. Questa si chiama “Mappa Catastale”.
Le prime mappe catastali in Italia risalgono agli etruschi, poi riprese e implementate dai romani, ma dopo la caduta dell’Impero Romano non furono più emanate leggi a tutela del territorio fino al 1942.
Solo dopo questa data lo stato si assunse la responsabilità della difesa del territorio come bene comune, emanando la prima Legge urbanistica per tutto il paese. Nel 1985 tale legge è stata arricchita con vincoli (limitazioni e condizioni di edificabilità dei suoli), per la salvaguardia del paesaggio.
Questi possono essere di varia natura:
Vincoli paesaggistici;
Vincoli ambientali;
Vincoli archeologici;
Vincoli idrogeologici
Le leggi che riguardano la pianificazione territoriale, prevedono la suddivisione per competenze:
allo Stato il compito di coordinare l’attività urbanistica;
alle Regioni il compito di definire i Piani territoriali con le più importanti infrastrutture, i nuovi insediamenti industriali e la protezione del suolo;
ai Comuni spetta il compito di realizzare i Piani regolatori comunali e intercomunali
È uno strumento di legge che disciplina tutti gli interventi pubblici e privati, destinati ad avere un impatto sia sull’ambiente, sia sulla qualità della vita degli individui.
Lo studio di impatto è composto dalle fotografie della zona, dall’analisi dell’ambiente idrico, del suolo e del sottosuolo, della vegetazione e della fauna locale, del paesaggio e dei possibili danni agli ecosistemi e alla salute pubblica, con particolare riferimento all’inquinamento atmosferico, acustico e alle radiazioni.
Il Piano Regolatore Generale, pianifica le infrastrutture distribuite sul territorio, cioè le strutture edilizie, le strade, le scuole, i centri sanitari, il verde pubblico, i centri sportivi e culturali, come provvedere allo smaltimento dei rifiuti e ridurre l’inquinamento dell’aria.
Il P.R.G. è il complesso di norme che regolano lo sviluppo edilizio dei centri urbani.
È composto da più planimetrie di tutto il territorio comunale, in cui vengono segnalate, con colori diversi, le aree costruite, quelle ancora da costruire (con indicazioni sul loro utilizzo), la rete stradale, le aree a verde pubblico, ecc.
Il progetto e la compilazione del P.R.G. è affidato al Comune, che si avvale della collaborazione di architetti e ingegneri esperti in urbanistica.