Lo sguardo oltre

Corso di fotografia

docente: Ciro Vitalestudenti: Noemi Alberti, Gaia Aronica, Nicola Aureli, Giorgia Biagioli, Davide Brinci, Alessia Bucci, Leonardo Cafiero, Cristina Cantalupi, Samuel Capizzi, Zaira Carella, Liliana Caretti, Martina Cariccia, Ludovica Cerqua, Giada Ciangola, Ionut Cojocaru, Irene Coresi, Alice Di Cioccio, Simona Di Pasqua, Ruchira Fernando, Beatrice Ficioru, Aurora Firmani, Beatrice Frasca, Laura Galeazzi, Federica Gisondi, Gaia Golluscio, Marco Grassitelli, Laura Jaber, Claudio Lamanuzzi, Melania Lovallo, Aurora Mancinelli, Fabiana Marciano, Luca Marini, Giulia Mariozzi, Marina Mattei, Elisa Mengoni, Cristina Mignone, Andrea Mosca, Nicola Pagliaro, Lorenzo Papili, Lorena Pedro, Michela Penta, Milena Polimeni, Lucrezia Ricci, Alessia Righetti, Romina Rinaldi, Francesca Riti, Elena Roibu, Simona Rosiello, Natalie Rossi, Camilla Sacchi, Elisa Saccucci, Irene Sofia Scifoni, Tosca Sinceri, Mattia Tamburri, Serxhio Topalli, Chiara Tranquilli, Chiara Verchini, Chiara Vidau, Salvatore Zingone, Fabiana Zitodocenti partecipanti: Annarita Coppola, Anna Maria Gerondi
La radicalità dello sguardo
La fotografia negli ultimi anni ha vissuto un veloce e repentino cambiamento. Si è trasformata dall’oggetto cartaceo caro a molti della mia generazione, a prodotto digitale effimero e spesso senz’anima, confinato in un asettico spazio di memoria, senza alcun ruolo significativo nella nostra vita. Fotografare è una specie di gioco senza senso, fotografiamo tutto, indistintamente, e non riusciamo più a individuare la linea di demarcazione tra ciò che ha importanza e ciò che invece è indiscutibilmente inutile. Quello che nel nostro corso è oggetto di grande attenzione (uso non a caso il plurale, perché il corso è di quanti hanno voluto costruire una comunità) è restituire all’immagine la sua forza originaria, affermare con decisione che non è tanto importante lo strumento con cui si produce un’immagine fotografica, ma è fondamentale l’intensità con cui si vive il momento dello scatto. Chi ama la fotografia sa aspettare. A volte è necessario aspettare ore per registrare un’immagine che si avvicini, almeno un po’, a quello che avevamo immaginato. Aspettare è necessario, perché è in quell’attesa che interroghiamo noi stessi e proviamo a capire in che relazione siamo col mondo e come vogliamo raccontarlo. Un proverbio afferma: “Chi cerca trova”; noi preferiamo ricercare senza mai trovare qualcosa di definitivo, perché probabilmente è proprio questo il senso più autentico della fotografia. Lo scorso anno scolastico, attraverso un articolato precorso di ricerca, abbiamo indagato le potenzialità dei generi fotografici, di tutte quelle ‘sottocategorie’ in cui la fotografia è frastagliata, nel nostro caso: la fotografia macro, la fotografia di paesaggio, il ritratto fotografico, la street photography e la fotografia industriale; la costante in questo lungo percorso, indipendentemente dal genere fotografico che ci trovavamo a sperimentare, è stata l’intensità di sguardo, il capire, cioè, che il fotografo fin tanto che è fuori dalla scena, lontano dal soggetto, può raccontarne solo la superficie; al contrario, se il fotografo si immedesima, si avvicina, si immerge nella scena, allora arriverà direttamente al cuore. Del resto, il grande fotografo ungherese Robert Capa diceva: “Se la foto non è buona, vuol dire che non eri abbastanza vicino”. Nel mio percorso di vita da artista, mi è capitato di vedere molte mostre: quello di cui ho spesso avvertito la mancanza è il senso della meraviglia, quella straordinaria emozione che si prova guardando qualcosa che ti stupisce, che ti entra dentro e ti cambia; rivedendo tutti gli scatti prodotti e selezionando quelli che oggi si possono trovare in mostra, ho provato esattamente questa emozione, mi sono meravigliato per come i nostri giovani studenti ci invitano a guardare il mondo, per la bellezza che risiede nel loro sguardo, così contagiosa, così energica, così radicalmente diversa. Alla fine di quest’anno scolastico, il Corso di Fotografia spegnerà la sua terza candelina, e proprio in omaggio a Robert Capa, il tema su cui ci confronteremo in questa terza edizione è il Reportage, la propensione al racconto per immagini, che a volte possono essere molto più forti e dirette di tante parole. Lavoreremo sodo, ci impegneremo e di sicuro ci divertiremo.



Macro

Macro

Macro

Macro

Macro

Ritratto

Ritratto

Ritratto

Ritratto

Ritratto

Ritratto

Ritratto

Ritratto

Ritratto

Ritratto

Street

Street

Street

Street

Street

Street

Street

Buzzi Unicem, Guidonia

Buzzi Unicem, Guidonia

Buzzi Unicem, Guidonia

Buzzi Unicem, Guidonia