Never Land

workshop 16-17

docente: Claudia Tombini studenti: Alice Rosito, Emilia Addari, Sofia Bianchi, Antonio Epifano, Beatrice Ficior, Ilaria Lopez, Giulia Massei, Francesco Mazzuca, Ezio Moronti, Simone Zega, Bruno Mastrantonio, Francesco Paparella, Francesco Barlotta, Ilio Di Gaetano, Luca Cice, Emanuele Roncioni, Gabriele Di Girolamo, Laura Berdini, Arianna Andreoletti, Camilla Benvenga, Federica Iannarelli, Chiara Vischetti

Walter Benjamin, in L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica, afferma che dell’architettura, a differenza delle altre arti, si fruisce in duplice modo: attraverso l’uso e attraverso la percezione. Partendo dallo stretto rapporto tra questi due modi di fruire una costruzione, il seminario si è proposto di lavorare a una ridefinizione dell’attuale edificio scolastico. Attraverso lo studio dei suoi spazi e dei suoi percorsi, considerando le diverse attività in esso svolte, si sono progettati interventi, puntuali o meno, in grado di offrire nuove soluzioni. Non sempre è, infatti, necessario ampliare o modificare sostanzialmente l’esistente per trovarne una diversa funzionalità. Recuperando fantasia e creatività, grazie alla partecipazione dei ragazzi, si è lavorato a dare forma a nuovi arredi, disposizioni alternative delle aule, e a proposte grafico-decorative delle diverse aree della nostra scuola che, come l’isola che non c’è, deve pedagogicamente ribellarsi alla negazione di realizzabilità di quanto può sembrare più immaginario.