Recensione del libro "Il barone rampante" di Italo Calvino


Uno dei tanti successi del poeta Italo Calvino è il Barone Rampante che fa parte della trilogia “I nostri antenati” ed è un romanzo d’avventura.

Questa è la storia di un bambino, Cosimo, così ribelle da attuare una fuga che duri tutta la vita. Così da un giorno all’altro, per un capriccio, sceglie di salire sugli alberi e promette di non abbandonarli più! Diventa abile e conosciuto, venendo poi rinominato il Barone Rampante.

Il romanzo è ambientato in un paese immaginario della riviera ligure, Ombrosa. Ci troviamo tra fine Settecento e inizio Ottocento. Cosimo Piovasco di Rondò è il barone rampante. Fin dall’inizio del racconto lo conosciamo come un bambino irrequieto che fa sempre di testa sua senza accettare nessuna regola dettata. Pian piano cominciamo a distinguere anche il suo coraggio: chi, di punto in bianco, abbandonerebbe la sua vita per andare a vivere in un posto come questo? E la sua decisione, quale bambino sarebbe così fedele e determinato su una scelta così?

In questo buffo e interessante racconto Calvino ha fatto sì che non sia noioso leggere le vicende del barone, ma bensì coinvolgente e anche scorrevole grazie al suo consueto umorismo. È narrato in terza persona, ma il narratore fa parte dei fatti e li vive man mano che accadono. Lui è Biagio, il fratello di Cosimo.

Ciò che rende travolgente questo libro è l’insolita e originale storia; è un tipo di racconto che può apparire rivolta ai bambini, ma in realtà è una bizzarra storia che suscita grande stupore per le curiose e imprevedibili avventure di Cosimo.

Di certo il protagonista è un ragazzino unico dal quale non é facile dire se c’è da imparare o meno, tuttavia Cosimo è un giovane da capire, che vuole dimostrare qualcosa; forse non sa neanche lui cosa avrebbe dovuto farne della sua promessa, ma voleva certamente dimostrare che lui non era solo un bambino capriccioso e che poteva essere educato e in regola anche da solo. Anche Calvino dice che “Un gentiluomo può essere tale stando in terra come stando in cima agli alberi se si comporta rettamente”.

Tra le tante lezioni di vita che ci dà Calvino una è essere sempre sè stessi e, anche se lui ce lo mostra in un modo strambo che forse non è un esempio da seguire, ci può insegnare che per educare non è sempre necessario essere duri.

Così il barone rampante nella sua vita ha scelto di fuggire da una famiglia rigida e severa e soprattutto di essere originale e autonomo.

Giulia Ligorio, 3F