Strage di migranti nel Crotonese


Un bilancio che sale ininterrottamente e forse destinato tristemente a salire ancora. Un barcone che secondo alcune testimonianze trasportava circa 180 persone in arrivo da Iran, Pakistan e Afghanistan, non ha retto al mare molto agitato schiantandosi contro gli scogli a pochi metri dalla costa di Steccato di Cutro (una località balneare, frazione del comune di Cutro, situata sul Mar Ionio in Calabria) e distruggendosi a metà. Sono momentaneamente 67 i cadaveri, tra cui molti bambini e un neonato, ma si ipotizzano molte più vittime. I minori deceduti fino ad ora sarebbero 14, di cui 9 maschi e 5 femmine. 


Le motovedette sono impegnate in mare alla ricerca di sopravvissuti. Sul posto sono accorsi anche uomini della polizia e dei carabinieri, oltre a personale della Croce Rossa. Il governatore Occhiuto ha attaccato: “La Calabria è in lutto, dove è l’Europa?”. La testimonianza del medico: “ C’erano cadaveri che galleggiavano dappertutto”. Giovedì 2 marzo è anche arrivato in città il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per rendere omaggio alle vittime del naufragio e fare visita ai sopravvissuti.


“La mia presenza qui era doverosa, è il segnale di attenzione dello Stato”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi al termine dell’incontro in prefettura a Crotone, dopo il tragico naufragio di migranti davanti alle coste calabresi. “Mi chiedo - ha aggiunto - come sia possibile che vengano organizzate traversate di questo tipo, come sia possibile spingersi fino al punto di coinvolgere donne e bambini in traversate che si rivelano tragicamente pericolose. Tornerò presto in Calabria per riorganizzare il sistema di accoglienza migranti che oggi è assorbito interamente dai sindaci di alcune località”. 


Il numero continua a salire e tocca ormai quota 26mila in dieci anni. Già 225 nel solo 2023, calcolando quelli del naufragio di ieri davanti alle coste crotonesi. Erano stati 2.406 nel 2022. Sono le vittime dei viaggi della speranza. Migranti partiti dall'Africa e dall’Asia col sogno di raggiungere l’Europa, ma annegati durante la traversata.


Questa strage di migranti è una delle tante che si verificano lungo le rotte migratorie del Mediterraneo ogni anno, ma sicuramente anche una delle più disastrose. Molte persone, spinte dalla povertà, dalla guerra o da altre difficoltà, tentano di fuggire verso l’Europa in cerca di un futuro migliore. Tuttavia, molte di queste persone si trovano ad affrontare condizioni di viaggio estremamente pericolose, in barconi sovraffollati in cui non possono praticamente nemmeno muoversi e in condizioni meteorologiche avverse. È importante ricordare che le persone che cercano di fuggire dalle loro patrie non lo fanno per scelta, ma per necessità. L’Europa e la comunità internazionale in generale dovrebbero fare di più per aiutare queste persone in difficoltà e trovare soluzioni a lungo termine ai problemi che li spingono a fuggire.


Dionigi Ventura 3F