Il mito dal passato al presente


Con il termine mito, dal greco mŷthos che significa parola, racconto, si intende una narrazione di particolari gesta compiute da dei, semidei, eroi e mostri. Questi racconti venivano tramandati oralmente di generazione in generazione, venivano cantati da un aedo in occasioni speciali e accompagnati dalla cetra. Questi racconti narravano le imprese di un popolo e dei suoi dei, partendo da un fatto storico; insieme ad esso venivano narrati i valori e le tradizioni per lasciare un insegnamento a coloro che ascoltavano.

Oggi l’idea di mito è cambiata: i miti di oggi sono cantanti, attori o persone particolarmente note e che appaiono irraggiungibili. Questi miti moderni sono differenti da quelli letterari perché non insegnano valori universali, ma vengono celebrati per una canzone o per un film popolare quindi, rispetto ai miti letterari e storici, i miti di oggi non compiono imprese memorabili.

Il mio mito è Tananai, un cantante che ha avuto successo di recente, soprattutto nell’ultimo festival di Sanremo. Mi piacciono le sue canzoni perché raccontano le sue emozioni. È un ragazzo di circa 28 anni e il suo vero nome è Alberto; alto, ha i capelli ricci e scuri, gli occhi scuri e ha tanti tatuaggi. È sempre sorridente e nelle interviste gli piace scherzare molto.

Per la maggior parte di noi ragazzi oggi il mito è rappresentato da un cantante, un attore, un calciatore, un pilota, ma io credo che i veri miti moderni debbano essere persone come i medici che salvano la vita della gente, oppure i missionari che vanno nei paesi dove ci sono le guerre per prestare aiuto.

Sono questi i miti veri che dovrebbero essere presi da esempio, perché ci insegnano che bisogna mettere a disposizione il proprio tempo, il proprio lavoro, le proprie conoscenze e tutta la dedizione per aiutare gli altri, per migliorare il mondo, per lasciare un segno importante.

Carlotta Verzino, 1F