Il ruolo della donna nella storia


Nel corso dei secoli la donna ha dovuto lottare tenacemente per veder riconosciuti i propri diritti e ottenere la parità di sesso.

Nella civiltà occidentale la donna di oggi può svolgere tutte le professioni e ha gli stessi diritti degli uomini, mentre in passato non era così. Fin dall’epoca preistorica il ruolo della donna era quello di procreare e occuparsi della famiglia. Nell’antichità la donna partecipava anche alla raccolta del cibo e alla caccia, pur continuando ad occuparsi della famiglia e della casa in modo esclusivo. Nel Medioevo la donna continuava e svolgere le attività domestiche ed era sottomessa all’uomo, non aveva nessun diritto perché il padre e/o il marito decidevano per lei. 

Dopo la diffusione delle ideologie illuministe qualcosa iniziò gradualmente a cambiare e all’inizio del Novecento le vennero riservate alcune professioni come la dattilografa, l’infermiera, l’ostetrica e la maestra. In questo periodo molte donne iniziarono a manifestare sempre più frequentemente e fortemente per ottenere il diritto al voto. In Gran Bretagna queste donne vennero chiamate in maniera spregiativa “suffragette”, me nessuna ostilità ha fermato la loro lotta. In Italia le donne conquistarono la possibilità di votare solo dopo la Seconda Guerra Mondiale, nel 1946 e nel 1947 attraverso alcuni articoli come il 3, il 37 e il 51 le viene riconosciuta la parità tra i sessi nella società, nella famiglia, nel lavoro e nella politica.

Nonostante negli anni successivi siano state promulgate altre leggi in favore delle donne, la parità sembra ancora lontana perché le donne hanno minori opportunità di lavoro, maggiori limitazioni e discriminazioni, oltre a guadagni mediamente inferiori agli uomini; difficilmente, inoltre, ricoprono ruoli di comando. In molte parti del mondo, inoltre, la donna è ancora trattata come un oggetto ed è sottomessa agli uomini, come nei paesi di religione islamica.

È inaccettabile che al giorno d’oggi ci siano ancora queste disuguaglianze perché tutti siamo uguali e dovremmo avere gli stessi diritti e le stesse opportunità, senza distinzione di genere.

Gabriele Catanzaro, 3F