La condizione lavorativa dei giovani al giorno d'oggi in Italia

In Italia ci sono molti giovani disoccupati soprattutto nel Mezzogiorno come in Calabria, Campania e Sicilia. Due milioni di giovani tra 25 e 34 anni sono senza lavoro e il numero di disoccupati è nettamente superiore rispetto alla media europea. Le cause sono svariate come: la crisi economica, la carenza di esperienze e competenze specifiche richieste dal mercato, salari bassi, stage sottopagati, contratti di lavoro precari, incertezza riguardo al futuro professionale, scarsa qualità dell'istruzione.

La crisi economica e finanziaria dovuta al Coronavirus ha aggravato i problemi già esistenti. La pandemia ha avuto un enorme impatto sul mercato del lavoro, a causa del lockdown, infatti, l'Italia ha perso quasi un milione di posti di lavoro e i più colpiti sono stati i giovani.

Di fronte a queste difficoltà i giovani scelgono stili di vita più semplici, abbandonano posizioni lavorative non soddisfacenti, guadagnano sempre di meno, non riescono a rendersi indipendenti dai genitori e sono costretti a formare una famiglia molto tardi. La disoccupazione giovanile rappresenta un ostacolo alla crescita economica e allo sviluppo sostenibile del Paese perché i giovani sono una risorsa preziosa per l'innovazione e la produttività; il loro pieno inserimento nel mercato del lavoro è essenziale per stimolare la competitività e la dinamicità dell'economia.

L'Unione Europea cerca di contrastare la disoccupazione giovanile, soprattutto nei Paesi più colpiti come l'Italia. Per questo motivo ha promosso alcune iniziative che riguardano la formazione, i tirocini e gli incentivi per le aziende che assumono personale.

Il lavoro è sia un diritto che un dovere. È un diritto quando le possibilità e le agevolazioni le dà il Paese stesso, invece è un dovere perché lavorando si deve contribuire allo sviluppo sia materiale che sociale dello Stato. Di lavoro ce n'è per tutti, ma ovviamente ci sono alcuni ambiti lavorativi e professionali nei quali molti giovani non vogliono inserirsi.

È giusto che siano loro stessi a decidere in che settore lavorativo vogliono introdursi, in modo tale da mostrare le migliori capacità nei diversi ambiti. Tuttavia, siamo quasi nel 2024 e ai giovani non interessano più lavori come il muratore, il saldatore e l’agricoltore, perché sono tutti alla ricerca del lavoro semplice e redditizio come il trading online e l’influencer. In poche parole molti giovani ambiscono e svolgere un lavoro leggero e non impegnativo.

Noi pensiamo che sia una cosa bellissima avere la possibilità di scegliere il proprio lavoro con cui ci si potrà sentire realizzati, si potrà sfamare la propria famiglia, ma bisogna anche essere pragmatici e comprendere che a volte bisogna essere responsabili, non solo ambiziosi. Allo stesso tempo, non crediamo che sia giusto sfruttare la posizione di una persona obbligata dalla sua condizione o da un suo disagio pagandolo molto poco. Questa è un’altra questione complessa da affrontare, ma di certo, nonostante tutte queste problematiche, noi siamo giovani e cerchiamo di guardare al nostro futuro con ottimismo per conquistare la nostra realizzazione professionale e per dare il nostro contributo al Paese.

Matthias Codispoti 3F
Giorgia Iocca 3F


Alcuni link utili:

Giovani e lavoro, Italia tra le peggiori - Il Sole 24 Ore 

Istat, giovani e lavoro, il 71,5% degli under 23 al Sud vive con la famiglia - Sky Tg 24