Ragionare con una mente trasformata

La mente di Cristo

I presupposti sui quali si basa la filosofia cristiana, la sua concezione di fondo del mondo e della vita, sono diversi da quelli che fondano altre filosofie. I presupposti della filosofia cristiana si basano sulla fede nell'autorità normativa dell'intera Bibbia in quanto rivelazione di Dio, autorità che determina e regola il nostro pensiero e la nostra condotta. Mentre la sapienza di questo mondo, la sapienza umana, pretende di raggiungere da sola, in modo autonomo, la conoscenza della realtà, la sapienza cristiana è da considerarsi “confessionale”, sapienza che confessa rivelata da Dio, insegnata dallo Spirito di Dio e sottomessa a Dio.

La filosofia cristiana è consapevole che un simile intendimento, tali presupposti, sia considerato follia da parte dello spirito di questo mondo che, con indignazione, lo respinge, non "lo riceve" come valido, si ribella ad esso come dei ceppi che pongono inaccettabili ostacoli alla sua “libertà”. Di fatto "non lo può" ricevere perché, contrariamente a quanto crede di essere, il pensiero “autonomo” non è libero, ma condizionato dal peccato che gli preclude l’accesso alla sapienza di Dio.

Accogliere la prospettiva della sapienza biblica, comprenderla ed apprezzarla senza pregiudizi implica non meno che una radicale "rivoluzione culturale", una rigenerazione dello spirito umano. Solo questa rigenerazione della mente può aprire lo spirito umano alle "cose di Dio". La mente di quello che la Bibbia chiama "uomo naturale" deve essere trasformata. Egli deve diventare, per grazia ed opera di Dio, "uomo spirituale". Solo allora riconoscerà "sensate" le cose di Dio e le riceverà volentieri. Le prospettive cristiane sul mondo e sulla vita devono essere giudicate spiritualmente e questo lo può fare solo colui o colei che Dio converte a Cristo. Egli comincia così ad avere "la mente di Cristo", viene istruito e cresce in essa e scopre così la sua vera libertà.

“Gesù allora disse a quei Giudei che avevano creduto in lui: «Se perseverate nella mia parola, siete veramente miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». Essi gli risposero: «Noi siamo discendenti d'Abraamo, e non siamo mai stati schiavi di nessuno; come puoi tu dire: "Voi diverrete liberi"?» Gesù rispose loro: «In verità, in verità vi dico che chi commette il peccato è schiavo del peccato … Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete veramente liberi” (Giovanni :31-34).

È così che il cristiano può dire: "ἡμεῖς δὲ νοῦν Χριστοῦ ἔχομεν" ("noi abbiamo la mente di Cristo"), quella mente che sorge e si sviluppa in quell'uomo e quella donna che ha subito una conversione (in greco μετάνοια, metanoia) a Cristo, che letteralmente significa "trasformazione della mente", opera sovrana dello Spirito di Dio. È per questo che l'Apostolo può scrivere:

“Noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito che viene da Dio, per conoscere le cose che Dio ci ha donate; e noi ne parliamo non con parole insegnate dalla sapienza umana, ma insegnate dallo Spirito, adattando parole spirituali a cose spirituali. Ma l'uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché esse sono pazzia per lui; e non le può conoscere, perché devono essere giudicate spiritualmente. L'uomo spirituale, invece, giudica ogni cosa ed egli stesso non è giudicato da nessuno. Infatti «chi ha conosciuto la mente del Signore da poterlo istruire?». Ora noi abbiamo la mente di Cristo” (Corinzi 2:12-16).

"...avete imparato per quanto concerne la vostra condotta di prima a spogliarvi del vecchio uomo che si corrompe seguendo le passioni ingannatrici; a essere invecerinnovati nello spirito della vostra mente e a rivestire l'uomo nuovo che è creato a immagine di Dio nella giustizia e nella santità che procedono dalla verità" (Efesini 4:22-24).

"C'era tra i farisei un uomo chiamato Nicodemo, uno dei capi dei Giudei. Egli venne di notte da Gesù, e gli disse: «Rabbì, noi sappiamo che tu sei un dottore venuto da Dio; perché nessuno può fare questi miracoli che tu fai, se Dio non è con lui». Gesù gli rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio». Nicodemo gli disse: «Come può un uomo nascere quando è già vecchio? Può egli entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e nascere?». Gesù rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d'acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne, è carne; e quello che è nato dallo Spirito, è spirito. Non ti meravigliare se ti ho detto: "Bisogna che nasciate di nuovo". Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né da dove viene né dove va; così è di chiunque è nato dallo Spirito». Nicodemo replicò e gli disse: «Come possono avvenire queste cose?». Gesù gli rispose: «Tu sei maestro d'Israele e non sai queste cose? In verità, in verità ti dico che noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo di ciò che abbiamo visto; ma voi non ricevete la nostra testimonianza. Se vi ho parlato delle cose terrene e non credete, come crederete se vi parlerò delle cose celesti?" (Giovanni 3:1-12).

Ecco così che la conoscenza autentica delle “cose di Dio” la possono avere solo coloro che Dio rigenera spiritualmente convertendoli a Cristo. Lo Spirito Santo illumina la loro mente permettendo loro di comprendere ciò che è nascosto a chi è animato solo dallo “spirito del mondo”, cioè “l'uomo naturale” e inconvertito.

Delle cose spirituali quest'ultimo potrà al massimo fare solo speculazioni, parlando, di fatto, di cose che non capisce e fraintende. Non c'è, infatti, individuo più pericoloso di colui che, passando per “esperto di religione”, parla di cose delle quali, in realtà, non ha idea né esperienza alcuna, perché si tratta di cose che devono essere “giudicate spiritualmente”. Prova ne è che quando gli si propongono le dottrine bibliche questi le consideri “pazzia”, cioè cose assurde, “senza senso” o tenti di "spiegarle" in termini di fenomeni umani.

Chi non ragiona secondo la mente di Cristo, è di fatto simile ad un apparecchio radio che “non riceve” determinate lunghezze d'onda o non le interpreta correttamente e che quindi gli appaiono suoni privi di significato. Per poter ricevere correttamente queste comunicazioni, “l'apparecchio” deve essere adattato, tanto da poter essere “sintonizzato correttamente” sulla “lunghezza d'onda” giusta, quella di Cristo. Ha bisogno di un “decodificatore” ed allora riceverà e comprenderà correttamente.

È così che è messo in grado di “giudicare ogni cosa”, cioè di valutare la realtà dalla prospettiva di Cristo. È vero: chi è “in sintonia” con Cristo, pensa, parla ed agisce spesso “in modo incomprensibile” per “quelli del mondo”, venendo da loro giudicato negativamente ed equivocato.

È pure vero che esiste un'intesa istantanea fra le persone nelle quali lo Spirito di Dio ha autenticamente operato rigenerazione. Esse “si riconoscono” anche se si sono conosciute solo da poco, perché, di fatto, sono “sulla stessa lunghezza d'onda” (vedi nota 1).

La "mente di Cristo" crede ad una Bibbia inerrante

La "mente di Cristo" esiste solo nelle persone spiritualmente rigenerate che senza riserve aderiscano all'inerranza ed infallibilità delle Scritture. Il Signore e Salvatore Gesù Cristo, infatti, confessava apertamente che le Scritture dell'Antico Testamento fossero pienamente ispirate da Dio ed autorevoli in tutto ciò che affermano. Questa fiducia era pienamente condivisa dai Suoi discepoli ed apostoli, i quali a loro volta erano stati ispirati da Dio a comporre scritti (quelli che diventeranno il Canone del Nuovo Testamento) altrettanto pienamente autorevoli per definire e determinare la fede cristiana autentica di ogni tempo e paese.

Gesù disse: "Poiché in verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, neppure un iota o un apice della legge passerà senza che tutto sia adempiuto" (Matteo 5:18).

Quanto la Bibbia afferma sulla creazione, sulla caduta nel peccato e sulla redenzione in Cristo Gesù sono dati indiscutibili ed imprescindibili per la concezione del mondo e della vita del pensiero autenticamente cristiano (vedi nota 2).

È pure necessario aggiungere che, sebbene lo Spirito Santo assuma la funzione di insegnante del popolo di Dio, guidandolo a comprendere la verità rivelata, Egli non impartisce mai conoscenze che possano ritenersi nuove rivelazioni rispetto a quanto già rivelato nei 66 libri della Bibbia. Lo Spirito Santo semplicemente "ricorda" al Suo popolo la Parola di Dio, la fa intendere affinché ne approfondiamo le ricchezze.

"Il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto" (Giovanni 14:26).

La "mente di Cristo" è una "mente collettiva"

Sebbene il conseguimento della "mente di Cristo" sia risultato dell’opera dello Spirito Santo nella singola persona che Dio converte, non bisogna dimenticare (cedendo all’individualismo moderno) come la “mente di Cristo” abbia una dimensione collettiva, riguardi il popolo di Dio nel suo insieme, il “corpo di Cristo”.

Il concetto dei cristiani di ogni tempo e paese che formano “il corpo di Cristo” comporta implicazioni importanti per quanto riguarda il pensiero cristiano. L’opera dello Spirito Santo (“l’unico Spirito”) nel rigenerare cuori e menti è una, conforme e coerente.

12 Poiché, come il corpo è uno e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, benché siano molte, formano un solo corpo, così è anche di Cristo. 13 Infatti noi tutti siamo stati battezzati in un unico Spirito per formare un unico corpo, ... tutti siamo stati abbeverati di un solo Spirito … Ora voi siete il corpo di Cristo e membra di esso, ciascuno per parte sua. 28 E Dio ha posto nella chiesa in primo luogo degli apostoli, in secondo luogo dei profeti, in terzo luogo dei dottori, poi miracoli, poi doni di guarigioni, assistenze, doni di governo, diversità di lingue” (1 Corinzi 12:12-13,27-28).

Il pensiero cristiano si avvale del ministero di uomini e donne che nel corso dei secoli e tutt’oggi hanno esposto ed approfondito la Parola di Dio avvalendosi dei doni spirituali ed intellettuali loro concessi a beneficio dell’edificazione e difesa dei cristiani, in rapporto apologetico con le filosofie di questo mondo.

11 È lui che ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e dottori, 12 per il perfezionamento dei santi in vista dell'opera del ministero e dell'edificazione del corpo di Cristo, 13 fino a che tutti giungiamo all'unità della fede e della piena conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomini fatti, all'altezza della statura perfetta di Cristo; 14 affinché non siamo più come bambini sballottati e portati qua e là da ogni vento di dottrina per la frode degli uomini, per l'astuzia loro nelle arti seduttrici dell'errore; 15 ma, seguendo la verità nell'amore, cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo. 16 Da lui tutto il corpo ben collegato e ben connesso mediante l'aiuto fornito da tutte le giunture, trae il proprio sviluppo nella misura del vigore di ogni singola parte, per edificare se stesso nell'amore” (Efesini 4:11-16).

Pur senza essere in alcun modo un’autorità simile a quella della Parola di Dio, ma in costante confronto con essa, l’opera di biblisti, teologi e filosofi cristiani è strumento di cui Dio si avvale, prezioso dono fatto alla chiesa cristiana per precisare sempre meglio e sviluppare la concezione cristiana del mondo e della vita.

La "mente di Cristo" opera insieme agli altri cristiani. Singoli cristiani che operino in modo atomistico, ignorando il pensiero cristiano del presente e del passato, rinnegano la natura corporativa del cristianesimo e mettono a rischio la comprensione della verità rivelata.

Sintesi

  • La "mente" di Cristo esiste solo nelle persone spiritualmente rigenerate ("nate dall'alto") che senza riserve aderiscano all'inerranza ed infallibilità delle Scritture. Sebbene lo Spirito Santo assuma per esse la funzione di insegnante, Egli non impartisce mai conoscenze che possano ritenersi nuove rivelazioni rispetto a quanto già rivelato nei 66 libri della Bibbia.

  • Benché la "mente di Cristo" possa essere particolarmente promossa dal pensiero di una singola persona, nel senso più pieno essa si applica alla comunità cristiana nel suo insieme, "corpo di Cristo", sia a livello locale che universale, la chiesa di ogni tempo e paese.

  • La "mente di Cristo" opera insieme agli altri cristiani. Singoli cristiani che operino in modo atomistico, ignorando il pensiero cristiano del presente e del passato, rinnegano la natura corporativa del cristianesimo e mettono a rischio la comprensione della verità rivelata.

  • La "mente di Cristo" è sufficiente per tutti i cristiani nel loro momento storico.

  • La teologia biblica e la filosofia cristiaa è uno dei metodi per aumentare la conoscenza della mente di Cristo, ma non vi si identifica.

  • La "mente di Cristo" corrisponde ad una concezione biblica pienamente sviluppata del mondo e della vita.

Note

(1) Bisogna certamente anche osservare come, per la natura stessa dell'uomo e della donna convertito a Cristo, la distinzione fra coloro che ragionano e vivono secondo “lo spirito del mondo” e “gli uomini spirituali” non c'è e non vi sarà mai quaggiù una distinzione chiara ed inequivocabile. Vi sarà sempre una certa qual misura di ambiguità anche “nel migliore fra i credenti”. È pure biblico il fatto che nella persona convertita a Cristo rimane lotta e tensione fra “l'uomo vecchio” e “l'uomo nuovo” innestato in lui, prevalendo ora l'uno e ora l'altro. Solo “lassù” “l'uomo vecchio” sarà del tutto sconfitto. Le categorie dell'Apostolo, quindi, non vanno prese in senso assoluto, ma in senso relativo, “affinché nessuno se ne glori”.

(2) Vedi qui la dichiarazione sull'inerranza ed infallibilità della Bibbia.