Essere

Sull'Essere

Abbiamo affermato che mentre i greci e noi tutti da allora, presupponevano che la proprietà principale di ogni cosa è l'ESISTERE (l'esistenza), Dooyeweerd presuppone che la proprietà principale è il suo SIGNIFICATO. Questo è il presupposto che gli ha permesso i sviluppare la sua teoria degli ASPETTI.

Il pensiero incentrato nell'entità

Il pensiero orientato all'entità (entity-oriented thinking) cerca di spiegare ogni cosa in termini di entità con le loro proprietà e comportamenti. Queste proprietà e comportamenti, si afferma, fanno parte dell'essenza che caratterizza il tipo di entità stessa. Dooyeweerd lo chiama "pensiero di immanenza" (immanence thinking).

Al riguardo delle leggi, il pensiero incentrato nell'entità postula che:

    • le leggi sono semplicemente proprietà o risultato delle entità (se esistono), e

    • non vi possono essere leggi senza entità.

Per illustrare questo punto: da dove provengono le leggi che governano il comportamento umano? Si risponde: dalle nostre entità DNA come risposta all'ambiente in cui viviamo. Da dove provengono le leggi e le norme sociali? Si risponde: sorgono semplicemente dalle operazioni, proprietà e bisogni delle entità che formano il gruppo nel contesto di un ambiente difficile, ed è stato così tutt'attraverso la scala temporale dell'evoluzione. Da dove sono venute le leggi che governano la dinamica e la struttura del DNA? Si risponde: dalle entità degli atomi e delle molecole, ciascuno dei quali ha la propria tendenza in dipendenza del loro tipo.

Notate qui la tendenza, nel pensiero incentrato nell'entità, di muovere i punto focale dell'analisi verso oggetti o entità sempre più piccole, presumendo che le proprietà ed i comportamenti dell'intero possano essere spiegati focalizzandoci sulle lor parti componenti.

Dooyeweerd capovolge il tutto: le leggi non sono semplicemente il risultato delle entità, ma sono distinte dall'entità. Non vi possono essere entità senza leggi. L'esistenza è fondata sul significato e non il significato sul'esistenza. Non è una sottigliezza, ma ha implicazioni d'enorme importanza.

Orientamento all'Esistenza (Greco, occidentale, immanentistico)

ESSERE > fare, rapportarsi, conoscere, pensare, divenire, norme, significato.

SIGNIFICATO > fare, rapportarsi, conoscere, pensare, divenire, norme, essere

I problemi della concezione orientata all'esistere

A che cosa conduce la concezione orientata all'essere?

  • Come ogni presupposto profondo, essa influisce sulla direzione del nostro pensiero, ragionamenti ed altri sforzi analitici. Detta dove noi poniamo maggiore sforzo.

  • Focalizza i nostri sforzi analitici sui tipi di cose, come su quando un feto diventa un essere umano.

  • Gran parte delle argomentazioni di tipo legale girano attorno a tali distinzioni.

  • Ci porta a discutere su che cosa significhi essere umani (ad es. in Cartesio) piuttosto su come gli esseri umani dovrebbero vivere. Ha condotto Kant a separare "è" dal "deve".

  • Distrae i nostri sforzi analitici da Significato e Norme tanto da farle ritenere "semplici" prodotti di opinione.

  • Conduce gli accademici ad un essenzialismo impoverito (che presume che ogni cosa abbia la sua "essenza") e, pewr reazione, all'anti-essenzialismo.

Problemi relativi al tipo di esistenza

Potrebbe sembrare ovvio che un sassolino su una spiaggia esista. Possiamo tenerlo in mano e percepirlo con diversi nosti sensi: così sembra un'entità distinta facilmente e senza ambiguità. Tradizionalmente le entità erano esterne rispetto a noi, ma una concezione fondata su tali presupposti, come l'essenzialismo, incontra difficoltà quando si considerano le cose che noi creiamo. Considerate quanto segue:

  • Un numero come 546887654368, come quantità astratta: esisterebbe anche se non si trovasse nulla nell'universo di quell'ammontare?

  • I pensieri che ora sto pensando, esistono?

  • I pensieri che ho pensato ieri, esistono? Se no, quando hanno cessato di esistere?

  • Cose su base concettuale. Il messaggio che ho inviato ai miei amici ieri, esiste? La quinta sinfonia di Sibelius esiste?

  • E se egli avesse gettato il messaggio (scritto su carta) nel fuoco? E se ne avesse memorizzato il contenuto prima di faro? E se l'avesse solo fatto in parte?

  • Personaggi di fantasia: Gandalf, ne Il Signore degli anelli esiste?

  • L'incidente che ho appena prevenuto, esiste in qualche modo?

  • L'attuale re di Francia: potrebbe esistere una tale persona? Perché no?

  • Un cerchio quadrato: potrebbe esistere una tale cosa? Perché?

    • Giovanni Battista disse: " Perché vi dico che Dio può da queste pietre far sorgere dei figli ad Abraamo". Potrebbe essere possibile per Dio creare esseri umani viventi da Abraamo, ma come potrebbero questi essere discendenti di una figura storica come Abraamo?

Vedete così come la nozione di Esistenza, di Essere, non è così semplice come appare. Alcuni fra gli esempi sopra riportati sono più su che cosa noi si possa fare affermazioni che sull'esistenza stretta (re di Francia, cerchio quadrato).

Altri problemi

    • Che dire sul divenire, come lo spieghiamo? Per esempio, spaccate il sassolino in due, che cosa esiste ora? Due sassolini? Due mezzo sassolino? In che senso esiste il sassolino originale?

    • Il problema del processo de divenire anziché dell'essere. Un martello che, ne corso della sua vita ha avuto due nuove teste e cinque diverse impugnature, è ancora lo stesso martello? Ogni organismo, nel corso della sua vita, scambierà la maggior parte della sua chimica con il suo ambiente: si tratta dello stesso organismo?

    • L'esistenza umana? Come la descriviamo? Siamo semplicemente organismi fisici? Abbiamo un'anima? Che cosa significa essere "veramente umani"?

    • Come spieghiamo il Significato? Se primaria è l'Esistenza, in che modo l Significato emerge dall'esistenza? Sono state fatte molte proposte, ma tutte si sono rivelate insoddisfacenti e non riescono a spiegare la nostra fattiva esperienza di significato nella vita. Per esempio, dire che ciò di cui noi facciamo esperienza nella vita come significato, non è nulla di più che sentimenti innescati nel nostro cervello da sostanze chimiche? Questo potrebbe soddisfare alcuni scienziati che sostengono concezioni riduzioniste della realtà, ma non soddisfano la maggioranza fra noi.

    • Se accettiamo la concezione di Aristotele che ogni cosa abbia "una sostanza", essa presuppone l'esistenza indipendente ed auto-dipendente delle cose. Questo rende i rapporti cosa difficile da trattare, particolarmente i rapporti necessari (come se un polmone non è veramente un polmone di per sé stesso se non i rapporto coll'animale di cui è parte). In particolare, oscura il rapporto più fondamentale fra tutti, la dipendenza totale da Dio di ciascuna cosa.

Problemi con il conoscere l'esistenza delle cose

    • Come faccio a sapere se io esisto? La risposta di Cartesio era "Penso, dunque sono". È davvero sufficiente?

    • Come faccio a sapere se Dio esiste?

    • Come faccio a sapere se una qualsiasi cosa esista?

L'approccio orientato al Significato

Dooyeweerd dice:

"Il significato è l'essere di tutto ciò che è stato creato e la natura anche della nostra individualità. Esso ha una radice religiosa ed un'origine divina".

Il Significato è la proprietà primaria di ciò che è. L'Esistenza emerge dal Significato. Vi è una diversità di tipi d'esistenza basati sulla diversità di tipi di significato.

  • L'Esistenza emerge dal Significato, non l'opposto. Il Significato è dato al cosmo dal Suo creatore come la struttura in cui opera ed esiste.

  • La struttura è una struttura di legge che fornisce una guida per come ogni entità funziona.

  • Vi è un certo numero di aspetti distinti, ciascuno dei quali ha leggi diverse. Gli aspetti che precedono (ad es. quello fisico) sono leggi determinanti, mentre quelli che seguono (ad es. linguistici o etici) sono normativi e permettono una certa libertà.

  • Sulla base di tutto questo, non è necessario "rendere conto del significato" perché il significato è presupposto.

Tipi di Esistenza e di Divenire

  • Le cose vengono all'essere dal funzionare nell'ambito di un certo aspetto. Per esempio, il messaggio che ho inviato è venuto all'esistenza dal funzionare (almeno) nell'ambito linguistico. La quinta sinfonia di Sibelius è venuta all'esistenza funzionando (almeno) nell'aspetto estetico. Il messaggio, quindi, esiste in virtù dell'avere un significato linguistico, la sinfonia nel significato estetico. Attenzione, però, non "ha" un significato linguistico/estetico come se fosse una sua proprietà, ma "è" un significato linguistico ed estetico.

  • Quindi, il messaggio e la sinfonia sono considerati esistere anche la carta su cui sono scritti fosse bruciata.

  • Si noti che "esistere" qui ha un significato diverso da "l'esistere" di un sassolino. "Esistere" è sempre dal punto di vista di un particolare aspetto. Un messaggio, per esempio, può esistere linguisticamente, ma ciò che esiste fisicamente non è il messaggio in quanto tale, ma il materiale con il quale carta ed inchiostro sono fatti.

  • Il sassolino esiste in virtù del suo significato fisico. Se però spacchiamo il sassolino esercitando forza su di esso, allora, dal punto di vista dell'aspetto fisico ne avremo due, ma dal punto di vista formativo/culturale del creare e del formare deliberato, avremo due mezzi sassolini.

  • Allo stesso modo un numero esiste in virtù del suo aspetto quantitativo, un concetto o pensiero esiste in virtù di funzionare nell'aspetto analitico, e personaggi di fantasia esistono in virtù del fatto che funzionano nell'ambito dell'aspetto formativo/culturale.

  • Possiamo ora vedere come cose impossibili siano impossibili perché sono rese impossibili o senza significato dalle leggi dei loro aspetti rilevanti, come l'aspetto giuridico dell'attuale re di Francia e l'aspetto spaziale del cerchio quadrato.

  • Abbiamo affermato che le cose giungono all'esistenza in virtù della loro funzione aspettuale. Questo vale pure per il processo ed il divenire, perché la maggior parte di tali funzioni sono continue e non separate.

  • Il martello è quindi da considerare dal punto di vista formativo/culturale dell'umana intenzione e ingegnosità, ma cosa diversa se lo si considera dall'aspetto fisico. Allo stesso modo un organismo è lo stesso nell'aspetto biotico, ma differente da quello fisico o chimico.

Esseri umani

Per gli esseri umani Dooyeweerd ha una concezione differente.

    • Gli esseri umani non sono qualificabili da alcuno degli aspetti, sebbene possano funzionare in qualsiasi d'essi.

    • Questo vuol dire che Dooyeweerd non è d'accordo con Cartesio: "Penso, dunque sono".

    • Per essere "pienamente umani" bisogna "funzionare bene" in tutti gli aspetti, cioè:

      • Essere biologicamente sani

      • Essere sensibili, con emozioni ben sviluppate e sotto controllo

      • Avere un pensiero ed un ragionare chiaro

      • Essere efficaci nel raggiungere e dare forma a cose

      • Articolare bene ed essere un buon ascoltatore nella comunicazione

      • Avere buoni rapporti sociali

      • Esercitare cura ed abile frugalità nell'amministrare le risorse

      • Portare nella vita armonia di sorpresa e divertimento

      • Comprendere sempre e dare ciò che è dovuto

      • Andare oltre il dovuto ed essere generosi e pronti a sacrificarsi

      • Avere una visione corretta di chi noi siamo e di chi è Dio.

    • L'esistenza del'essere umano, però, non può essere determinata da tali aspetti.

    • Il "cuore" umano trascende ogni aspetto, essendo qualcosa negli esseri umani che raggiunge il divino. Dooyeweerd sostiene che il "cuore va oltre la capacità del pensiero teoretico a definirlo, tanto che non lo si può sottoporre a nessuna teoria.

Bibliografia

Dooyeweerd H. (1955), A New Critique of Theoretical Thought, Vol. I-IV, Paideia Press (1975 edition), Ontario.

Hirst G, (1991), "Existence assumptions in knowledge representation", Artificial Intelligence, 49:199-242.

Newell A. (1982) "The knowledge level" Artificial Intelligence 18:87-127.

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