Fede e scienza

[Testo in elaborazione]

Nella prospettiva cosmonomica scienza e religione non sono e non possono (per la natura stessa delle cose) essere separate in quanto ogni pensiero teoretico comporta sempre dei presupposti religiosi.

"Mentre la mentalità anabattista pone la fede in conflitto con la scienza, il mondo luterano le colloca una accanto all'altra, vicine ma in due regni distinti e paralleli. In geometria due linee si dicono parallele quando, benchè le si prolunghi all'infinito, non si incontrano mai. E così avviene spesso, purtroppo, per la fede e la scienza concepite secondo la dottrina dei due regni. Certo, il parallelismo non sempre esclude in partenza un qualche tipo di interazione, ma spesso tutto si risolve in qualche forma di “concordismo” (Blocher, 1984, 5-10), e in quest'ultimo spesso la scienza del “secolo” si impone sulla teologia cristiana (cioè la natura sulla grazia), con conseguenze facilmente immaginabili. Il cattolicesimo invece tende a collocare “la grazia sopra la natura” e perciò la fede sopra la scienza. Il risultato è che nel corso dei secoli la Chiesa Romana ha cercato di inglobare, battezzare, creare delle “sintesi” con la scienza dell'epoca, nel tentativo di legarla esternamente al controllo della chiesa e nella speranza di addomesticarla così al cristianesimo. In altri casi il cattolicesimo si è trovato persino a reprimere la scienza e a scomunicare o condannare gli scienziati. In molti casi, comunque, la grazia si pone sopra la natura come l'olio galleggia sull'acqua: non si giunge mai ad un'integrazione autentica" [Coletto].