Fondazionalismo

Si definisce fondazionalismo la teoria su come le nostre credenze siano giustificabili (giustificazione epistemica).

I fondazionalisti sostengono che vi siano due tipi di giustificazione epistemica: deduttiva [inferential] e non deduttiva [non-inferential].

Si definisce una credenza come deduttivamente giustificata quando essa viene dedotta da altre credenze giustificate. Ad esempio, se io credo fondatamente che il mio orologio sia preciso, esatto, e che ora mostri che è mezzogiorno, allora posso credere in modo giustificato che di fatto sia mezzogiorno. Posso dedurre che sia mezzogiorno da altre credenze giustificate, fondate, che io possiedo.

Non ogni credenza può essere giustificata in modo deduttivo. La mia credenza che sia mezogiorno puo essere dedotta da altre credenze giustificate, ma che cos'è che rende giustificate quelle altre credenze? Se esse possono essere a loro volta dedotte da altre credenze giustificate, allora si pone di nuovo la questione di che cosa renda giustificate quelle altre credenze. L'unico modo per fermare questa regressione è quello di ammettere che vi siano credenze che siano giustificate in modo non deduttivo, cioè che siano epistemicamente giustificate ma non perché siano dedotte da altre credenze giustificate. Queste credenze sono chiamata "propriamente di base" o credenze fondamentali perché, se il fondazionalista ha ragione, tutte le nostre giustificazioni derivano in modo ultimo da tali credenze. Esse sono il fondamento di tutti i nostri sistemi di credenza.

Secondo il fondazionalismo classico, al fine di essere propriamentedi base, una credenza deve essere o "incorreggibile" o "autoevidente". Una credenza è "incorreggibile" se non vi sia modo alcuno in cui possa essere considerata in errore. Credere nella propria esistenza è così una "credenza incorreggibile". Credenze "autoevidenti" includono semplici verità matematiche e logiche, come 1+1=2 e il principio di non contraddizione.

Gli epistemologisti riformati hanno criticato il fondazionalismo classico in quanto concezione troppo stretta rispetto alla quale delle credenze possano essere considerate propriamente di base. Credenze propriamente di base (non derivate) possono essere quella dell'esistenza del passato, o del mondo esterno, credenze che sono chiaramente giustificate ma non in modo deduttivo (i criteri del fondazionalismo classico). L'esistenza del passato e del mondo esterno non sono né incorreggibili né autoevidenti e non possono essere dedotte da credenze che siano incorreggibili o autoevidenti. Sulla base del fondazionalismo classico, dunque, credere in esse non sarebbe giustificabile.

Gli epistemologisti riformati fanno appello ad una concezione più liberale di ciò che possa essere definito propriamente di base. Essi insistono, così, che non è appropriato affermare che la credenza in Dio sia irrazionale se non possono essere presentate evidenze della sua esistenza.

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