Il dualismo è una concezione filosofica o teologica che vede la presenza di due essenze o principi opposti ed inconciliabili (è quindi una concezione contrapposta a quella del monismo).
Il termine è attestato per la prima volta nel 1700 da Thomas Hyde (1636 –1703) dove si descrivono l'antica religione persiana di Zoroastro e quella fondata da Mānī (215-277), predicatore e teologo nato nel regno dei Parti, identificando in esse la costante lotta tra due principi, la Luce e le Tenebre, ossia il Bene e il Male, coevi, indipendenti e contrapposti, dal cui esito temporaneo dipende ogni aspetto dell'esistenza e della condotta umana.
Pierre Bayle (1647–1706) e Leibniz (1646–1716) fanno risalire a questi due principi anche l'origine materiale dell'universo mentre Christian Wolff (1679-1754) sarà il primo a modificare i due principi cosmogonici in due entità metafisiche riprendendo il dualismo cartesiano di «sostanze materiali e sostanze spirituali».
La contrapposizione fra realtà corporee e mondo delle idee è caratteristica della filosofia platonica e neoplatonica ed ha la sua lontana origine nell'Orfismo. Aristotele, pur contrapponendo anima e corpo, introdusse il concetto di "sostanza", che permette di evitare un dualismo ontologico.
Agli albori della filosofia moderna il teorico del dualismo per eccellenza fu Cartesio. Il dualismo metafisico d'origine cartesiana si trasforma in Kant (1724–1804) nel dualismo critico del fenomeno e della cosa in sé, doppio successivamente rifiutato dalla speculazione ottocentesca idealistica che ridusse tutto ad un rigido monismo che però non resistette al riemergere del doppio nella filosofia successiva di Francis Herbert Bradley (1846–1924) (apparenza e realtà), di Henri Bergson (intuizione e concetto), di William James (1842–1910).
Il Manicheismo, fondato da Mani nel III secolo d.C., ebbe rapido successo dall’Europa Occidentale alla Persia. Il dualismo teologico della religione universale manichea spiegava la compresenza di ordine e caos, bene e male nell'universo, a partire dal conflitto tra il Dio di luce (Ohrmuzd) e l'emissario delle tenebre (Ahriman), pur prevedendo, in quanto religione di salvezza, separazione finale delle tenebre dalla luce. Religione universale, sintesi di Zoroastrismo, Buddismo ed elementi di cristianesimo.
Probabilmente l’influenza del Cristianesimo su Mani deriva della Chiesa di Marcione oltre che dalla scuola gnostica di Bardesane. Sin dalle origini, secondo I Padri della Chiesa, vedi le elencazioni/confutazioni delle eresie di Ireneo di Lione, Epifanio di Salamina,
In Sant’Agostino, è presente un corrente gnostica e dualista e spesso docetista nell’ambito del Cristianesimo. Una corrente che vede nella contrapposizione di due entità, una negativa e l’altra positiva, la spiegazione del male nel mondo. Cerdone è forse il primo esempio ma la figura più rilevante è quella di Marcione con la sua lettura originale della teologia di San Paolo. Le tracce, della religione di Marcione, con variazioni non sempre ben individuabili, proseguono attraverso i Pauliciani e i Tondrachiani in Anatolia, i Bogomili nel Balcani ed i Catari nell’Europa Occidentale. Tra le variazioni avvenute nel tempo ricordiamo che per Marcione l'entità negativa è il Dio Creatore del Vecchio Testamento e delle Legge Mosaica mentre per i dualisti medievali è Satana.
I dualisti divergono fra di loro. Chiunque, però, non onora la linea di confine che Dio ha prescritto nella Sua Parola, o pone la linea di demarcazione troppo alta o troppo bassa. Nel primo caso ad una parte dell'Essere di Dio si attribuisce al mondo delle cose create, e nel secondo, qualcosa di creato viene deificato. Vi sono due tipi di dualismo: il cosmismo parziale che pone una parte dell'Essere di Dio nel cosmo (ad es. fra coloro che negano la divinità del Figlio o dello Spirito Santo), e il teismo parziale che pone una porzione del cosmo in Dio tracciando il confine fra Dio e cosmo attraverso il cosmo. Il cosmo, così, viene diviso fra una sfera alta ed una sfera bassa. La parte più è deificata. Dio, così, deve condividere la Sua sovranità con una porzione del cosmo. Il teismo parziale ha trovato sostenitori in ogni epoca. La mariolatria (le dottrine inerenti il culto di Maria), l'idea della trasformazione del pane e del vino nella Cena del Signore nel Suo corpo e sangue), come pure l'idea della deificazione della natura umana di Cristo durante la Sua ascensione, sono parzialmente teistiche, come lo è l'idea che l'anima umana sia un elemento divino e quindi immortale più alto del corpo. L'idea che la ragione appartenga ad un ordinamento più elevato, dato che Dio è ragione assoluta, è pure espressione di teismo parziale. L'errore dell'antinomismo, che pone il cristiano al di sopra della legge, è ulteriore esempio della sua influenza. La filosofia cristiana deve mantenere una chiara distinzione fra Dio e il creato.