La concessione cimiteriale, secondo la legislazione italiana, è considerato un diritto di superficie: si tratta infatti di un provvedimento amministrativo grazie al quale i familiari possono richiedere la sepoltura privata per il proprio caro
Che cos'è la concessione cimiteriale: legislazione e limiti Durata della concessione cimiteriale Scadenza e rinnovo: tutti i dettagli
Che cos’è la concessione cimiteriale: legislazione e limiti
Il tema della concessione cimiteriale, da un punto di vista legislativo, si identifica con un diritto di superficie e non con una proprietà. Si tratta, dunque, del diritto di occuparsi privatamente della sepoltura di una persona che è venuta a mancare, previa apposita richiesta da parte dei familiari. Su questo tema si ricorda che è l’articolo 1350 del Codice Civile a regolare tutti gli aspetti di una concessione cimiteriale e a stabilire che la stessa risulta valida solo quando è stipulata per scrittura privata.
Un’ulteriore condizione necessaria per la sua validità è l’individuazione del manufatto da parte del servizio di Polizia Mortuaria al quale è assegnata l'istruttoria dell’atto. Per tutta la durata della concessione, infatti, la proprietà del manufatto realizzato dal concessionario deve rimanere in capo a quest’ultimo o ai suoi eredi. Lo stesso vale anche per l’obbligo manutentivo.
Dunque, per poter realizzare i desideri del defunto e portare avanti una sepoltura di tipo privato in un’area cimiteriale, in un loculo o anche nell’ossario e nelle nicchie cimiteriali, è indispensabile richiedere il rilascio di questa concessione cimiteriale. Il permesso ha una durata limitata e attribuisce a chi lo richiede il diritto solo temporaneo di usare la sepoltura. La durata viene stabilita dal Regolamento Comunale e di Polizia Mortuaria, può quindi variare a seconda del Comune di appartenenza. In ogni caso, la stessa è sempre soggetta alla disponibilità di posti all'interno del cimitero indicato al momento stesso della domanda.
Dopo aver fatto richiesta per la concessione cimiteriale è d’obbligo corrispondere un canone tariffario, preventivamente stabilito dal Consiglio Comunale. La legislazione stabilisce anche che, in caso di morte del titolare della concessione, i discendenti devono preoccuparsi di comunicare la scomparsa tempestivamente entro i termini. Quindi, si deve procedere all'individuazione del nuovo concessionario per poter continuare a portare avanti la procedura.
Durata della concessione cimiteriale
La concessione mortuaria rappresenta un diritto alla sepoltura privata: si tratta, però, di una possibilità che il soggetto può acquisire solo temporaneamente e, proprio per questo, dunque si parla sempre di una concessione a tempo determinato. A seconda dello spazio scelto, si considera una durata media di:
50 anni per tutti i loculi;
50 anni anche per gli ossari e le rispettive cellette e per le urne cinerarie personali, attribuite al singolo individuo;
99 anni nel caso in cui si tratti di un’area destinata alla sepoltura di un nucleo familiare o di una collettività di persone.
Tali limiti temporanei non sono inviolabili, in quanto è possibile richiedere una proroga della concessione cimiteriale, rinviandone la scadenza.
Tale possibilità riguarda un numero ristretto di casi e in particolare solo le cellette e i loculi il cui contratto di concessione loculo cimiteriale ha una scadenza prevista tra il 2026 e il 2030. In ogni caso, tale dilazione può essere concessa una sola volta, per un periodo di tempo uguale alla prima autorizzazione e unicamente previo pagamento di un canone di concessione stabilito.
Il tema della durata è strettamente collegato a quello dell’individualità della sepoltura. Infatti, è possibile estendere la concessione stipulata per la tumulazione della salma anche al suo coniuge superstite. Il Dirigente del Servizio può anche rilasciare ai parenti ancora in vita un permesso in uso di loculi cimiteriali, previa disponibilità all'interno del medesimo cimitero. Tale facoltà può essere esercitata solamente nelle circostanze di abbinamento delle salme tra persone collegate da un rapporto di parentela non superiore al 2°grado.
Scadenza e rinnovo: tutti i dettagli
Dopo aver approfondito cosa prevede la Legge in merito alla durata di una concessione cimiteriale, è importante anche comprendere cosa succeda in caso di scadenza concessione loculi cimiteriali e se sia possibile rinnovare il proprio diritto.
A prescindere dalla durata della concessione, quando si tratta di un loculo cimiteriale, i parenti prossimi della persona che è venuta meno possono richiedere un rinnovo concessione loculo cimiteriale al Comune di pertinenza, ma solo entro sei mesi dalla data di scadenza riportata nell’atto. Tale rinnovo viene chiesto per un periodo uguale a quello precedente. Nel caso in cui il limite dei sei mesi non venga rispettato e si faccia passare un lasso di tempo superiore, ottenere un rinnovo diventerebbe molto difficile.
Il rinnovo del diritto viene presentato insieme a una documentazione obbligatoria, direttamente presso gli uffici del proprio Comune. Ci si reca direttamente presso gli uffici preposti, dove viene custodita la salma, e si deposita la somma di denaro richiesta per tale procedura. La documentazione obbligatoria, a prescindere dal Comune, consiste sempre nel documento di identità di riconoscimento valido e di un tesserino riportante il codice fiscale del soggetto.
Quando la concessione cimiteriale scade, chiedere il rinnovo concessione loculo cimiteriale non è l’unica strada a disposizione. Si può, infatti, decidere di non rinnovare tale permesso e di perdere il diritto di superficie. In tali casi, dunque, si può procedere con:
l’inumazione della salma, nel caso in cui il corpo della persona non sia decomposto;
la cremazione, se la salma è in decomposizione. In tal caso si procede, poi, riponendo le ceneri nell’apposita urna cineraria da custodire nei luoghi consentiti;
la conservazione dei resti del corpo all'interno dell’ossario del cimitero. Tale opzione viene messa in atto automaticamente dopo due anni dalla scadenza concessione loculi cimiteriali, solo nel caso in cui i parenti non esprimono nessuna preferenza.
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