20.02.2025
Intervista al sindaco del CCR
a.s. 2024-25
JACOPO M.
Anche quest’anno la redazione del blog ha incontrato e intervistato il sindaco neo eletto del CCR: Jacopo M. Buona lettura!
Giornalista: Ciao Jacopo, grazie per l’intervista e congratulazioni per l’elezione. Per quale motivo hai deciso di candidarti come sindaco?
Sindaco: Ho deciso di candidarmi per dar voce ai miei compagni e lasciare qualcosa di concreto nella scuola durante quello che sarà il mio ultimo anno all’Anna Frank.
Giornalista: Come hai reagito quando sei stato eletto come sindaco?
Sindaco: Sinceramente non me l’aspettavo, ci ho messo un po’ a capire che mi avevano votato così tante persone. Sono molto contento!
3. Giornalista: Puoi elencarmi le tue principali proposte per dare modo di conoscerle anche a chi non era presente alle elezioni?
Sindaco: Certo! Ho proposto di aggiungere specchi in bagno, che saranno sicuramente aggiunti, probabilmente in estate. Poi ho proposto l’idea di fare dei laboratori nelle ultime due ore, ho detto di voler fare più gite didattiche e di mettere le macchinette anche al piano superiore. Mi piacerebbe, infine, che si facessero più incontri con gli altri membri del CCR.
4. Giornalista: Come pensi di riuscire a realizzare le tue proposte?
Sindaco: Penso che con la collaborazione di tutti i membri del CCR e grazie al consiglio comunale riusciremo a soddisfare queste proposte.
Probabilmente per alcune di queste servirà più di un anno di lavoro per vederle realizzate, ma faremo la nostra parte.
5 . Giornalista: Chi è stato/a eletto/a vicesindaco/a?
Sindaco: Come vicesindaca è stata eletta Sofia B., della 3^C.
6. Giornalista: come pensi che andrà la collaborazione tra te e il resto del consiglio?
Sindaco: Penso che lavoreremo insieme perfettamente, non c'entra chi è sindaco e chi è vice: siamo una squadra.
7. Giornalista: Avevi ansia durante le elezioni?
Sindaco: Ero ansioso soprattutto all’inizio, ma dopo un po’ mi sono tranquillizzato e l’ansia è sparita.
8. Giornalista: In prima media avevi già l’idea di candidarti come sindaco?
Sindaco: Sì, ho sempre aspirato a questo ruolo.
9. Giornalista: Secondo te, la scuola ha bisogno del tuo aiuto per migliorare?
Sindaco: Secondo me per cambiare qualcosa serve molto tempo e aiuto da parte di tutti.
10. Giornalista: Pensi che ci sarà qualcosa che ti potrà ostacolare nel corso dell’anno? Se sì, cosa?
Sindaco: L’unica cosa che potrebbe ostacolarmi è il tempo, ma il resto non mi preoccupa.
11. Giornalista: Chi è la persona che l’ha sostenuta di più durante la campagna elettorale?
Sindaco: Le persone che mi hanno sostenuto di più sono state i miei genitori, ma anche la mia classe ha sempre creduto in me e mi ha sempre aiutato.
12. Giornalista: Qual è stato il momento più emozionante dell’insediamento in comune?
Sindaco: Durante l’insediamento, quando il sindaco e il consiglio hanno sentito il mio discorso provavo ansia, ma finito quello mi hanno applaudito e li mi sono emozionato e ho capito di aver fatto qualcosa di bello
13. Giornalista: Vuole dire qualcosa ai suoi elettori?
Sindaco: Voglio ringraziare tutti per la fiducia che hanno riposto in me e spero di soddisfare le loro aspettative.
Alessandro P. Simone P. Elisa S. e Andrea R.
07/11/2024
Intervista a Riccardo Meloni, autore del blog “Inchiostro Sonoro”
Giornaliste: come ha iniziato questo lavoro?
Riccardo: ho iniziato al liceo classico scrivendo articoli di musica per il giornalino scolastico. Successivamente, nel 2016, ho aperto il blog Electricity, dove parlavo della cantante Elisa, mia artista preferita del momento. Nel 2018 ho cambiato nome in Inchiostro Sonoro per coltivare due mie grandi passioni: le lettere, infatti sono anche docente di lettere, e la musica.
Giornaliste: c’è qualcuno che l’aiuta con la scrittura degli articoli?
Riccardo: La parte creativa e di scrittura, tutto quello che leggete è frutto del mio lavoro, non c’è una redazione dietro; mi occupo anche della parte social. Negli anni mi sono affiancato, però, ad altre figure: ad esempio collaboro spesso con due fotografe, una su Roma e una su Bologna, ed alcune amiche che mi aiutano con le illustrazioni.
Giornaliste: qual è l’intervista più bella che ha fatto?
Riccardo: non ne ho fatte molte, ma sono molto orgoglioso dell’ultima che ho fatto ad un artista emergente, Michelangelo Vood, un insegnante di lettere della Basilicata, ma che vive a Milano. Ha pubblicato un disco che racconta la nostra generazione: gli anni dei grandi cambiamenti, quando da una piccola città ti sposti in una grande realtà per cercare catturare i tuoi sogni. Un articolo che mi è piaciuto molto scrivere è quello del concerto di Elisa.
Giornaliste: quanto tempo impiega per un articolo?
Riccardo: dipende dall’articolo: impiego mezza giornata per le cose brevi, quando ad esempio racconto le canzoni; ascolto in loop la canzone, butto giù il testo e cerco di abbinare il messaggio agli elementi della musica che secondo me possono descriverlo; impiego invece circa 3 o 4 giorni per quelli più lunghi da scrivere, ad esempio quando parlo di un concerto.
Giornaliste: ha incontrato delle persone famose?
Riccardo: sì, per esempio Noemi due anni fa, ed è stato molto significativo conoscerla perchè la seguo dagli esordi e la stimo molto; conosceva il blog ed è stata lei ad invitarmi. La più recente è stata Emma Marrone a Novembre e poi ho incontrato una concorrente di Amici, Lil Jolie.
Giornaliste: qual era il suo sogno da bambino?
Riccardo: volevo fare l’archeologo, che non c’entra nulla con il blog, ma spiega perchè mi sono iscritto a lettere classiche; la musica però è stata sempre la mia passione ed è nata da piccolo perchè mi piaceva tantissimo seguire il Festivalbar, una manifestazione musicale che adesso non esiste più, ma ci sono altri eventi con musica dal vivo, ad esempio Battiti Live o Radio Bruno.
Giornaliste: com’è nato il logo del suo blog?
Riccardo: il mio logo nasce da un’idea che ho sviluppato io parlando con una mia amica illustratrice molisana e volevo abbinare la musicalità ai contenuti, quindi c’è questo calamaio da cui escono delle note musicali.
Giornaliste: quali sono le difficoltà nel suo lavoro?
Riccardo: sono tante, perchè sono un blog indipendente e all’inizio devi fare un po’ di fatica per cercare di accreditarti agli occhi delle persone e conquistare la loro fiducia; il consiglio che posso darvi è di proseguire su questa strada e non mollare, perchè le difficoltà si possono superare e, quando qualcuno alla fine si accorge di te, si innescano delle reazioni a cascata, si sparge la voce e iniziano a contattarti; è quello che sta succedendo a me negli ultimi anni. Oggi con i social è molto più facile rispetto al passato.
Giornaliste: qual è il suo genere musicale preferito?
Riccardo: il mio genere musicale preferito è il britpop, ad esempio Nutini e Hozier, e anche il brit rock; però sul mio blog scrivo di artisti italiani.
Giornaliste: Vorrebbe aver assistito ad un concerto di un cantante che non c’è più o che non si esibisce più?
Riccardo: il mio più grande rammarico è quello di non essere nato prima, perchè avrei voluto partecipare a tanti concerti degli anni ‘90 e ‘80. Ad esempio avrei voluto partecipare ad un concerto di Alanis Morissette, che ha raggiunto il suo apice negli anni 90 e che ora non si sente più parlare di lei.
Giornaliste: c’è un argomento in particolare di cui le piace scrivere?
Riccardo: mi accorgo che parlo spesso di cantautrici, mi piace dare l’opportunità alle donne di raccontarsi.
Giornaliste: su Inchiostro Sonoro abbiamo letto un articolo su Margherita Vicario; qual è la sua canzone preferita?
Riccardo: ce ne sono tante, quella più bella per me è Magia, perchè è uscita in un momento storico in cui aveva un significato fortissimo. Se leggete il blog, vi accorgerete che tutte le canzoni che pesco hanno un significato emotivo e di crescita personale, sia per me che per gli artisti di cui parlo, e raccontano la realtà. Preferisco raccontare di queste canzoni piuttosto che dei tormentoni. Voglio dare spazio alla gentilezza, al cambiamento e alla speranza.
Giornaliste: ha mai ricevuto delle recensioni o dei commenti negativi?
Riccardo: sì, sicuramente sì, ma degli artisti di cui parlo, parlo sempre bene; non essendo il mio un sito di notizie, ma un blog, non parlo di tutto, ma scelgo di parlare di cose che mi emozionano, quindi non ho bisogno di parlare male di qualcuno.
Giornaliste: le piacciono i cantanti della scena rap?
Riccardo: non conosco molto il genere rap; negli ultimi due anni ho cominciato a studiare canto e quindi mi sento più vicino al mondo dei cantautori; non conosco bene il linguaggio rap e quindi preferisco non parlare di cose di cui non sono bene informato.
Giornaliste: qual è il suo strumento preferito?
Riccardo: mi piacerebbe saper suonare il violino, mio strumento preferito in assoluto, ma anche il pianoforte. Mi hanno regalato una chitarra, che non so suonare, ma che mi ricorda sempre che dovrei cominciare a studiare per imparare.
Giornaliste: grazie del suo tempo e delle cose che ha condiviso con noi.
Riccardo: grazie a voi di avermi invitato, è sempre bello parlare di musica e, soprattutto, farlo con dei giovani giornalisti.
Ginevra
Sofia M.
09/04/2024
Intervista al professor
Alessandro Trabucco
Buongiorno professore e grazie per averci concesso l’intervista. Ormai è da Novembre che è qui con noi all’Anna Frank e vorremmo conoscerla meglio.
Giornaliste: Quale scuola superiore ha frequentato?
Prof: Ho frequentato il Liceo classico con indirizzo brocca.
Giornaliste: Perché?
Prof: Per volere dei miei genitori.
Giornaliste: Dopo le scuole superiori che percorso universitario ha intrapreso?
Prof: Ho studiato alla triennale e poi ho fatto la magistrale in scienze storiche e orientalistiche.
Giornaliste: Come è nata la passione per le materie umanistiche?
Prof: E' nata perché alla scuola materna mi facevano vedere dei video sull’impero romano.
Giornaliste: Che lavoro voleva fare da bambino?
Prof: Volevo fare il pilota di formula 1.
Giornaliste: Come è nata la sua passione di insegnare?
Prof: Da giovane avevo degli amici che insegnavano e quindi è nata questa passione. ora mi piace molto come lavoro perchè lo trovo faticoso ma anche divertente.
Giornaliste: Ha insegnato in altre scuole oltre a questa?
Prof: Sì, ho insegnato a: Modena, Vignola e Castelfranco Emilia.
Giornaliste: Da quanti anni insegna?
Prof: Insegno da circa 3 anni.
Giornaliste: Qual era la sua materia preferita a scuola?
Prof: Storia e letteratura, ma anche geografia non mi dispiaceva.
Giornaliste: Da quanto lavora nel mondo della televisione?
Prof: Da circa un anno e mezzo.
Giornaliste: Com’è riuscito a entrare nel mondo televisivo?
Prof: Ho fatto un master in comunicazione storica e il giorno dell’esame c’erano dei commissari esterni che mi hanno visto esporre la mia tesi, mi fecero i complimenti e mi proposero di partecipare a questa iniziativa.
Giornaliste: Ha partecipato ad altri programmi oltre a “passato&presente”?
Prof: Sì, il 3 marzo dovrebbe andare in onda su Rai2 un altro programma “Paesi che vai”.
Giornaliste: La sua famiglia è contenta del suo percorso lavorativo?
Prof: Sì sono molto contenti, specialmente mia nonna perché anche lei faceva l'insegnante, ma alle elementari.
Giornaliste: Ha qualche consiglio da dare a persone che in futuro vogliono fare il suo stesso lavoro?
Prof: Il primo consiglio che do alle persone che vorrebbero intraprendere il mio stesso lavoro è sicuramente quello di avere molta pazienza, di lasciarsi trascinare dalle emozioni dei ragazzi e di non credere alle brutte storie che raccontano gli altri sulla nuova generazione.
Giornaliste: Com’è stato vedersi in televisione?
Prof: All’inizio è stato imbarazzante anche perchè la prima puntata l’ho vista sul telefono, quindi la qualità era scarsa. Ma poi vedendomi in televisione è stato più bello.
Giornaliste: C’è qualcosa che vorrebbe insegnare ai suoi alunni, ma che non riesce a fare?
Prof: In letteratura mi piacerebbe arrivare a fare gli autori di oggi.
Giornaliste: Quanto tempo impiega per preparare una lezione?
Prof: Dipende dall’argomento, a volte ci impiego anche un pomeriggio intero, ma ad esempio in letteratura preferisco improvvisare perché gli argomenti li ho studiati molto bene e di conseguenza me li ricordo.
Giornaliste: Le è piaciuta questa intervista?
Prof: Sì, l’ho trovata molto bella, chiara e divertente.
Alice R.
Sofia C.
12/03/2024
La Redazione incontra la Dott.ssa Schiavone,
Dirigente Scolastica
Redattrici: Buongiorno Preside e grazie per essersi resa disponibile per l’intervista. La redazione del Blog desiderava conoscerla meglio.
R: Da quanto tempo fa la Preside?
Svolgo questo incarico da cinque anni.
R: Da quanto la fa in questa scuola?
Da cinque anni. Ho iniziato qui la mia esperienza come Preside.
R: Come si trova in questa scuola?
Bene! Questa scuola ormai mi è entrata nel cuore!
R: Che lavoro faceva prima di fare la Preside?
Ho fatto la professoressa di arte (in Campania), alle scuole medie e alle superiori. Ho lavorato anche come maestra alla scuola primaria. E infine sono un’architetta!
R: Che carriera scolastica ha seguito?
Ho frequentato l’istituto magistrale e mi sono laureata in architettura.
R: In che scuola ha lavorato prima di questa?
Ho lavorato in sei scuole medie e due primarie, sempre in Campania.
R: Da bambina ha sempre sognato di fare questo lavoro?
Da bambina ho sempre avuto molti sogni e la maggior parte si sono realizzati, ma quello di diventare Preside è stato un sogno più adulto che è arrivato grazie ai miei colleghi. Loro mi hanno incitata a diventare Dirigente scolastica.
R: Di che cosa si occupa in questo lavoro?
Di tante cose: coordinare le attività educative e il lavoro dei docenti, l’amministrazione, gli alunni, la sicurezza e il personale.
R: É un lavoro indipendente o un lavoro di squadra?
É un lavoro indipendente, ma non solitario: il supporto dei miei collaboratori è prezioso.
R: Ha mai avuto alunni impegnativi, quando era una docente?
Sì, tanti, sia come docente, sia come Dirigente.
R: Qual è stato l’episodio più bello che ha vissuto in tutta la sua carriera di Preside?
Ciò che mi ripaga di tanto lavoro è quando i bambini della scuola in cui lavoro mi salutano calorosamente fuori da scuola.
R: E invece una scelta difficile che ha dovuto prendere?
Mi è dispiaciuto di aver dovuto prendere dei provvedimenti disciplinari su alunni e personale. Non è mai facile e neanche piacevole, ma a volte è necessario.
R: Ha mai sospeso qualcuno dalla scuola?
Sì, è capitato, ma pochissime volte perché cerco di prendere strade migliori per far capire all’alunno che ha sbagliato.
R: Faccia un saluto alla redazione.
Sofia C.
Alice R.