13/02/2025
Cucina tipica laziale
LA CARBONARA
Origine
La Carbonara nasce in Abruzzo nel dopoguerra quando i soldati americani assaggiarono la pasta cacio e ova nel territorio aquilano. A Roma aggiunsero poi il guanciale e il nome "carbonara" deriva proprio dai loro cuochi, i carbonari.
Ingredienti per 4 persone
4 tuorli
Pepe nero
200g di guanciale a listarelle
400g di pasta spaghetti
150g di pecorino romano
25 cl di vino bianco
Ricetta
Mettete il guanciale tagliato in una padella e mettetelo a fuoco basso; in un’altra pentola mettete gli spaghetti a cuocere.
Quando il guanciale diventa di colore rosato spegnete il fuoco, salate l’acqua per la pasta e in una ciotola grattugiate il pecorino e aggiungete i tuorli con il pepe nero.
Mescolate il tutto e poi aggiungete la pasta e il guanciale e rimescolate sul fuoco a 65°; impiattate e poi grattuggiate altro pecorino sopra.
CACIO E PEPE
Origine
Le sue origini risalgono agli antichi pastori laziali che, quando facevano pascolare le pecore, portavano come pranzo spaghetti, cacio e pepe per l’appunto; fu poi portata a Roma ed è diventato uno dei piatti più iconici.
Ingredienti per 4 persone
Spaghettoni 320 grammi
pepe nero in grani 5 grammi
pecorino romano dop stagionato 200 grammi
Ricetta
Grattuggiate il pecorino e, nel frattempo, mettete la pasta a cuocere. Schiacciate il pepe, tostatelo in una padella e sfumate con dell'acqua di cottura. Versate la pasta nella pentola, mentre in un'altra mettete dell’acqua di cottura con il pecorino e mescolate fino a ottenere una crema. Versatela con gli spaghetti, mescolate e saranno pronti per essere impiattati.
AMATRICIANA
Origine
Deve il suo nome ad Amatrice, città in provincia di Rieti; anche questo veniva cucinato dai pastori, ma inizialmente era senza pomodoro.
Ingredienti
Spaghetti 320 grammi
sale fino
guanciale 150 grammi
vino bianco 50 cl
peperoncino fresco 1 grammo
pomodori pelati 400 grammi
pecorino romano 75 grammi
Ricetta
Mettete il guanciale a cuocere e grattuggiate il pecorino romano.
Aggiungete il vino al guanciale e fatelo evaporare; aggiungete i pomodori schiacciati e del peperoncino; in un’altra pentola mettete la pasta a cuocere con il sale per 10 minuti.
Togliete il peperoncino dal sugo e aggiungete la pasta e il guanciale, dopo un po’ anche il pecorino e siete pronti per impiattare.
Alessandro P. e Andrea R.
14/11/2024
Piatti tipici di altri posti
- Albanesi-
Perché abbiamo deciso di fare questa presentazione?
Abbiamo deciso di fare questa presentazione per far sì che tutti possano conoscere le tradizioni di tutto il mondo.
Ecco a voi i piatti albanesi...
Gjedh me mish ricetta
Ingredienti:
-½ kg di carne tagliata a pezzettini - 2 cucchiai di farina
- 4 cipolle medie tagliate finemente - 3 cucchiai di olio d’oliva
- 3 spicchi d’aglio tritato - sale (q.b.)
- 100 ml di vino bianco - pepe (q.b.)
- 1 o 2 cucchiai di salsa di pomodoro - origano(q.b.)
- 200/400 ml di acqua - foglie di alloro(q.b.)
Quofte ricetta
Ingredienti:
500 gr di carne di coniglio tritata - paprika (q.b.)
3 fette di pane raffermo - pepe nero (q.b.)
latte (q.b.) - prezzemolo tritato (q.b.)
2 cipolle - olio di semi di girasole (q.b.)
½ cucchiaio di cumino - sale (q.b.)
Kadaif ricetta
Ingredienti: Per lo sciroppo:
500 gr di pasta kadaif - 300 gr di zucchero
50 gr di miele - 200 ml di acqua
150 gr di noci - succo di limone
½ cucchiaio di cannella - buccia d’ arancia
150 gr di burro
Baklava ricetta
Ingredienti:
500 gr di pasta filo - ½ limone
220 gr di zucchero - 3 cucchiai di miele
300 gr di pistacchio - 220 gr di burro
320 gr di noci - 1 cucchiaio di cannella in polvere
Tullumba ricetta
Ingredienti:
1 bicchiere di farina (per l’impasto) - un pizzico di sale
4 uova - olio di girasole(per friggere)
1 bicchiere d’acqua - 2 bicchieri di zucchero
3 cucchiai di burro - 2 bicchieri d’acqua
Ilenia
Elena
7 Novembre 2024
I piatti baresi
Gli spaghetti all’assassina
STORIA
L’origine di questa ricetta si deve a Enzo Francavilla, noto chef pugliese, che l’avrebbe preparata per due clienti in cerca di un primo piatto gustoso e sostanzioso .
La caratteristica di questi spaghetti al pomodoro è quella di essere un po’ piccanti e bruciacchiati.
Il suo nome di questa ricetta deriva dal commento dei suoi clienti dopo l’assaggio ovvero: ‘’Buonissimi davvero , sei proprio un assassino’’.
Era il 1967 .
Ingredienti per 4 persone:
spaghetti 320 g
sugo di pomodoro 300g
aglio 1 spicchio
1 peperoncino secco
olio extra vergine d’oliva 25 g
basilico
Come cucinare la pasta all'assassina
Per iniziare riscaldate in un pentolino il sugo per 30/40 minuti.
In un’altra padella soffriggere per un paio di minuti uno spicchio d’aglio con l’olio extra vergine d’oliva , aggiungete gli spaghetti e bagnate tutto con l’acqua calda.
Mescolate qualche istante la pasta e poi versate un mestolo di sugo riscaldato. Sbriciolate il peperoncino secco e continuate a bagnare la pasta con l’acqua calda.
A fine cottura, bagnate l’aglio e aggiungete il restante sugo, regolate il sale e ultimate la cottura alzando la temperatura e lasciando bruciare il fondo.
Ecco a voi i vostri spaghetti buonissimi!
Focaccia barese
ORIGINI
Le sue origini derivano dagli antichi fenici che lo importarono in tutta la Magna Grecia.
Si sono trovate tracce di questa speciale focaccia anche nella storia greca e romana. Gli antichi infatti davano in dono le focacce agli dei.
Ingredienti per una focaccia da 35 cm:
farina 00 di grano tenero 500gm
sale fino 15 gm
acqua 300 ml
lievito di birra fresco 25gm
zucchero 10 grammi
olio ex. oliva
Per condire:
pomodorini perini 500 grammi
olive baresane
origano
olio
chi più ne ha più ne metta
RICETTA
Versate la farina in una ciotola, mentre in un'altra mettete il lievito di birra e poi aggiungere 50ml di acqua, mescolate insieme per sciogliere il lievito , poi aggiungetelo alla farina e mescolate il tutto.
Unite il sale e aggiungete l’acqua rimasta per scioglierlo, mescolate con le mani , aggiungete lo zucchero e continuate a impastare, poi spostate il tutto su un tavolo da lavoro.
l’impasto fino a quando non sarà liscio, poi lasciatelo lievitare per un’ora, aggiungete condimenti a vostra scelta e continuate a lasciar lievitare per un’ora e mezza.
Mettete in forno a 250 g per 20 min. , lavate i pomodorini e prendete una teglia lunga 35 cm e alta 5, ungere il fondo e spostare l’impasto lì dentro, schiacciate per espanderlo, fate dei buchi per i pomodorini e ungere il sopra,mettete il sale e rimettete in forno a 250 g per 20 min.
Impepata di cozze
STORIA
Pare che le origini dell'impepata di cozze siano da far risalire alla fine del XVIII secolo per merito di Ferdinando I di Borbone, Re delle due Sicilie. Il Re, ghiotto di pesce e in particolare di cozze, abituato a gustare le cozze in preparazioni elaborate e ricche, per cercare di limitare i peccati di gola in occasione delle festività di Pasqua, ordinò che venissero preparate delle cozze con una ricetta semplice ed essenziale.
Ringraziamo sempre lo stomaco di Ferdinando I di Borbone, perchè è da questo suo desiderio che nacque la ricetta dell'impepata. Nel ricettario aristocratico dell'epoca, il "Cuoco Galante", era già annoverata la ricetta dalla fine del '700. La ricetta nasce però in versione bianca, solo dopo, un po' come per l'amatriciana, venne aggiunto il pomodoro che si stava sempre più facendo strada nelle campagne italiane. Da ricetta napoletana è diventata un must in tutta Italia!
INGREDIENTI:
2 kg di cozza pulite
Pepe nero da macinare
aglio
olio
prezzemolo
RICETTA
Iniziate a pulire le cozze, assicuratevi che siano chiuse, se rotte o aperte andranno scartate, cavare i denti di cane e le impurità con una paglietta nuova.
Sciacquate le cozze e mettetele in una pentola sui fornelli, aggiungete acqua e il pepe, coprite con un coperchio.
Ogni tanto agitate la pentola per rimestare; ci vorranno circa 3-4 per cuocere il tutto, toglieteli e metteteli in un piatto con limone e prezzemolo.
I panzerotti fritti
ORIGINE
Il panzerotto nasce in Puglia probabilmente da un anonimo fornaio o da una ignota casalinga che trasformò un po' di impasto di pane avanzato in una piccola pizza, la riempì con pomodoro e mozzarella e la richiuse a mezzaluna.
Anche il panzerotto, nonostante le origini umili, oggi è di moda, anche per il suo consumo come cibo di strada. Apprezzato in tutta Italia, è proposto nelle più bizzarre varianti. L'impasto può essere preparato con diversi tipi di farina, la tradizione vuole però che sia fatto con farina 0 e semola di grano duro, capaci di renderlo dorato e croccante dopo la frittura. Lungo le vie del Borgo antico di Bari è possibile assaporare il panzerotto, eseguito seguendo l'antica ricetta cioè con l'uso di semola e un ripieno di mozzarella e sugo di pomodoro. Nel territorio tarantino il ripieno contiene prosciutto cotto o mortadella.
Ingredienti per 10 panzerotti:
Farina 00 250 g
Farina Manitoba 250 g
Acqua tiepida 285 g
Olio extravergine d'oliva 8 g
Lievito di birra fresco 8,5 g
Zucchero 5 g
sale fino 10 g
Per il ripieno:
Fiordilatte 250 g
Passata di pomodoro 200 g
Sale fino q.b.
Origano q.b.
Olio extravergine d'oliva q.b.
per friggere Olio di semi q.b.
Per preparare i panzerotti fritti cominciate dall'impasto lievitato. In una ciotola versate la farina 00 e la manitoba , sbriciolate il lievito di birra fresco e aggiungete lo zucchero . Aggiungete metà dell'acqua e iniziate a lavorare con le mani . Aggiungete quindi il sale e continuate a mescolare.
Create un panetto omogeneo e mettetelo in una ciotola, chiudete con pellicola per alimenti e facciamo lievitare l’impasto per 2 ore in un luogo caldo.
Con l’impasto creiamo un filoncino e create delle palline di circa 80 grammi ciascuna, mettiamole in una teglia e aspettate 20 minuti per farle lievitare.
Stendete le palline e riempitele con il vostro ripieno, poi chiudete a mezzaluna con i bordi ben sigillati.
Friggete l’olio e infilate i vostri panzerotti nella pentola, fateli friggere a 170 gradi per 4 minuti, e poi saranno pronti per essere serviti.
Alessandro P.
Andrea R.
24 Ottobre 2024
LE CREPES
INGREDIENTI
Per preparare le crêpes si utilizzano diversi ingredienti :
250 grammi di farina 00
450 ml di acqua
15 ml di olio di semi
5 grammi di sale
5 grammi di zucchero
PROCEDIMENTO
La preparazione delle crêpes è molto facile, l’impasto si prepara in 15 minuti successivamente l’impasto verrà cotto in 3 minuti in un semplice fornello.
PREPARAZIONE
In realtà la preparazione è facile, divertente e richiede l’uso di pochi strumenti. Versare l’uovo in una ciotola, aggiungendo la farina, un pizzico di sale e acqua da rovesciare delicatamente. Amalgamate usando una frusta elettrica.
A questo punto prendete una padella antiaderente, mettendo un filo d’olio o un pezzetto di burro. Versate un mestolo di pastella sulla padella, state attenti allo spessore della crêpes perchè deve risultare sottile. Quando i bordi della crêpes inizieranno a scollarsi dalla padella allora dovete girarla e farla cuocere dall’altra parte, aspettando 3 minuti.
ECCO A VOI LE VOSTRE CREPES DA GUSTARE IN COMPAGNIA !
Anna P.
Vittoria V.
Illustrazione di Martina P.
19.03.2024
I tortellini
Ma qual è la storia dei tortellini?
Si narra che siano nati a Castelfranco Emilia, vicino Modena.
La leggenda racconta che un’antica dea innamorata di un bolognese creò i tortellini ispirandosi all’ombelico del suo amante. Da allora sono diventati un piatto tradizionale della cucina emiliana!
Di che cosa è ripieno il tortellino?
All’interno del tortellino, non c’è solo carne come solitamente si pensa, ma molte altre cose!
Al loro interno si cela: carne macinata, prosciutto crudo, mortadella, parmigiano reggiano e uova.
Ingredienti:
farina 0 300g
uova 195g (3)
lonza di maiale 100g
mortadella 100g
1 uovo
noce moscata q.b
prosciutto crudo 100g
parmigiano reggiano 200g
sale fino q.b
Ma come li chiudiamo?
https://youtu.be/PWmJtG7O_xk?feature=shared
Se non sapete come chiudere la pasta, guardate questo video e troverete la soluzione!
Mia P.
Martina V.
19.03.2024
LA CUCINA MOLDAVA
La Moldavia è uno stato che si trova nell’Europa sud-orientale.
Il suo sistema politico è la repubblica parlamentare.
Essa confina con due grandi Stati: la Romania e l’Ucraina.
La capitale è Chișinău, dove vive la maggior parte della popolazione.
In Moldavia ci sono molti piatti tipici come: Mămăliga, Zeama, Sarmale, Plăcintă e Frigărui.
Mămăligă
La Mămăligă ha origini contadine, è
famosa nell’occidente come in Moldavia, Ucraina e Romania.
Infatti essa è considerata un sostituto
del pane.
Si prepara con:
- 250g farina di mais.
-200cl panna fresca liquida.
-300g formaggio pecorino.
-250g burro.
-sale quanto ne basta.
Zeam
La Zeam è una zuppa a base di carne di gallina. Per Cucinare una versione più leggera, si possono usare questi ingredienti per 4 persone:
-300g di carne di pollo.
-una cipolla bianca.
-2 carote.
-3 patate.
-200g di tagliatelle.
-Una foglia d'alloro.
-Un ciuffo di prezzemolo.
-1 limone.
-1 gambo di sedano.
-Sale quanto ne basta 100g.
Sarmala
Ingredienti:
-300g di carne tritata di maiale
-400g di carne tritata di vitello
-500g cipolla bianca
-Una carota
-Un cavolo verza
-É consigliabile mangiare la sarmala con smetana, una panna.
Placinta
- 500g di farina 00.
-100 g acqua tiepida.
- lievito di birra secco 7g.
- sale 3g.
- latte caldo 250g.
-olio di semi 50 ml.
- zucchero 3g.
- ricotta 500g.
-1 uova.
-formaggio grattugiato.
Frigărui.
Sono spiedini di carne, fatti da:
-500 g di spalla di maiale.
-500 g lombo di maiale.
-Una cipolla rossa.
-2 peperoni.
-500 g funghi champignon.
-2 cucchiai di olio extra vergine d'oliva.
-Aceto di maiale quanto ne basta.
-Sale quanto ne basta.
-Pepe quanto ne basta.
-500 g di yogurt bianco.
Chiperi umpluți
Questo piatto ha origini italiane, ma in Moldavia si mangia molto spesso. Gli ingredienti:
-Peperoni medi\piccoli.
-300g di carne tritata misto maiale\manzo.
-150g di riso.
-2 carote medie.
-1 cipolla di media grandezza.
-300ml (circa) di polpa di pomodoro.
-Poco prezzemolo.
-1 uovo.
-Paprika e pepe nero.
-Panna acida.
-condimento consigliabile smetana (la panna).
Parjoale
Questa ricetta è tipica rumena, ma si mangia anche in Moldavia.
Se vai a un matrimonio o una festa moldava o rumena le trovi sicuro.
Ingredienti:
-400lb di carne di maiale macinata. (lb=350\500 g )
-2 cipolle tritate.
-3 spicchi d’aglio tritati.
-1 patata pelata e grattugiata.
-2 cucchiaini di sale.
-Un pizzico di pepe nero macinato.
-3 fette di pane.
-1\2 tazza di latte.
-3 cucchiai di prezzemolo fresco.
-2 cucchiai di aneto fresco tritato.
-2 uova sbattute.
-3 tazze su pangrattato.
-3 cucchiai di olio d’oliva.
Racitura
-Mezzo cappone.
-1 zampa di maiale.
-1 cipolla.
-1 costa sedano.
- 1 carota
-Mezzo litro d’acqua.
-Un po’ di sale.
-2 spicchi d’aglio.
-Gelatina.
Monica S.
Elisabeth M.
Elisa S.
27.02.2024
Perchè a S.Valentino si regala il cioccolato?
Il cioccolatino, o comunque il cioccolato, è considerato un simbolo di dolcezza, di bontà. Regalare un cioccolatino ad una persona è un modo per dimostrare e comunicare tutto il nostro sentimento e celebrare il nostro "dolcissimo" legame.
E tu conosci la storia di S.Valentino?
S.Valentino era un vescovo, martire e santo, che nacque nel 176 a Nahars e morì a Roma nel 273, più precisamente il 14 Febbraio. Era riconosciuto come il guaritore degli epilettici e il santo degli innamorati. Appunto per questo suo “ruolo” il giorno della sua morte, il 14 febbraio è considerato la festa degli innamorati.
La leggenda di San Valentino
Fu scelto come patrono degli innamorati perché fu il primo a celebrare l'unione tra un legionario romano e una donna cristiana.
Una torta di cui innamorarsi
Ingredienti: (4 persone)
- 1,6 uova
- 60 g zucchero
- 48 g farina 00
- 12 g cacao amaro
- 3,2 g lievito per dolci
- 200 ml panna zuccherata
- 40 g latte condensato
- bagna al caffè q.b.
- cioccolato fondente tritato q.b.
Procedimento:
Mescolare uova, zucchero, farina, cacao amaro e lievito.
Mettere il composto in una teglia bassa e larga e livellare la superficie. Dopodichè mettere il composto in forno a 180° per 10-15 minuti. Ritagliare cuori di carta, posizionarli sul pan di spagna e ritagliare il contorno. Il pan di spagna avanzato li sbricioliamo. Montare a neve la panna condensata e il latte condensato. Bagniamo il tutto con il caffè. In un piatto mettiamo un cuore grande, lo bagnamo e ci mettiamo sopra la crema con le scaglie. Facciamo lo stesso con l'altro cuore grande, e i due piccoli. Ricopriamo la torta interamente di crema e ci aggiungiamo le scaglie.
Noi non abbiamo ancora provata a cucinarla. E voi, la proverete?
Fateci sapere.
Mia
Martina V.
06/02/2024
Prepariamo insieme…una torta al cioccolato!
Tutti amiamo i dolci, ma ammettiamolo, il cioccolato non lo batte nessuno!!
Esistono molti tipi di torte al cioccolato, ma abbiamo scelto quella che secondo noi è la più gustosa. Siete curiosi di sapere quale abbiamo scelto per i nostri amici golosoni?
Ingredienti
Pan di Spagna
200g di cioccolato al latte
250g di farina
275g di zucchero
3dl di latte
125g di burro ammorbidito
3 uova
1 bustina di bicarbonato
1 bustina di vaniglia
Ripieno
4.5 dl Di panna
200g Di cioccolato fondente
200g Di cioccolato al latte
90g Di salsa al cioccolato
Decorazioni aggiuntive
panna in quantità sufficiente per ricoprire interamente la torta
glassa al lampone
zuccherini a piacere
Questo è il risultato che “sarebbe dovuto” venire… ma non è andata proprio così :-)
AVVERTENZE
si consiglia di mettere la quantità precisissima degli ingredienti, altrimenti si rischia di rovinare il risultato finale…come è successo a noi!
Mia e Martina V.
Ciao a tutti amici del Blog! In questa pagina parleremo di cucina! Aggiungeremo anche alcune curiosità!
Qui il divertimento è garantito! Buona lettura!
11/04/2022
Buongiorno a tutti, oggi presenteremo i cibi emiliani (antipasti, primi, secondi e dolci)! Abbiamo scelto questo argomento perchè ci incuriosiva molto la cucina emiliana. Buona lettura!
Canzone sul cibo:
Piccolo Coro dell'Antoniano - Tutti a tavola (Cartoon) - YouTube
La fonte che abbiamo utilizzato per le informazioni: https://www.galbani.it/abcucina/lo-sapevi-che/le-cucine-regionali/cucina-tipica-emiliana
La Storia…
L’Emilia è composta da numerose province come Parma, Piacenza, Reggio, Ferrara, Modena e Bologna e dalle loro tradizioni gastronomiche, diverse per ogni provincia. Ci sono 3 cibi che sono famosi in tutto il mondo: il Parmigiano Reggiano, l’Aceto balsamico di Modena e il Prosciutto di Parma. Grazie alle opere di bonifica e alle reti di irrigazione è stata permessa la coltivazione in questo territorio fertilissimo. Si allevano soprattutto bovini e suini, per i formaggi, la carne e il latte. La mortadella è nata proprio a Bologna! Per la mortadella di Bologna si utilizzano bovini e suini, invece per quella di Modena soprattutto suini. La mousse di mortadella è un’altra specialità emiliana. Un simbolo dell’Emilia Romagna è sicuramente la piadina, che qui non è solo un cibo, ma è un vero e proprio costume. L’alimentazione dell’Emilia Romagna è suddivisa in 3 settori: quello marino, quello delle campagne e quello delle carni. La cucina di mare è legata alla pesca nel mare Adriatico, ricco soprattutto di pesce azzurro, cozze, vongole e altri molluschi. Ortaggi e frutta si utilizzano nelle preparazioni dei condimenti come scalogno, zucchini, cipolle, melanzane, pomodori e peperoni.Le carni sono soprattutto: di maiale, di bovino...
Antipasti Emiliani…
Alcuni antipasti famosi in Emilia Romagna sono la Coppa piacentina
a marchio DOP, il culatello, il culatello di Zibello DOP, il salame piacentino, il Fiocchetto, la Salama da sugo di Ferrara oltre il cotechino e lo zampone modenese. Le Chizze reggiane sono specie di fagottini fritti farciti di parmigiano e i Borlenghi crespelle sottili composte da acqua, farina e sale. L’erbazzone reggiano è una torta salata che è composto da bietola lessa, uova, aglio, cipolla, parmigiano reggiano grattugiato e pancetta. Inoltre troveremo le tigelle e lo gnocco fritto. La tigella o crescentina è un pane tipico di Modena. E’ cotto su particolari pietre sul fuoco.. Lo gnocco fritto modenese è composto da una pasta a lievitazione naturale fatta con farina, acqua gassata e strutto, è a forma di rombo o rettangolo e durante la frittura si gonfia creando il vuoto all'interno. In tutte le provincie emiliane c’è una ricetta diversa di gnocco fritto. In passato le provincie dell’Emilia sono state entità politiche autonome e probabilmente anche a questo è dovuto un assetto culinario ben distinto tra le varie città.
L’origine del nome delle tigelle:
Tigella deriva dalla parola “tegella” che deriva dal latino “tegula”, ovvero coperchio. Si chiamava così la copertura che serve per la cottura delle tigelle: infatti, i dischi di pasta venivano impilati e, tra l’uno e l’altro, venivano posti dei dischi di terracotta arroventati e delle foglie di castagno per evitare che si attaccassero.
Di fatto, la “tigella” è lo strumento che è necessario per preparare le “crescenti” (o crescentine, per l’appunto), il nome storico delle tigelle. Con il passare degli anni, c’è stato uno slittamento semantico che ha fatto sì che venisse accettato il fatto che si va a chiamare l’alimento con il nome dello strumento utilizzato per prepararlo. All’apparenza è un controsenso, come scrive lo scrittore Andrea Pini: “In pizzeria chiedereste mai il forno al posto della pizza? O al fast food una friggitrice al posto delle patatine? O a vostra nonna la teglia al posto della crostata?”.
D’altro canto, si tratta di un fenomeno piuttosto comune, un altro esempio dello stesso fenomeno è il fatto che la paella è il nome della pentola in cui si cucina il piatto tipico spagnolo. Resta che per i puristi il nome vero è crescentina e così andrebbe chiamata, nonostante ormai in tutta Italia abbia prevalso la “versione bolognese”.
Primi Emiliani…
La pasta all’uovo è un altro simbolo dell’Emilia Romagna. Ovviamente in ogni provincia le ricette sono differenti! L’impasto però ha una regola fondamentale: deve essere fatto solo con farina e uova e, a Bologna e Modena, è vietato anche l’usare il sale. In Emilia di solito si rende il colore dell’impasto più giallo e saporito usando soltanto il tuorlo d’uovo.
I tortellini sono una specialità di Bologna e Modena e devono essere cotti nel brodo di carne. Gli anolini sono un cibo tipico di Parma e Piacenza, i pisarei di Piacenza, i cappelletti, i cappellacci di zucca di Ferrara e i tortelli verdi di Modena, Parma e Reggio. I tortelloni sono un tipo di pasta all’uovo, dal formato più grande, ripiena di ricotta e spinaci oppure di carni cotte miste a mortadella o prosciutto. Il Parmigiano Reggiano è molto spesso presente in ogni tipo di ripieno di pasta all’uovo o anche soltanto come condimento finale. Le tagliatelle (Le tagliatelle di nonna Pina) sono tipiche di Bologna e sono condite con ragù alla bolognese. Sempre a Bologna si preparano le lasagne al forno, fatte di ragù e besciamella. Tipici della cucina piacentina sono i pisarei e la bomba piacentina. I pisarei sono gnocchetti di pasta a base di farina bianca e pangrattato. Il condimento dei pisarei è un sugo fatto con i fagioli, cipolla, lardo e pomodoro e il nome di questa pietanza è “Pisarei e faso”. La bomba piacentina è una forma di riso lesso condito con uova, parmigiano e pane grattugiati, dove oggi al centro si trova un ripieno di carne di pollo e funghi. Il pasticcio di maccheroni è il primo piatto ferrarese che viene preparato come da tradizione nel periodo di Carnevale. Consiste in una crosta di pasta frolla dolce ripiena di maccheroni con ragù di carne, besciamella, funghi e tartufo la cui forma richiama quella del cappello di un prete. A Reggio Emilia si preparano i passatelli che sono briciole di un impasto fatto di uova, parmigiano e pane grattugiato direttamente cotti nel brodo bollente a differenza dell’antica ricetta che prevedeva anche l’aggiunta di midollo di bue all’impasto.
(Immagine passatelli: Passatelli romagnoli: ricetta dei classici passatelli in brodo (ricettaidea.it))
La leggenda dei tortellini:
Esistono varie leggende:
La prima leggenda dice che in una locanda di Castelfranco Emilia, il Corona, allora sotto il controllo di Bologna, giunse una bellissima Marchesina per pernottare dopo un lungo viaggio. Il proprietario della locanda, ammaliato da cotanta bellezza, spiando dal buco della serratura intravide l’ombelico della nobildonna e colto dall’ispirazione creò il cappelletto riproducendone la forma.
Più mitologica la seconda origine che vede al posto della Marchesina addirittura Venere. Si vocifera che durante la guerra tra Modena e Bologna a causa della “Secchia rapita”, Venere, Bacco e Marte correndo in aiuto a Modena, trovarono ristoro presso la locanda Corona. Il mattino seguente Marte e Bacco si allontanarono dalla locanda lasciando Venere dormiente, la quale al risveglio, chiamando il locandiere sfoggiò il suo ombelico che rapì la fantasia del locandiere il quale corse in cucina e ricreò cotanta meraviglia creando il tortellino.
Che sia Venere o la Marchesina, si vuole che l’originale forma del tortellino sia dovuto all’ombelico di una donna.
Secondi Emiliani:
Il cappone ripieno alla bolognese è un’antica ricetta. La cottura avveniva lessando in acqua bollente il cappone farcito con uova, carne macinata mista di vitello e maiale, prosciutto crudo e cotto e mortadella, avvolto in un telo di lino legato. Sempre a Bologna, la preparazione della cotoletta ha i suoi caratteristici passaggi che prevedono per prima cosa la frittura nel burro di una fetta sottile di vitello impanata che poi viene immersa nel brodo di carne per essere ammorbidita ed infine coperta con fetta di prosciutto e parmigiano. A Piacenza il piatto principale il capretto che viene rosolato a pezzi, sfumato con il vino rosso e insaporito con spezie e salsa di pomodoro. Rimanendo nella zona piacentina, tipiche sono le Lumache della zona boschiva di Bobbio accompagnate con contorno di polenta e la “picula ad caval” che è la carne macinata del cavallo stufata e, anticamente, veniva utilizzata la carne dei cavalli alla fine della loro vita militare. In Emilia sono molto amati inoltre gli stracotti di manzo, cavallo e di asinello, il rognone di vitello e la trippa. Oltre alla polenta, diffusi i contorni di verdure tra cui i più famosi sono gli asparagi e le melanzane alla parmigiana, il friggione, antichissimo piatto povero della tradizione bolognese che consiste in un soffritto di cipolle e pomodori cotto.
Dolci Emiliani:
Passando ai dolci, la tradizione prevede una presenza massiccia di spezie, miele, mandorle, noci come il Panpepato di Ferrara, la Bonissima di Modena una torta fatta con una base di pasta coperta con miele e noci e ricoperta di cioccolato, la Spongata di Brescello, la Torta Barozzi di Vignola e il certosino bolognese detto anche pan speziale fatto con zucchero, mandorle, pinoli e spezie varie. Le frappe o le sfrappole sono dolci tipici bolognesi che si preparano per il Carnevale insieme alle castagnole, alle raviole ripiene di crema o cioccolato e le zeppole. Più semplice è il Bensone di Modena, una sorta di ciambella con le mandorle e il biscione reggiano o natalizio fatto con uova, zucchero, mandorle e canditi e poi cotto al forno ricoperto con la meringa. Una rivisitazione della “zuppa inglese” è quella tipica bolognese, un’ottima crema pasticcera che si alterna a strati con cacao e pan di spagna bagnato con Alchermes da gustare al cucchiaio anche in monoporzioni. A Bologna, nel periodo dell’Eucarestia si prepara la Torta degli Addobbi, un dolce di riso cotto nel latte, impastato con zucchero, uova, arricchito con mandorle e cedro candito e aromatizzato con liquore tipo amaretto o nocino. Durante il Corpus Domini, in passato, anche le case lungo le strade del passaggio della processione venivano ridipinte e decorate con drappi colorati. Con la farina di castagne si prepararono i noti Ciaci, lo gnocco, le crêpes con ripieno di crema al mascarpone e il castagnaccio. I Sabadoni sono ravioli fritti o al forno, ripieni di castagne lessate mescolate a confettura di mele cotogne o pere e bagnati con la Saba, uno sciroppo che si ottiene dal mosto del vino. Originari dai tempi della Corte Estense sono i biscotti ferraresi, secchi, semplici ma buonissimi e gli zuccherotti montanari che sono dei biscotti friabili a forma di tarallo e ricoperti da una glassa di zucchero profumata all’anice che in passato venivano offerti agli ospiti in occasione delle feste e dei matrimoni.
(Immagini torta Barozzi Torta Barozzi | Traditional Chocolate Cake From Vignola, Italy | TasteAtlas)
Storia della torta Barozzi:
A Vignola venne creata una singolare "torta nera" da tale Eugenio Gollini, che nel 1887 aveva aperto una pasticceria nel centro del piccolo comune non molto distante da Modena. La storia racconta che questo nuovo dolce raccolse immediatamente grande consenso, diventando in breve tempo un verso e proprio simbolo di Vignola.
La pasticceria iniziò ad essere frequentata per la prima volta anche da persone provenienti da altri comuni, attratte e incuriosite dalla torta nera di cui tutti parlavano.
Nel 1907, durante il quarto centenario della nascita di Jacopo Barozzi, detto Il Vignola, la torta del Gollini venne ribattezzata Pasta Barozzi, che divenne successivamente Torta Barozzi. Nel 1948 la Torta Barozzi venne registrata come marchio, regolarmente rinnovato ogni vent'anni, da Eugenio Gollini, omonimo nipote del pasticcere che la creò.
Questa è la fine del nostro articolo sui cibi emiliani! Spero vi abbia interessati e divertiti!
Alla prossima!
A.V.,G.R.,D.D.,A.G.
Il cibo spazzatura VS Il cibo sano
27/04/2022
Buongiorno a tutti amici del blog! Oggi presenteremo la battaglia tra "cibi sani VS cibi spazzatura". Ovviamente è un discorso di valori nutrizionali!
Speriamo vi interessi! A.V.,G.R.,A.G.,D.D.
Fonti cibo spazzatura:
https://blog.monousodirect.it/catene-di-fast-food/#McDonald8217s
https://ilfattoalimentare.it/usa-obbligo-di-etichetta-nutrizionale-per-i-fast-food.html
Fonti cibo sano:
https://www.terresabine.com/quali-le-caratteristiche-un-cibo-sano/
II cibo spazzatura (in inglese junk food) indica quel cibo considerato malsano. Ha un bassissimo valore nutrizionale ed all'elevato contenuto di grassi o zuccheri. In alcuni paesi del mondo il loro consumo è stato vietato dalla legge a causa del loro effetto nocivo sulla salute, questi cibi continuano a essere fortemente commercializzati e a essere onnipresenti sugli scaffali nei nostri supermercati. Il "Junk food" è nato praticamente in contemporanea ai fast food. Tra i cibi spazzatura più noti certamente ci sono hamburger, hot dog, wurstel, patatine fritte o in busta, bevande con edulcoranti di sintesi, caramelle, cereali, snack e merendine confezionate. Nonostante tutto ciò il cibo spazzatura è molto mangiato in tutti gli stati del mondo.
I fast food
Il primo fast food più famoso al mondo. Fu fondato il 15 aprile 1955 dai fratelli Mac e Dick McDonald’s negli Stati Uniti. Durante i suoi inizi, McDonald’s aveva un menu composto da 20 voci e man mano che venivano aperti più ristoranti in franchising, venivano create nuove ricette. Durante il suo processo di internazionalizzazione , le abitudini gastronomiche di ogni paese sono state prese in considerazione e la verità è che in alcuni casi sono stati implementati dei cambiamenti.
McDonald’s è sbarcato in Spagna nel 1981. Attualmente, questo franchising ha più di 483 ristoranti fast food nel paese.
10 curiosità sul McDonald's:
https://www.youtube.com/watch?v=lb9Y_H_Z3Rk
Burger King
Ed ecco il secondo fast food più famoso. Questa azienda di fast food è stata creata da David Egerton e James McLamore nel 1954. Come McDonald’s, la maggior parte delle voci del loro menu sono hamburger.
Nel corso degli anni hanno diversificato il loro mercato per soddisfare le esigenze di qualsiasi consumatore e attualmente, Burger King ha 849 fast food in Spagna, una cifra che aumenta ogni anno.
Un cibo sano è un cibo che nutre, un cibo che presenta tutti gli elementi nutritivi che sono fondamentali per il nostro organismo: -Carboidrati -Proteine -Grassi -Vitamine e sali minerali.
Ma non solo… li deve presentare soprattutto integri, anche dopo i processi di lavorazione, di coltivazione, di allevamento, a cui è stato sottoposto prima di arrivare sulla nostra tavola. Questo significa che gli alimenti devono subire il minor numero possibile di processi di lavorazione, in modo da arrivare sulla nostra talvolta con gran parte delle sue proprietà ancora intatte. Un cibo sano deve anche essere un cibo sicuro dal punto di vista della salute. Una caratteristica importante è sicuramente quella per cui un cibo sano deve essere fresco.
Ecco la piramide alimentare: alla base c'è l'esercizio fisico e, per esempio, le spremute, che andrebbero bevute ogni mattina. Sopra ci sono i grassi vegetali e i cereali. Al terzo piano ci sono i vegetali e frutta fresca. Al secondo ci sono: legumi, frutta secca, carne, pollame, pesce, uova, latte, yogurt e formaggi. Nella punta troviamo zucchero, bevande zuccherate, miele, dolci, cioccolato e sale. Inoltre, bisogna bere alcol (vino, liquori...) con moderazione. Ovviamente in cima ci sono le cose che bisogna mangiare raramente per mantenere una buona salute. Venne ideata dal dipartimento statunitense dell'Agricoltura nel 1992 e fu rivisitata e attualizzata nel 2006 con modifiche importanti.
Macedonia di frutta
Carote
Frullato di banana
Yogurt alla fragola
La mela è ricca di fibre, vitamina C e vari antiossidanti. Le mele saziano molto e sono snack perfetti, se sei affamato tra un pasto e l’altro.
2. Avocado
Gli avocado sono frutti particolari, perché ricchi di grassi sani invece che di carboidrati. Sono cremosi, gustosi e ricchi di fibre, potassio e vitamina C.
3. Banane
Le banane sono tra le migliori fonti di potassio. Sono anche ricche di vitamina B6 e fibre. In più sono comode e portatili.
4. Mirtilli
I mirtilli non sono solo deliziosi, sono anche tra le migliori fonti di antiossidanti.
5. Arance
Le arance sono una celeberrima fonte di vitamina C. Sono anche ricche di fibre, antiossidanti, nonché deliziose.
6. Fragole
Le fragole sono nutrienti e gustose, con pochi carboidrati e calorie.
Canzone della piramide alimentare:
Questa è la fine del nostro articolo! Spero vi abbia interessati e divertiti!
A.V.,G.R.,D.D.,A.G.
02/05/2022
Buongiorno a tutti amici del blog! Oggi presenteremo alcuni programmi culinari.
Speriamo vi interessi! A.V.,G.R.,A.G.,D.D.
I programmi culinari in questo periodo vanno molto di moda, infatti molto spesso vengono trasmessi in onda su vari canali. Alcuni tra i più famosi sono: Masterchef, Cake Star, Bake Off, Fatto in casa per voi, Cook 40, Piatto Ricco, Cuochi d'Italia, La Prova del Cuoco...
Questa trasmissione non ha un vero e proprio conduttore: i diversi episodi vengono commentati da una voce fuori campo, prestata da doppiatori diversi nel corso delle stagioni.
La bellezza del programma è data però dai Giudici. Bruno Barbieri è stato l'unico ad essere presente in tutte le diverse edizioni, mentre si sono alternati chef di alto calibro come Carlo Cracco, Joe Bastianich, Giorgio Locatelli, Antonino Cannavacciuolo e Antonia Klugmann (al momento unica donna chef ad aver partecipato al programma come giudice).
Anche il numero dei concorrenti è variato nel corso degli anni, passando da 18 per la prima stagione a 22 nella settima, per poi scendere a 20 nelle ultime due edizioni.
Il format del programma è quello di un talent show a eliminazione. Infatti in ogni episodio i concorrenti si sfidano a colpi di ricette, con l'obiettivo di arrivare in finale e ottenere il titolo di MasterChef.
Il vincitore del programma si aggiudica 100.000 € in gettoni d'oro, e la possibilità di pubblicare un libro di ricette originali con l'editore Baldini+Castoldi. I nomi dei vincitori delle prime 10 edizioni sono: Spyros Theodoridis, Tiziana Stefanelli, Federico Ferrero, Stefano Callegaro, Erica Liverani, Valerio Braschi, Simone Scipioni e Valeria Raciti, Antonio Lorenzon e Francesco Aquila.
Fin dalla prima edizione, MasterChef ha saputo conquistare il pubblico televisivo, battendo tutti i record di ascolti precedentemente stabiliti da trasmissioni culinarie. Proprio per questo, Sky Italia ha iniziato a trasmettere non solo l'edizione italiana, ma anche alcune versioni estere e delle edizioni speciali: MasterChef Junior, Celebrity MasterChef Italia e MasterChef All Stars Italia.
Sebbene il programma non sia ideato per essere "didattico", nel senso che non vengono insegnate ricette allo spettatore, guardandolo si può imparare molto sul mondo della cucina.
In foto i giudici di Masterchef
In foto il logo di Masterchef
Cake Star è il noto talent show culinario, condotto da Katia Follesa e dal noto pasticcere Damiano Carrara, all’interno del quale tre pasticceri dello stesso posto si sfidano a colpi di dolci.
Farne parte però non risulta esemplificato, ma nella vita non bisogna buttarsi giù, e se il vostro obiettivo è quello di far conoscere la vostra pasticceria e farla eccellere, perché non inviare una candidatura; potresti ritrovarti proprio tu a vincere il premio di Cake Star – Pasticcerie in sfida.
Il talent show culinario con alla conduzione, Katia Follesa e Damiano Carrara, si basa su una sfida tra pasticcerie d’Italia e risulta strutturato similmente al programma 4 ristoranti con alla conduzione lo chef Alessandro Borghese.
All’interno di ogni episodio si scontrano 3 pasticcerie dello stesso posto le cui specialità, in alternanza, saranno votate dagli sfidanti riguardo all’esteticità della pasticceria, al cabaret delle paste e al pezzo forte, ossia il dolce di risalto, con una votazione che va da 0 a 5.
Durante le prime 3 stagioni, nella fase finale della primaria parte, i partecipanti che ottenevano il voto più alto entravano diretti alla sfida conclusiva e si scontravano in un ulteriore sfida, valutata soltanto dal pasticcere Damiano Carrara, al fine di vincere il premio di Cake Star, intitolazione della migliore pasticceria della città e un premio in denaro di 2000 € da utilizzare per il rinnovo della struttura.
Dall’inizio della quarta stagione, nella fase finale di valutazione dell’esteticità della pasticceria, del cabaret delle paste e del pezzo forte, Katia Follesa e Damiano Carrara prendono la decisione se conferire o meno un plus di 5 stelle al piatto prediletto dal compratore abituale. Nel caso in cui la pasticceria dovesse ottenere il premio attraverso la somma del bonus, il compratore abituale avrà possibilità di avere una ricompensa a proprio gusto, donatogli dalla pasticceria vincitrice.
In foto i presentatori di Cake Star
In foto il logo di Cake Star
Durante la trasmissione la conduttrice (nota al pubblico per i suoi canali social in cui illustra passo a passo la preparazione di varie pietanze) presenta tre ricette con alcuni consigli per la realizzazione delle stesse, solitamente un primo, un secondo ed un dolce legati da una caratteristica comune. In alcuni episodi mostra anche come preparare prodotti diversi dal cibo, come oggetti da decorazione (come nell'episodio 19 della seconda stagione con la presentazione delle zucche di stoffa) o il sapone.
Nel corso delle puntate, sono presenti diversi ospiti appartenenti sia alla cerchia familiare e amicale della conduttrice (come il marito Marco o le zie Daniela e Rosella) sia altre personalità, come Sveva Casati Modignani nell'episodio undici della seconda stagione. L'episodio 20 della quinta stagione, invece, vede come ospite l'attore Paolo Camilli.
Durante l'episodio 6 della terza stagione, trasmesso il 18 aprile 2020, Marco presenta un cosiddetto "Tutorial inutile" durante la ricetta del budino al cioccolato con peperoncino, precisamente un cocktail dal titolo Margarita caliente di Marco.
Nelle foto Benedetta Rossi
24/10/2024
LE CREPES
COSA SONO ?
Le crêpes all’acqua sono leggere, genuine e molto gustose. Sono perfette per chi è intollerante al latte o per seguire una dieta salutare, senza rinunciare a un dolce delizioso. Queste crêpes sono delicate, morbide e facili da realizzare. Non hanno derivati animali, perciò possono essere anche un cibo vegano.
LA LORO STORIA
Le crêpes sono un dolce inventato nel V secolo. In Francia sono un simbolo tradizionale di amicizia e alleanza. Venivano consumate alla Candelora: una festa della presentazione di Gesù al tempio, poiché nel V secolo i pellegrini Francesi furono accolti a Roma da papa Gelasio I. Inoltre nel Medioevo le preparavano con acqua e vino al posto del latte. Quella delle crêpes è una storia curiosa e insolita. Sembra una storia banale, ma in realtà è molto interessante e sono certa che voi non la conoscevate.