Lezione 9

Architettura e presenze delle superfici

Il mondo della digitalizzazione è un mondo con un rapporto diretto con lo sviluppo dell’architettura degli ultimi anni. Lo sviluppo riguarda principalmente il fattore superficiale, la pelle, che in molti casi rispecchia anche il contenuto dell’opera.

Rapporto epidermico tra il mondo architettonico e quello dei raster. Il primo riguarda le nuove presenze dell’immagine dell’elettronica che ci circonda, rivelano vari motivi del progetto architettonico. Ad esempio, riguardo il tema del mapping e della superficie, alla compresenza dinamica di diversi layer figurativi e funzionali e anche ciò che riguarda la luce che si utilizzano e che hanno i progetti.

ETFE: etilene tetrafluoroetilene. Materiale molto interessante perché rappresenta, per la superficie, un ritorno ad una carica di nuovi significati nell’epoca dell’informazione; motivo interessante dell’importanza di questo è che ha la caratteristica di raccogliere, avere e rappresentare delle proiezioni. Avendo dei sistemi proiettivi veri e propri, o fibre proiettive, mettendolo al di là della lente si ottiene una parete parlante, per così dire. Si utilizzano tante luci al neon, con giochi di luci e proiezioni si hanno vari linguaggi e delle, appunto, pareti parlanti.

Opra molto importante da prendere in esempio per esplicare al meglio questo argomento è lo stadio di Monaco progettato da Herzog & de Meuron: dove si ha una forma pura, un ovale quasi perfetto a cui non si aggiungono attributi plastici essendo foderato da ETFE, che raccogliendo le informazioni, lo stadio stesso si tramuta in uno strumento di comunicazione. 

Il concetto di schermo si muove oltre lo schermo per avere poi un impatto nella vita e nella cultura.
Importante quindi è capire quando la profondità diventa schermo, piano. La tecnica della griglia. Una donna sdraiata al di dietro di una griglia dove ogni punto di questa corrisponde a un punto della donna, ovviamente essendo un piano, se si muovesse la donna cambierebbero anche i punti corrispondenti a quel determinato punto. Anche in Caravaggio, riguardo gli strumenti, troviamo la sua visione intrecciata sull’uso di nuovi strumenti: lo specchio, la camera oscura.

Teoricamente parlando, a cavallo degli anni 2000, si è cominciato a parlare in architettura del ritorno alla superficie. Tema interessante perché prima si rifiutava il concetto della superficie come elemento importante nell’architettura; infatti, uno dei baluardi era l’eliminazione della superficie. 
Come rientra in gioco?
Attraverso due grandi caratteristiche: la prima è il rientro come vera e propria pelle, la seconda è come schermo, che rimanda a una modalità planare e che spesso rimandano a un mondo con una figuratività naturale.