Lezione 2

Il ruolo strutturale dell’informazione: la Terza Ondata 

Spostamento nel mondo dell’industria dove si è appieno affondando nel mondo dell’informazione, anche chiamata era del computer.

Aspetto chiave di questo spostamento è che da un’idea di oggettività a una maniera di soggettività.

Nella società tutto tende al concetto di oggettivo. L’idea dello standard e della ripetitività è movimento che va in questa direzione. Al contrario, la società dell’informazione tende nel senso opposto, proprio nella soggettività. I bisogni e i prodotti diventano soggettivi, come tutti i processi che si inizieranno ad affrontare. Concetto rivolto a molti temi, anche all’architettura. Il valore fondamentale di un oggetto all’interno del mondo industriale è quello del suo funzionamento.

L’oggetto informatico esiste in quanto informa

Queste idee prendono corpo a cavallo degli anni ’70 e ’80 grazie al sociologo Alvin Toffler. Libro fondamentale è quello intitolato “La Terza Ondata”. Toffler dice che stiamo vivendo nella terza ondata, che è l’ondata successiva alla fase agricola, che va dal paleolitico fino alla metà del ‘700. A questa succede la fase industriale, che nasce alla fine del ‘700 e va andati fino agli anni ’50 dello scorso secolo. Oggi, appunto, siamo alla terza ondata, cui la parola chiave è INFORMAZIONE.
Alla base di questo ragionamento, c’è un’origine economica, che parte da Marx. La necessità è quella di focalizzarsi sugli strumenti produttivi: i mezzi di produzione.

La fase agricola si focalizza sul possesso della terra, vedendo in questo possesso l’elemento propulsivo e organizzativo dell’intera società, anche negli aspetti sovrastrutturali. Stesso ragionamento per la fase industriale: i mezzi di produzione sono quelli che incrementano il valore e la cultura si proietta nelle sue sovrastrutture. Se questi primi due punti corrispondono a verità, ne discende il terzo punto: inizia dalla metà degli anni ’50, è l’informazione il bene, è il mezzo di produzione, è quanto determina un’accelerazione sotto tutti i punti di vista.

Altre prove della teoria: chi sono i ricchi? Chi possiede, chi ha la terra. I grandi ricchi sono i grandi feudatari. Nell’epoca industriale però questo concetto cambia, i grandi ricchi sono i possessori della grande industria.
Nell’epoca informatica i grandi ricchi erano innanzitutto chi produceva hardware, successivamente chi produceva software, ad esempio Bill Gates, in una terza fase chi produce sistemi di comunicazione sociale. I grandi ricchi sono chi ha i mezzi di informazione e comunicazione.

Ad un certo punto però ci si pone una domanda: ma se tutto questo c’è sempre stato, che succede, come funziona l’algoritmo, quando tutti i bisogni agricoli, ad esempio, sono necessari tutt’ora? Per spiegarlo al meglio, si immagini un frutto: una mela in epoca agricola. Poi prendiamo una mela in epoca industriale. Infine una terza mela in epoca informatica. Si guardi com’è fatto il prodotto mela. Nella prima epoca, incapsulato in essa è presente il 90% di bene terra, il 7% di bene industriale e 3% di bene informativo. Nella seconda, in essa c’è 50% di bene terra, il 35% di bene industriale e il 15% di bene informativo. In ultima fase, invece si ribalta completamente, co il 25% di bene terra, il 30% di bene industriale e il 45% di bene informatico.

Un bene non è assoluto ma va diviso nelle sue componenti percentuali produttive.

Un’altra prova di questa terza ondata è: cosa fa la maggioranza della popolazione? Basti guardare l’occupazione durante queste tre fasi.

“Google è la cosa più vicina a Dio che l’uomo abbia potuto creare”

                                                                                                                        Antonino Saggio.

Google – Dio è onnisciente e onnipresente.

Nel 2001, esistevano i PC ma non avevano preso ancora piedi i portatili, quindi Google, da qui, inizia effettivamente ad essere ovunque e con chiunque; con l’esplosione degli smartphone l’onda si è ancora di più allargato, come anche le smart tv.

Google è infinito: se si immagina il concetto di infinto, l’uomo non è capace di comprenderlo; ciò che l’uomo non è in grado di comprendere è perché è in costante crescita, sempre. Così come Google.

Le vie del Signore sono infinite, perché in Google? Trova la strada con meno traffico, la strada più veloce, calcola il percorso migliore.

Dio è creatore di mondi e sottomondi. Nessuno avrebbe mai pensato della strada o dove sarebbe potuto arrivare Google, infatti anche questo ha dei sottomondi.

Tecnicamente, come funziona Google? Fa un continuo scanner del mondo informatico per poi immagazzinare e mettere nei propri server.

Il sistema informatico, però, è un sistema inquinante.