Lezione 5

La lunga crisi dell’800: ricerche e innovazioni tra architettura, ingegneria e arte 

Nel corso dell’800 hanno avuto luogo una serie di spinte, con la rivoluzione industriale, che hanno portato alla creazione di un nuovo paradigma in architettura: il movimento moderno.

Bisogna capire quali sono stati gli esperimenti, che poi combinati in maniera che inizialmente era impensabile, che hanno dato vita a questo nuovo paradigma industriale e meccanico per l’architettura.

Fu un processo molto lungo; con l’arrivo della rivoluzione industriale, fine del ‘700, all’affermazione di questa nuova architettura che sappia rispondere al nuovo sfondo ci è voluto più di un secolo. La domanda sorge spontanea, come è stato possibile impiegare così tanto tempo? Le ragioni sono molteplici: non c’era nessun automatismo e, tradizionalmente, l’architettura è lenta ad assorbire dei cambiamenti.

Fenomeni che hanno concorso nel processo: la storiografia parte dagli architetti rivoluzionari francesi, che hanno aderito all’illuminismo e alla rivoluzione. I più importanti Boullèe , Ledoux e Durand. Fanno un’operazione di riduzione geometrica dell’opera che sembravano anticipare i caratteri dell’architettura moderna.

In questo tempo si tratta ancora di un movimento minoritario, molto piccolo, rispetto all’architettura presente; infatti la maggior parte continuava a costruire e progettare come era sempre stato fatto fino a quel momento.

Altro filone molto importante è quello per quanto riguarda lo studio tipologico. Nasce in contemporanea con l’inizio dell’insegnamento dell’architettura nei politecnici, scuole create durante Napoleone che si occupavano delle scienze esatte. Si occupavano della sostanza organizzativa dell’architettura, a cui daranno il nome di TIPO EDILIZIO, molto diffuso lo studio tramite planimetrie.

Elemento fondamentale è l’attitudine costruttiva. La costruzione inizia a diventare il centro, la chiave dell’architettura, mentre in passato l’attenzione era incentrata sugli apparati estetici e decorativi.

Arrivano nuove sfide, principalmente legate alle ferrovie, che emergono rapidamente durante tutto il secolo in questione. Conseguentemente a queste, nasce l’edilizia annessa o appartenente a questa tipologia di struttura, ad esempio i ponti, hangar, stazioni. Innovativo, inoltre, è il materiale utilizzato, c’è la scoperta del ferro come elemento essenziale per la costruzione di tali opere.

Nasce così la figura dell’ingegnere, specializzato in costruzioni e specializzato in opere che rappresentano le grandi sfide che si interfacceranno da questo momento in poi. Sarà anche quella figura che sarà innovatrice e progressista, anche perché in quegli anni era considerato un inventore. Molte delle costruzioni o delle opere che si andavano ad affrontare non si erano mai viste precedentemente.

In Europa, durante l’800, effettivamente non c’è nessun architetto che può essere avvicinato alla fama di Eiffel e la sua costruzione della torre. 

In America, però, c’è un’ottica diversa. Anche qui l’accelerazione è molto forte di questi fenomeni, perché ovviamente si innesta una grande crisi, che ne consegue poi un cambiamento drastico, che è quella dell’incendio della città di Chicago, nella seconda metà dell’800: devastò moltissime costruzioni che causarono delle modifiche molto profonde. La prima e la più importante è la nascita della struttura in acciaio. Da quel momento in poi in America quello sarà il principale modo di costruire, perché il materiale consente di avere altezze notevolissime e poi applicare a cortina delle pelli sulle ossature in acciaio; queste ultime hanno la particolarità di essere costruite in maniera modulare e chiodate a piastra. Non molto differente dalle case dei pionieri, cambiando solo materiale. Per i primi decenni però si continuava con decorazione neoclassica, il che rendeva tutto quasi ironico, struttura modernissima e rivestimento classico.

Importantissimo fu Sullivan, maestro di Wright, ragiona in modo diverso: afferma che costruzione-forma-decorazione devono formare un sistema organico, non distaccati fra loro, ma creare un tutt’uno. 

ARTS and CRAFTS. (arti e mestieri) Fenomeno interessante ma contraddittorio allo stesso tempo: parte con l’idea di porsi in maniera anti-industriale. Nasce per controbattere i fenomeni di industrializzazione. Si utilizzava un mondo medievaleggiante in cui l’artigianato aveva ruolo importante e creativo che dava luogo anche a socializzazione. Gli architetti erano amici dei pittori preraffaelliti (giovani tecnicamente bravi ma che idealizzavano un mondo medievale).

Con questo movimento, attraverso la figura di Morris, capo-ispiratore, diventa un fenomeno su larga scala con un carattere decisivo nella nuova architettura industriale. L’idea è quella che architettura e artigianato con un medesimo gusto pervade tutte le arti.

Durante il secolo ci si interrogava su come mai, in quegli anni, vigeva lo stile eclettico e come questa fosse un’epoca a non aver segnato un proprio stile. L’architettura, in effetti, è eclettica, cioè che segue di volta in volta degli stili del passato o presenti in regioni lontane. Tutto questo finché non arriva l’art nouveau: utilizzo di materiali contemporanei, ferro acciaio e vetro; affusolamento delle forme strutturali con richiamo a forme floreali; attenzione per la decorazione. Lo stile permea molto velocemente in tutto il mondo. E’ lo stile della belle époque

La STAZIONE FERROVIARIA. Fa scontrare il mondo dell’ingegneria e il mondo dell’architettura. Prendiamo la stazione di Milano, prototipi del ragionamento. L’ingegneria riguarda le grandi tettoie, le smisurate altezze, i materiali utilizzati e via dicendo; d’altro canto, ci sono dei veri e propri tappi che sono quelli degli edifici quando devono fronteggiare verso la città, che doveva essere accettabile per stile.

La Stazione di Firenze, invece, è la prima stazione modernissima in tutto il mondo; nasce con un concorso in cui vincono un gruppo di architetti fiorentini, tra questi anche Michelucci, che guida il gruppo. Questa è l’opposto della stazione di Stacchini; ha caratteri di accettazione del nuovo mondo, l’ingegneria irrompe anche sulla facciata.

Il mondo della macchina inizia a diventare un orizzonte estetico per i pittori, basti pensare a Monet, che sono scossi dall’arrivo della macchina fotografica, di conseguenza devono cercare nuove direzioni, utilizzando nuovi sguardi ed espressioni: si dà luogo al dinamismo con il movimento degli IMPRESSIONISTI.

L’artista che influenzerà maggior mente il mondo dell’architettura sarà Cezanne: vive una doppia crisi, in queste trova un’estetica nuova.  Lui è un pittore legato all’impressionismo, legato a Pizarro che lo fa entrare in questo mondo.  Nei suoi quadri possiamo vedere l’interesse per i volumi che non sono affatto tipici del movimento di cui fa parte. Da una parte c’è la frammentarietà nel modo di dipingere, dall’altra c’è la ricerca della presenza del volume, che effettivamente è una contraddizione; è proprio in questa che il pittore opera, trovando una via, dove il volume tende ad essere astratto, fare volume non significa fare prospettiva. Strada che piano piano porterà anche al cubismo. 

La sintesi, in fondo, è che i filoni finora avvenuti, insieme ai nuovi che stavano avvenendo, prendono come punto fondamentale e cruciale la critica sociale. Nel ‘900, il mondo industriale non porta avanti fatto tecnologici, ma è anche la causa di un forte inurbamento, tutta la popolazione si sposta dalla campagna alla città; di conseguenza aumenta la manodopera in quest’ultima, con la nascita nel tempo anche di tensioni sociali che andranno ad intaccare le varie epoche.