Lezione 7

Evoluzione del computer dal pallottoliere allo schermo grafico e oltre

Garibaldi ha assistito all’invenzione del telegrafo; Terragni quella del cinema, che ha cambiato, negli anni ’20, il punto di vista e il concetto di molte cose; Jobs ha visto l’arrivo della televisione.
Lo stesso ragionamento con il computer, circa 40 anni fa. Tutto questo per dire che ogni generazione vive la nascita di un qualcosa di nuovo, dell’evoluzione tecnologica e informatica.
Viviamo in un mondo sempre più pixellato, sempre più caratterizzato dalla presenza degli schermi che sono diventati ubiqui e fanno parte del nostro paesaggio.
Il mondo raster diventa una visione del mondo.

Da sempre si conta con le dita, ma a poco a poco sono stati inventati degli strumenti appositi per il calcolo, ad esempio, l’abaco. Questo mondo parte dalla mano, quindi, e arriva di nuovo al tattile, riconducibile agli schermi touch.
Nicholas Negroponte, ingegnere di origini italiane, che alla fine degli anni ’60 aveva creato un medialab, che tuttora va avanti. Nella stessa giornata in cui Jobs presentava il Mac, lui presentava i primi schermi tattili. Questa tecnologia era già presente, quindi, ma il tempo per fare un salto avanti non era così breve.
Per una lunga fase si lavorava con la geometria, era il vero e proprio metodo di calcolo.
Il grande mondo del calcolo attraverso l’abaco, all’inizio dell’800, rivoluzione industriale, il desiderio di avere macchine per il calcolo era molto forte; tra questi, il paese che ne necessitava maggiormente era l’Inghilterra. Nasce il personaggio di Charles Babbage, autore del primo sistema di calcolo meccanico.
Interessante è il telaio nelle macchine industriali, essendo stata la prima macchina programmabile e programmata: è possibile programmare le azioni del telaio per fargli creare orditi diversi; questi erano già avanzati agli inizi dell’800.
Parallelamente, c’è la scoperta del mondo binario. Fondamentale George Boole: ridurre tutto a zero e uno, non tanto le cifre, quanto lettere e relazioni.
Un altro fisico, invece, calcola le superfici in quanto curvilinee, non piane. Tornando a Boole, avrà grande impatto circa un secolo più tardi.

All’inizio del 900 si fa un grande salto, rappresentato dalla IBM (international business machines), elabora un sistema: la patchwork card. Fori fatti in una macchina configurano dei dati statici. Ogni scheda è individuale e può essere perforata che raggruppata insieme ad altre schede che creano poi un insieme di dati. E’ stato a lungo un qualcosa che somigliava al calcolo automatizzato. Il salto avviene nell’ambito della guerra e nel corso di questa. Si passa al sistema elettrico: tutto questo funziona grazie ad una sequenza di valvole, messe in determinate sequenze possono dare dei condotti di informazioni di calcolo che si basano sul criterio della presenza o meno della corrente elettrica. Qui, si ritorna a Boole, si utilizza il codice binario.
I primi computer erano interi piani o direttamente degli edifici.
Pubblicità: “Doubling Univac’s Speed”, anni ’60. Rappresenta un alto dirigente, lo si vedere da com’è, da come è vestito. Duplicano la velocità del sistema precedente e ne mostrano uno altamente miniaturizzato; il processo di questo raddoppiamento è una legge tipica dei calcolatori.

Salto importantissimo con il TRANSISTOR. E’ un circuito stampato che fa uso di minerali molto reali e preziosi. Poi nasce il CHIP, con un’influenza fortissima nella cultura in quel periodo, basti anche solo pensare alla musica: la radio, che prima aveva le dimensioni di una lavatrice, ora si ha la possibilità di avere uno strumento molto più piccolo e trasportabile, arriva persino nelle automobili.
Nasce il primo computer a Transistor, di stampo italiano, grazie a Olivetti con fabbrica a Ivrea. Ha un design modernissimo, è anche a colori.

Il PERSONAL. E’una nascita fortemente voluta e generata dal basso, da una cultura libertaria, che radica l’idea dell’empowerment: lo strumento rappresenta potere. Legata agli anni del ’68, nata in un’area geografica limitata, quella di San Francisco, in particolare, in alcuni circoli dedicati alla tecnologia.

Uno dei primi personal computer è l’Altair: gli oggetti si producono principalmente in negozi che vendono componenti elettroniche. 

Steve Jobs, si unisce con il suo collega programmatore e ingegnere Steve Wozniak; il primo conosce la programmazione, ha lavorato in ditte del genere. Ha questa idea visionaria: compattare tutto in un’unica scatola, sarà il primo Apple, che si può attaccare ad un televisore. Le prime invenzioni hanno luogo nel garage di casa propria. Dopo Apple 1 trovano un grande finanziatore che permette di realizzare Apple 2. Hanno presto anche degli ordini da vari negozi di elettronica.
Il case è in plastica e molto elegante. Forte interesse di Jobs per il design e anche dal suo stile di vita.
Il sistema è quello di andare in borsa, è quello, effettivamente, l’obiettivo.
Attorno a Silicon Valley diventa territorio per le fabbriche e gli uffici dedicati alla tecnologia, gli ingegneri lavorano principalmente lì.
Jobs incarna, agli occhi degli altri, l’ideatore, è un visionario, che riesce a far compiere dei veri e propri salti di paradigma, dovuta ad una visione, che diventa catalizzatore degli entusiasmi che creeranno di conseguenza.

MAC e BIT. Sul fronte Mac, Jobs ha una seconda grande intuizione: mettere a profitto quanto si faceva nei laboratori di ricerca della Xerox. Lui va in visita in questa azienda, creano un piccolo fronte di ricerca per mandare avanti un altro affare, quello tecnologico. Questo gruppo escogita molte cose importanti, ad esempio uno schermo bit mappato: uno schermo grafico in cui ogni dot dello schermo può contenere informazioni di qualsiasi tipo, creando un insieme di puntini; di conseguenza lo schermo diventa luminoso, come lo conosciamo noi oggi. Altra tecnologia è quella del mouse, o puntatore. Questo schermo può essere navigato con un montatore ed è intuitivo perché sa che natura ha quel determinato punto. Sa anche che esistono dei menù a tendina che permettono di fare operazioni. L’interfaccia diventa diretta e i menù semplificano il rapporto uomo-computer; di conseguenza tutto è pronto per la terza rivoluzione: quella delle finestre. Uno schermo del computer può essere organizzato in tante schede diverse, che possono appartenere allo stesso mondo o meno.
Jobs, come detto prima, va in visita e ha l’idea fondamentale: portare questa tecnologia a livello di massa. Modificare radicalmente il mondo dei computer.
Realizza un primo computer, chiamato Lisa, dell’83, di conseguenza nasce il Macintosh solo un anno dopo.

Le idee basi al computer: avere un sistema chiuso. Creare una forte sinergia fra hardware e software, sia quelli applicativi e quelli di sistema.

BIT. La seconda persona chiave è Bill Atkinson, nella squadra originaria di Jobs, è quello che scrive Macpaint: il programma grafico, essenziale per dimostrare la potenzialità di questo computer. Negli anni, man mano che avanzano i sistemi operativi, ci sono sempre delle nuove routine costruite a livello di questi e a quello di ROM, che incorporano nuovi passaggi tecnologici. Ad esempio, nell’85 nasce il PostScript, grande rivoluzione perché fino a quel tempo i disegni, i testi e le informazioni facevano parte della Bitmap, di conseguenza c’è stata l’invenzione di una descrizione: il carattere viene descritto matematicamente. Nascono stampanti PostScript con una risoluzione grafica altissima. Nell’87, invece, scopre un linguaggio della discontinuità, hyper talk: linguaggio multimediale in cui prodotti di tipo diverso possono comunicare tra loro e questo avviene tramite dei link, dei salti, nasce l’html.

DOS e PC. Sull’altro fronte si muove in maniera diversa Bill Gates, che in quel momento è a Harvard, anche lui, però, non si laureerà. Ha una intuizione: i computer, prima di essere accesi, dovevano avere un sistema operativo affinché si potesse effettivamente fare qualcosa e utilizzare in qualche maniera. Ha l’idea, quindi, di uniformare: fare un sistema operativo di basso sistema tecnologico, non molto sofisticato, ma che poteva funzionare su una amplia gamma di computer: il DOS (disk operating system). I genitori gli consigliano di non vendere il sistema, ma di prendere una percentuale per ciascun utilizzo di sistema operativo, questo lo fa diventare per lungo periodo uno degli uomini più ricchi al mondo.
Fonda una compagnia, la Microsoft. Ha un balzo quando l’IBM, nei primi anni ’80 decide di utilizzare questo sistema.