07.01.2025
IL NUOVO CATALIZZATORE
Architettura, Informazione e Interattività
Comprendere il ruolo dell’informazione nell’architettura significa esplorare il legame tra tecnologia e progettazione. Secondo Alvin Toffler, l’era dell’informazione rappresenta la Terza Ondata dell’evoluzione sociale. Ma come può questa dimensione informativa raggiungere il livello più alto, quello estetico?
L’architettura non è solo costruzione, ma anche comunicazione. Il Kiasma di Steven Holl, ad esempio, trasforma lo spazio in un linguaggio espressivo. Allo stesso modo, il processo di progettazione e costruzione oggi è sempre più basato sull’informazione, intesa non solo come dato tecnico, ma anche come elemento estetico e simbolico.
LA REIFICAZIONE
L’architettura ha sempre avuto la capacità di reificare idee astratte, trasformandole in realtà tangibile. Alcuni esempi storici:
Le Piramidi: l’organizzazione geometrica alla base della loro costruzione è un esempio di reificazione della conoscenza matematica.
La Prospettiva nel Rinascimento: un concetto teorico che diventa uno strumento pratico per rappresentare lo spazio tridimensionale.
Questa capacità di tradurre concetti astratti in forme concrete riflette l’evoluzione del pensiero industriale e analitico, dove gli strumenti tecnologici influenzano profondamente il processo creativo.
Nell’informatica, i dati sono organizzati in modelli ad albero di relazioni, in cui le entità sono dinamicamente connesse. Questo sistema presenta due caratteristiche fondamentali:
· Interattività. Una modifica in una relazione genera cambiamenti automatici nel sistema;
· Dinamismo. Il modello evolve continuamente in base ai nuovi input.
Se la tecnologia plasma il processo creativo, è naturale che anche l’architettura cerchi di assomigliare ai suoi modelli di riferimento, adottando una logica sempre più interattiva. Questo porta alla nascita di un’architettura dinamica e adattiva, che ridefinisce il ruolo del progettista e il rapporto tra spazio e utente.
L’INTERATTIVITÀ
L’interattività in architettura può manifestarsi in tre modi principali:
1. Interattività Processuale
Durante la progettazione, strumenti come il BIM (Building Information Modeling) permettono di modificare e aggiornare i parametri in tempo reale. Ad esempio:
Sostituire un materiale con un semplice click.
Modificare lo spessore di una parete senza ridisegnare l’intero progetto.
Aggiornare automaticamente i dati geometrici e strutturali.
Questa interattività rende il processo collaborativo e flessibile, riducendo tempi e costi di realizzazione.
2. Interattività Proiettiva
Si riferisce alla capacità di integrare strati digitali e interattivi (layer) sugli edifici, senza modificarne la struttura fisica. Alcuni esempi:
Studio Azzurro: creazione di ambienti immersivi attraverso layer visivi e sensoriali;
Biennale di Venezia 2000 (Massimiliano Fuksas): un’installazione che esplora la trasformazione digitale dello spazio.
Project Blinkenlights (Berlino): la facciata di un edificio diventa uno schermo interattivo per giocare a Pong.
Jason Bruges: installazioni che uniscono arte e tecnologia, trasformando l’architettura in un’esperienza dinamica.
3. Interattività Fisica
In questo caso, l’architettura stessa diventa dinamica e reattiva, trasformandosi in risposta agli stimoli ambientali o umani. Alcuni esempi significativi:
Santiago Calatrava. Strutture come il Milwaukee Art Museum e il Venice Canopy, che si aprono e si chiudono adattandosi alle condizioni atmosferiche.
Hyperbody. Installazioni interattive mobili che rispondono ai movimenti degli utenti.
Diller + Scofidio – Blur Building (2002). Una struttura che vaporizza acqua in base a fattori ambientali come temperatura e ora del giorno, creando un’architettura in continua trasformazione.
Dall’Edificio alla Smart City
L’interattività architettonica non si limita al singolo edificio, ma si espande alla scala urbana con il concetto di smart city. Oggi, molte città stanno implementando sistemi di sensori e tecnologie per:
· Regolare il traffico in tempo reale;
· Gestire in modo intelligente l’energia e i servizi pubblici;
· Creare spazi urbani adattivi e interattivi.
Questa evoluzione porta oltre i confini dell’architettura tradizionale, integrando la tecnologia come strumento per migliorare la qualità della vita.