17.12.2024
ALLA BASE DEL BIM: MODELLI GERARCHICI
COS’È IL BIM?
Il Building Information Modeling (BIM) rappresenta un’innovazione nel settore delle costruzioni, andando oltre la semplice progettazione edilizia per abbracciare un concetto più ampio di costruzione integrata e multidisciplinare. Si tratta di un approccio digitale, olistico e collaborativo, che copre l’intero ciclo di vita di un’opera: dalla progettazione alla realizzazione, fino alla gestione e manutenzione.
L’ACRONIMO BIM
L’acronimo BIM si articola in tre componenti chiave:
Building: non si riferisce solo all’edificio come prodotto finito, ma all’intero processo del costruire, che include progettazione, pianificazione e gestione. In inglese, building è sia un sostantivo (il manufatto) che un verbo (to build), sottolineando la sua natura dinamica e in continua evoluzione.
Information: il cuore del BIM è la gestione delle informazioni. Ogni elemento di un modello BIM non è solo una rappresentazione geometrica, ma un contenitore di dati (materiali, costi, manutenzione, cronoprogrammi, ecc.), organizzati secondo formati interoperabili come l’IFC (Industry Foundation Classes).
Modeling: rappresenta il processo di modellazione digitale, che non si limita alla creazione di un modello 3D, ma integra dati e geometrie in un unico ambiente collaborativo. Questo concetto si estende oltre l’architettura, trovando applicazioni in settori come la statistica, l’ingegneria e la gestione urbana.
L’ORIGINE DEL BIM
L’idea di un modello digitale intelligente e informativo nasce negli anni ’70 con il lavoro di Charles Eastman, che teorizzò il concetto di 3D Database, un modello tridimensionale capace di contenere dati strutturati e aggiornabili in tempo reale.
Dopo decenni di sperimentazione, il BIM è diventato oggi uno standard operativo nel settore delle costruzioni e un riferimento normativo, richiesto in molti paesi per progetti pubblici.
IL BIM COME OBBLIGO NORMATIVO
In molte nazioni, il BIM è diventato un requisito obbligatorio. A livello europeo, la direttiva 2014/24/UE impone l’uso di strumenti digitali come il BIM nei progetti finanziati con fondi pubblici.
Anche in Italia, il Decreto Ministeriale 560/2017 (Decreto BIM) stabilisce l’obbligatorietà progressiva del BIM negli appalti pubblici, introducendo una trasformazione digitale del settore.
Un errore comune è pensare che il BIM sia un semplice software. In realtà, è un processo collaborativo, che coinvolge:
· Progettisti;
· Costruttori;
· Committenti;
· Manutentori.
L’obiettivo è creare un ambiente di dati comune (CDE, Common Data Environment), che consente una gestione più trasparente, tracciabile ed efficiente di tutte le fasi di un progetto.
IL BIM E LEONARDO DA VINCI
Cosa collega il BIM al genio di Leonardo da Vinci?
Leonardo ci ha insegnato che il progresso umano si basa su un principio essenziale: la capacità di astrazione.
L’evoluzione tecnologica si basa su due domande fondamentali:
Come generare modelli tridimensionali coerenti e gestibili?
Come organizzare, trasmettere e gestire le informazioni in modo intelligente?
Questi due aspetti trovano una risposta nel BIM, che si basa su una struttura semantica, interattiva e intelligente.
LA LOGICA STRUTTURALE DEL BIM
Il BIM si fonda sulla distinzione tra primitivi e istanze, un concetto che ricorda la modularità del pensiero leonardesco:
Primitivo: è l’elemento di base, con una geometria completa e una struttura informativa dettagliata.
Istanza: è una copia del primitivo posizionata nello spazio, definita da: posizione, scala e rotazione.
Questa logica consente di costruire modelli gerarchici e ricorsivi, in cui un oggetto può contenere altre istanze, riducendo ridondanze e sprechi computazionali.
I QUATTRO PUNTI DI FORZA DEL BIM
· Efficiente: Minimizza la ripetizione dei dati, ottimizzando risorse e prestazioni.
· Intelligente: Organizza informazioni complesse in modo modulare e scalabile.
· Semantico: Ogni elemento ha un significato e relazioni definite.
· Interattivo: Permette modifiche dinamiche e una navigazione flessibile del modello.
Questa struttura rispecchia la visione di Leonardo: proprio come il codice Morse e il sistema binario rappresentano un’astrazione del linguaggio umano, il BIM astrae la complessità del mondo costruito, trasformandola in un sistema digitale vivo e connesso.