L'idea di "schema a priori" implica che l'architettura non debba nascere da esigenze contingenti o funzionali immediate, ma da principi universali, astratti e razionali, che precedono la progettazione stessa. In questo senso, Boullée, Ledoux e Durand condividono una concezione dell'architettura come un sistema organizzato secondo regole precise, anche se declinato in modi differenti.
Per capire come siamo giunti all'architettura contemporanea, è necessario guardare alla storia. Secondo il libro Architettura e modernità. Dal Bauhaus alla rivoluzione informatica di A. Saggio, la nascita degli "architetti rivoluzionari" risale alla Rivoluzione Industriale, con figure emblematiche come Étienne-Louis Boullée e Claude-Nicolas Ledoux.
I loro progetti rappresentavano una visione radicalmente nuova, con un'architettura di potenza geometrica, simbolo della razionalità scientifica e dei principi dell’Illuminismo. In un contesto dominato da stili come il Barocco e il Rococò, le loro opere costituivano una rottura significativa.
Questo periodo segnò il passaggio a una razionalizzazione dell'architettura, processo portato avanti anche dalla Scuola di Durand. Tuttavia, l'influenza delle visioni di Boullée e Ledoux restò in gran parte latente, emergendo pienamente solo in tempi più recenti.
In generale quindi in questo quadro si inseriscono i progetti visionari di Boullée, le teorie funzionali di Durand e la sperimentazione urbanistica di Ledoux.
ÉTIENNE-LOUIS BOULLÉE: LA MONUMENTALITÀ E IL SUBLIME ARCHITETTONICO
Étienne-Louis Boullée (1728-1799) è considerato uno degli architetti più visionari della storia. I suoi progetti, mai realizzati, riflettono una concezione dell’architettura come mezzo per suscitare emozioni profonde e per comunicare idee universali.
Boullée è il più visionario dei tre e il più legato a un'architettura astratta e concettuale. La sua ricerca si concentra sulla monumentalità estrema e sulla capacità degli edifici di suscitare emozioni potenti, come il senso di sublime e di meraviglia. Per lui, l’architettura deve essere simbolica e rappresentare concetti universali attraverso forme geometriche pure come la sfera, il cilindro e il cubo.
Boullée sviluppa un linguaggio architettonico basato su pochi principi fondamentali:
Usa forme geometriche essenziali per evocare concetti universali.
Gioca con luce e ombra per creare atmosfere drammatiche e mistiche.
I suoi progetti sono visionari e irrealizzabili, più vicini a un'esplorazione teorica dell’architettura che alla pratica edilizia.
L’architettura ha una funzione evocativa più che utilitaria, con edifici progettati per comunicare concetti astratti.
OPERE PRINCIPALI
Boullée, pur non avendo costruito molte opere, ha avuto un’enorme influenza sull’architettura moderna e contemporanea, anticipando concetti che ritroveremo nel razionalismo del XX secolo.
Il Cenotafio di Newton (1784): questo progetto è probabilmente il più celebre di Boullée. Si tratta di un gigantesco mausoleo sferico dedicato al grande scienziato Isaac Newton. Questo edificio simbolico non era solo un tributo a Newton, ma rappresentava anche la fusione tra scienza, filosofia e architettura. Rappresenta l'universo.
Di giorno, l'interno sarebbe stato completamente buio, con piccoli fori nella cupola per simulare un cielo stellato, evocando la vastità dello spazio. Di notte, un grande globo luminoso sospeso all’interno avrebbe irradiato luce, creando un effetto opposto: il sole al centro dell’universo.
Questa doppia illuminazione voleva trasmettere l'idea della scienza che fa luce sulle tenebre dell’ignoranza.
Il cenotafio è rappresentato da un’enorme sfera con un diametro di circa 150 metri. La sfera è simbolo di perfezione e ordine cosmico, riflettendo la matematica e l'armonia dell'universo descritte da Newton.
La Biblioteca Nazionale: la Biblioteca Nazionale progettata da Étienne-Louis Boullée è uno dei suoi progetti più celebri, sebbene mai realizzato. Questo edificio incarna la sua ricerca della monumentalità, della luce e della rappresentazione simbolica attraverso l'architettura. L’obiettivo era quello di creare uno spazio che celebrasse il sapere umano, ponendo il visitatore in un ambiente di grandezza quasi mistica, capace di evocare il sublime.
La biblioteca è concepita come un'enorme navata a volta che si estende in lunghezza, creando un effetto di grandiosità e solennità.
La scala dell’edificio è volutamente imponente per trasmettere un senso di maestosità e sacralità del sapere. Il soffitto della biblioteca presenta una grande volta a botte con aperture lineari che permettono alla luce di entrare dall’alto. Questo gioco di luci crea un’atmosfera eterea e mistica, in cui i libri e gli scaffali sembrano illuminati in modo divino, sottolineando il valore della conoscenza.
Claude-Nicolas Ledoux (1736-1806) fu un architetto innovativo, noto per i suoi progetti di edifici pubblici e per le sue idee urbanistiche visionarie. Ledoux è il più concreto tra i tre, ma mantiene una forte componente visionaria. A differenza di Boullée, che concepisce edifici astratti e irrealizzabili, Ledoux costruisce effettivamente molti dei suoi progetti, introducendo forme simboliche e sperimentazioni urbanistiche reali. La sua idea chiave è l'architettura parlante, secondo cui la forma degli edifici deve esprimere chiaramente la loro funzione.
Architettura parlante: la forma di un edificio deve esprimere chiaramente la sua funzione.
Urbanistica ideale: le città devono essere progettate secondo principi razionali per migliorare la vita dei cittadini.
Funzionalismo estetico: ogni edificio deve essere bello e funzionale allo stesso tempo.
Le Saline Reali di Arc-et-Senans (1775-1779): questo complesso industriale per la produzione del sale è organizzato secondo un disegno semicircolare. Queste saline non erano solo un impianto industriale per la produzione di sale, ma un modello di organizzazione sociale ed economica basato su principi di razionalità, efficienza e armonia tra uomo e natura. Nel XVIII secolo, il sale era un bene fondamentale, usato non solo per l’alimentazione, ma anche per la conservazione del cibo e altre applicazioni industriali. L’impianto delle saline ha una forma semicircolare, con gli edifici disposti in modo radiale attorno a un ampio spazio centrale.
Il direttore della salina aveva la sua residenza al centro, mentre gli edifici produttivi e le abitazioni degli operai erano organizzati in modo gerarchico attorno a questo fulcro. La pianta semicircolare riflette il principio illuminista di controllo e armonia sociale, permettendo una supervisione efficace del lavoro.
La Città Ideale di Chaux: un progetto utopico per una città in cui ogni edificio ha una funzione precisa e simbolicamente espressa dalla sua forma.
Ledoux anticipa molti dei concetti dell’urbanistica moderna, con una visione che influenzerà il socialismo utopico e le città del futuro.
Jean-Nicolas-Louis Durand (1760-1834) fu un architetto e teorico che contribuì a rendere l’architettura più funzionale ed efficiente.
A differenza di Boullée e Ledoux, che concepirono edifici utopici e carichi di significati simbolici, Durand si concentrò sull’organizzazione razionale dello spazio. Jean-Nicolas-Louis Durand si distingue nettamente dagli altri due per il suo approccio funzionale e razionale all'architettura. Non è interessato alla monumentalità o al simbolismo, ma all’efficienza, alla semplicità e alla standardizzazione degli edifici. Il suo obiettivo è razionalizzare il processo progettuale, riducendo i costi e ottimizzando la distribuzione degli spazi.
Promuove un’architettura economica ed efficiente, eliminando il superfluo.
Introduce il concetto di modularità e standardizzazione nella progettazione.
Crede che l’architettura debba seguire principi matematici e simmetrici, riducendo il ruolo dell’intuizione artistica.
Il suo lavoro è più teorico che pratico, con una forte influenza sull’insegnamento dell’architettura.
Durand non è noto per edifici costruiti, ma per il suo trattato "Précis des leçons d'architecture" (1802), che divenne un riferimento fondamentale per l'insegnamento dell'architettura. Il suo metodo di progettazione basato su griglie e moduli influenzò profondamente l’urbanistica moderna e le tecniche costruttive industriali. In questo trattato vengono sottolineati i principi della sua architettura. Il libro presenta un metodo rigoroso e sistematico per la progettazione architettonica, basato su principi di semplicità, economia e funzionalità.